andrea stroppa matteo piantedosi matteo salvini

ANDREA STROPPA TIRA LA VOLATA A SALVINI? - IL REFERENTE ITALIANO DI ELON MUSK PUBBLICA UN NUOVO SONDAGGIO SU “X”: “QUALE MINISTRO DELL’INTERNO HA GESTITO MEGLIO LA SICUREZZA NEGLI ULTIMI ANNI”? DUE GIORNI FA AVEVA CHIESTO AI FOLLOWER UN GIUDIZIO SU PIANTEDOSI (IL 67% AVEVA RISPOSTO DI SENTIRSI MENO SICURO CON IL PREFETTO AL VIMINALE) – STROPPA QUALCHE GIORNO FA AVEVA INVOCATO IL RITORNO DEL “CAPITONE” AL MINISTERO DELL’INTERNO: A CHE GIOCO STA GIOCANDO? PERCHÉ SALVINI, CHE CI TIENE TANTISSIMO A MOSTRARSI COME PRIMO FAN ITALIANO DI TRUMP E MUSK, NON DIFENDE IL SUO EX CAPO DI GABINETTO E SI LIMITA A DIRE "NON HO TEMPO DI SEGUIRE I SONDAGGI"?

 

 

Articoli correlati

ANDREA STROPPA, L\'UOMO DI MUSK IN ITALIA, LANCIA UN SONDAGGIO SOCIAL SU PIANTEDOSI. E GLI UTENTI...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

STROPPA E SONDAGGI SOCIAL SU VIMINALE,'CHI IL MIGLIOR MINISTRO?'

andrea stroppa elon musk

(ANSA) - Andrea Stroppa, il referente italiano di Elon Musk, prosegue con i suoi sondaggi social sulla gestione del Viminale. Due giorni fa ha chiesto ai suoi quasi 120mila follower su X un giudizio sull'attuale ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, "a metà del suo mandato": "Quesito: da quando è ministro Piantedosi mi sento per me e i miei cari più o meno sicuro?".  Il 67% dei 1.129 che hanno votato ha scelto la seconda opzione.

 

Oggi Stroppa ha rilanciato sul tema, chiedendo "quale ministro dell'Interno ha gestito meglio la sicurezza negli ultimi anni", fra Piantedosi, Luciana Lamorgese, Matteo Salvini e Marco Minniti. Un sondaggio, ha scritto in un altro tweet, che ha raccolto "1000 voti in un'ora".

 

SALVINI SU STROPPA, 'NON HO TEMPO DI SEGUIRE I SONDAGGI'

(ANSA) - "Non ho tempo di seguire i sondaggi". E' quanto si è limitato a dire il leader della Lega, Matteo Salvini alla domanda se fosse contento dell'indagine lanciata on line da Andrea Stroppa su quale sia il ministro dell'Interno che ha gestito meglio la sicurezza negli ultimi anni. Salvini l'ha detto arrivando al Senato per il question time.

 

SALVINI PIANTEDOSI

SALVINI FA L’AGENTE DEL CAOS. PIANTEDOSI FINISCE IN MEZZO

Estratto dell’articolo di Giulia Merlo per “Domani”

 

I più cospirazionisti sostengono che questo sia solo l’inizio del bombardamento mediatico, mentre dal Viminale trapela tranquillità, pur nel fastidio di vedere il ministro colpito dal fuoco teoricamente amico.

 

sondaggio social di Andrea Stroppa su Matteo Piantedosi

In ogni caso l’iniziativa su X di Andrea Stroppa – il referente italiano di Elon Musk – ha sortito il clamore sperato. Alla domanda: «Da quando è ministro Piantedosi, mi sento per me e per i miei cari: più o meno sicuro», la risposta degli utenti è stata «meno sicuro» al 66,8 per cento.

 

Poco conta che al quesito abbiano risposto appena 1129 persone sui 119mila follower di Stroppa, rendendolo di per sé poco significativo. Già solo il fatto che il referente di Musk abbia lanciato una domanda per valutare l’operato del ministro dell’Interno leghista, dopo che Salvini si è speso nei suoi endorsement all’amministrazione Trump, è indicativo del fatto che Piantedosi sia finito nel mirino.

 

matteo salvini elon musk

Infatti ai risultati Stroppa ha fatto seguire il commento: «Preoccupante». Con un piccolo giallo. Nella tarda serata del 18 febbraio (giorno in cui il sondaggio è stato aperto) l’ex hacker aveva scritto un post in inglese che dopo qualche minuto è stato cancellato ma che diceva: «In un quartiere di Roma controllato da una gang, da febbraio ci sono state quattro aggressioni fisiche contro la polizia. Ieri con un coltello. In molti chiedono il ritorno di Matteo Salvini come Ministro dell'Interno». Eppure, come un esperto della rete sa bene, niente su internet sparisce davvero e forse questo era l’intento.

 

[…]

 

ELON MUSK GIORGIA MELONI ANDREA STROPPA

In ogni caso, anche senza il messaggio a sostegno del ritorno di Salvini al Viminale, la finalità del sondaggio contro Piantedosi è chiaro. Dal ministero dell’Interno la posizione ufficiale è un secco «no comment», tuttavia è inevitabile che la questione non possa essere liquidata senza darle peso, visto quanto il leader leghista si sta spendendo per aprire un canale di comunicazione stabile con la presidenza americana e Musk.

 

«Se il tentativo era quello di indebolire Piantedosi, la tecnica è piuttosto maldestra. Frutto di un eccesso di zelo forse», commenta una voce interna al centrodestra che conosce bene sia Piantedosi che Salvini.

 

ANDREA STROPPA ELON MUSK

I due si sono incrociati al consiglio dei ministri di ieri e si sono salutati con la consueta confidenza, riporta chi li ha visti, e non viene riferito di alcuna conversazione in merito al “caso Stroppa”.

 

Anche perché – viene fatto ancora notare – attacchi frontali di questo tipo contro Piantedosi non gioverebbero allo stesso Salvini, al quale potrebbe venir chiesto conto delle parole di Stroppa. Per altro, l’ex hacker non è nuovo ad attacchi a Piantedosi e già a novembre scorso aveva detto, in una intervista alla Verità, che «Matteo Salvini dovrebbe tornare al Viminale. Avrà un ottimo rapporto con la prossima amministrazione statunitense. E avrà un ruolo importante per tenere saldi i rapporti».

NUOVO SONDAGGIO DI ANDREA STROPPA SUL MINISTRO DELL INTERNO MATTEO PIANTEDOSI

 

Quanto al diretto interessato, chi gli sta intorno lo definisce per nulla preoccupato. A blindare la sua poltrona, infatti, c’è innanzitutto la premier […] E, in questo momento, la presidente del Consiglio ha ben poche ragioni per assecondare le richieste del suo vicepremier, che punta a farle concorrenza nel rapporto con Trump, spingendosi nei suoi endorsement – ieri ha ripetuto che «il tycoon si muove nell'interesse di tutti, a partire dall'Occidente» – dove il contegno istituzionale non permette alla premier. Sul fronte interno, inoltre, Salvini si è lanciato in una campagna autonoma per la rottamazione delle cartelle esattoriali senza cercare prima il via libera degli alleati. […]

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?