cardinali

NEL CONCLAVE PIÙ AFFOLLATO E PIÙ INTERNAZIONALE DELLA STORIA, DOVE I CARDINALI SI CONOSCONO POCO O NIENTE TRA DI LORO, È DIFFICILE CHE ALLA FINE EMERGA UN OUTSIDER PER LA SUCCESSIONE A PAPA FRANCESCO – UN RUOLO DECISIVO L’AVRANNO I LEADER DELLA CHIESA NEI VARI CONTINENTI: POSSONO INFLUENZARE IL VOTO DEI CARDINALI – LE PORPORE LATINOAMERICANE SONO 21 SU 135 MA SONO COESE A DIFFERENZE DI QUELLE EUROPEE, PIU’ NUMEROSE (55) E DIVISE - IN QUESTI ULTIMI ANNI È CRESCIUTA LA CHIESA ASIATICA E TRA I 21 CARDINALI DELLA REGIONE C’È FORTE SOLIDARIETÀ - L’ALA CONSERVATRICE ASCOLTA CON ATTENZIONE QUELLO CHE DICE IL CARDINALE PETER ERDO - IL PUNTO DI RIFERIMENTO DEI PROGRESSISTI EUROPEI È INVECE IL CARDINALE JEAN-CLAUDE HOLLERICH…

1 - DALL’AMERICA ALL’AFRICA NON SOLO EUROPEI TRA I KINGMAKER

I CARDINALI DELLA CHIESA CATTOLICA

Estratto dell’articolo di Iacopo Scaramuzzi per “la Repubblica”

 

È quanto meno improbabile che […] nel Conclave più affollato e più internazionale della storia, dove i cardinali si conoscono poco o niente tra di loro, è difficile — comunque non impossibile — che alla fine emerga un outsider. […] è più probabile […] che si imponga uno dei non numerosi cardinali già conosciuti alla grande maggioranza del collegio cardinalizio.

 

Jaime Spengler

Ma nel Conclave che si aprirà a maggio spiccano alcuni porporati che possono avere una vasta influenza e coagulare attorno a questo o a quel candidato pacchetti di voti che alla fine faranno la differenza. Sono i kingmaker, o meglio i pope maker, e il loro peso è aumentato nel corso del pontificato di Bergoglio. […]

 

Il Pontefice argentino ha infatti dato più peso, in particolare tramite le assemblee sinodali, alle conferenze episcopali continentali. In America Latina il Celam (Consiglio episcopale latino-americano) è un’istituzione, ora è guidato dal cardinale brasiliano Jaime Spengler, origini tedesche, arcivescovo di Porto Alegre. […] i cardinali elettori del centro e sud America sono 21 su 135 e non faranno mancare la loro voce.

 

cardinali

Il gruppo latino è piuttosto coeso, tra i 55 cardinali elettori europei ci sono molte differenze. L’ala conservatrice ascolta con attenzione quello che dice il cardinale Peter Erdo (presidente per dieci anni del Consiglio delle conferenze episcopali europee): l’arcivescovo di Budapest, canonista di pregio, è considerato papabile dai suoi sostenitori, ma anche se venisse escluso dalla corsa saprebbe orientare le scelte di molti che, pur rispettando con Francesco, ora vorrebbero un altro Benedetto XVI o un altro Giovanni Paolo II.

 

peter erdo

Figura meno nota, ma emerso come leader alle ultime assemblee sinodali, è anche il cardinale Ladislav Nemet, vicepresidente dello stesso Ccee: uomo di confine, l’arcivescovo di Belgrado ha la doppia nazionalità, serba e ungherese, parla a Occidente e a Oriente, e ama parlare franco: un Pontefice in Serbia? […]

 

Punto di riferimento dei progressisti europei è invece il cardinale Jean-Claude Hollerich, per sei anni presidente della Commissione delle conferenze episcopali della Comunità europea, Comece), poliglotta (parla fluentemente svariate lingue, tra cui il giapponese), gesuita come Francesco — per questo difficilmente papabile — aperto a coppie gay, diaconato femminile e abolizione del celibato obbligatorio. […]

cardinale Jean Claude Hollerich

 

In questi ultimi anni è cresciuta […] la Chiesa asiatica […] Tra i 21 cardinali della regione c’è forte solidarietà. Ai sinodi di Papa Francesco, in particolare, sono emersi alcuni leader, poco noti a Roma ma influenti tra i confratelli: c’è Charles Bo, 76 anni, salesiano del Myanmar, che ha presieduto la federazione delle Chiese asiatiche in passato, e c’è l’attuale presidente della Federazione delle conferenze episcopali dell’Asia (Fabc), l’indiano Filipe Neri Ferrão, arcivescovo di Goa, coraggioso e autorevole, parla konaki, inglese, portoghese, francese, tedesco e italiano.

 

cardinali

E poi c’è l’Africa. I 18 cardinali del continente rappresentano paesi e culture molto diversi ma sono tutti esponenti di Chiese relativamente giovani. E se fino a pochi anni fa erano meno coesi, hanno agito compatti paradossalmente contro una decisione di Bergoglio: quando papa Francesco ha infatti deciso di autorizzare la benedizione delle coppie omosessuali, quasi tutti gli episcopati africani (non il Sud Africa, non alcune Chiese del Maghreb) hanno rifiutato la decisione. […]

 

2 - LE MANOVRE VERSO IL CONCLAVE PAGLIA: BECCIU RESTERÀ FUORI

Estratto dell’articolo di G. G. V. per il “Corriere della Sera”

cardinale Jean Claude Hollerich

 

[…] Gli interventi dei cardinali nelle riunioni che precedono il Conclave sono riservati, in genere. […] le «congregazioni generali» sono importanti. Durante la Sede vacante, il periodo compreso tra la morte del Papa e l’elezione del successore, è l’assemblea dei cardinali a governare la Chiesa. Le prime riunioni si concentrano sulle questioni pratiche più urgenti ma, dopo i funerali del Pontefice, si comincia a fare sul serio. E gli elettori imparano a conoscersi, si parlano, si studiano.

 

Ciascuno, è inevitabile, arriva con i propri schemi, ma spesso gli schemi saltano: alla fine si sceglie una persona, l’uomo al quale si dovrà affidare un potere assoluto, come da canone 331 del Codice di Diritto canonico: «Il Vescovo della Chiesa di Roma (…) in forza del suo ufficio ha potestà ordinaria suprema, piena, immediata e universale sulla Chiesa, potestà che può sempre esercitare liberamente».

cardinali

 

Il collegio dei cardinali, mentre la Sede apostolica è vacante, «non ha nessuna potestà o giurisdizione sulle questioni spettanti al Sommo Pontefice». Si tratta di governare la transizione. Le procedure sono stabilite nella Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, promulgata da Giovanni Paolo II nel 1996 e aggiornata da Benedetto XVI nel 2013. Alle congregazioni generali partecipano tutti i cardinali, elettori e non elettori, anche se i cardinali che non votano al Conclave perché ultraottantenni hanno la facoltà di astenersi.

assemblea sinodale della Cei

 

La prima congregazione generale si è riunita la mattina del 22 aprile, all’indomani della morte di Francesco, nell’Aula del Sinodo. Le riunioni «devono tenersi quotidianamente», anche se la prossima sarà lunedì […] In questi giorni tutto è deciso dalle congregazioni generali. Saranno le congregazioni generali a fissare la data del Conclave da riunire entro «venti giorni al massimo dall’inizio della Sede Vacante». […]

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…