GRECIA STAY HUNGRY, STAY EURO - ANTHONY GARDNER, AMBASCIATORE USA PRESSO L’UE: “CHI CREDE CHE NON CI SIA UN COSTO SIGNIFICATIVO NELLA ‘GREXIT’ SOTTOSTIMA IL RISCHIO. IL POSTO DELLA GRECIA È NELL’EURO”

Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”

Anthony GardnerAnthony Gardner

 

«Naufragio con spettatore» era un libro di trent’anni fa del filosofo tedesco Hans Blumenberg. Prendeva spunto dall’immagine di Lucrezio dell’uomo sulla riva che assiste all’inabissarsi di una nave nella tempesta e ne prova sollievo. Ma nessun sollievo prova l’America che assiste dall’altra sponda dell’Atlantico allo spettacolo del possibile naufragio dell’Europa nella tempesta greca.

 

Anzi, l’allarme e la preoccupazione crescono di ora in ora e vanno di pari passo con le pressioni dietro le quinte perché si eviti una catastrofe. In prima linea in questo sforzo c’è l’ambasciatore Usa presso l’Unione europea, Tony Gardner. In questi giorni era a Milano per la tre giorni organizzata dall’Aspen Institute all’Expo: una serie di dibattiti su sicurezza alimentare, salute, lotta alla fame e allo spreco, sostenibilità. Gardner si esprime in un italiano perfetto, grazie a una mamma veneziana (si definisce con orgoglio «co-italiano»): ma quando si tocca la crisi greca passa all’inglese e misura le parole una per una. Perché anche le virgole contano.

 

TSIPRAS - PUTINTSIPRAS - PUTIN

«Noi restiamo molto prudenti. Incoraggiamo tutte le parti a fare il massimo sforzo per trovare delle soluzioni di compromesso. Perché si tratta prima di tutto di una crisi europea, ma il suo impatto non è limitato soltanto all’Europa».

 

Eppure c’è chi pensa, specialmente nei Paesi nordici, che a questo punto la Grexit possa essere la soluzione migliore.

putin tsiprasputin tsipras

«Chi crede che non ci sia un costo significativo sta sottostimando il rischio. A nostro avviso il posto della Grecia è nell’ nell’euro e nell’Unione europea. Per riuscirci, entrambe le parti devono trovare un accordo su un pacchetto di riforme e su un finanziamento che consenta alla Grecia di ritrovare una prospettiva di crescita con un livello di debito sostenibile».

 

Nel dibattito fra i sostenitori dell’austerità e quelli della crescita gli Stati Uniti si sono sempre mostrati più a favore ai secondi. E ora?

«Non vogliamo entrare nel dettaglio di chi ha ragione e chi ha torto. Noi siamo a favore di un equilibrio fra austerità e politiche rivolte alla crescita. Ma lo dicevamo già da prima della crisi: sono i Paesi che hanno un surplus di bilancio che devono promuovere la crescita».

 

Dunque l’onere è sulla Germania?

«Diciamo anche che la Ue è una comunità di regole che devono essere rispettate. E tutti devono mantenere gli impegni presi».

alexis tsipras e vladimir putin  4alexis tsipras e vladimir putin 4

 

Oltre al rischio finanziario, la crisi greca porta con sé un rischio geopolitico?

«Nessuno è in grado di dire cosa potrebbe succedere: dobbiamo stare molto attenti, perché stiamo entrando in un territorio sconosciuto. Siamo tutti consapevoli del rischio geopolitico: pensiamo solo ad esempio al gasdotto che passa per la Grecia…».

 

A questo proposito, cosa pensa degli abboccamenti fra Tsipras e Putin?

«Non bisogna sottovalutare il rischio di uno scivolamento della Grecia verso la Russia. E’ chiaro che le mosse di Tsipras fanno parte di una strategia negoziale. Ma costituiscono una possibilità».

 

alexis tsipras e vladimir putin  3alexis tsipras e vladimir putin 3

A proposito di Russia: come valuta l’atteggiamento tenuto dagli europei nella crisi ucraina?

«E’ stato un grande successo il mantenimento dell’unità nei confronti della Russia: una cosa non scontata, considerando che siamo di fronte a 28 Paesi così diversi fra loro. Non era una cosa facile da ottenere, eravamo preoccupati, anche perché capiamo che l’Europa è più vicina alla Russia per ragioni di storia e di rapporti d’affari.

 

Ma non è vero che sono solo le imprese europee a soffrire per le sanzioni: anche quelle americane patiscono. Ma a mitigare gli effetti ci sono due trend favorevoli: l’euro debole e il basso prezzo del petrolio, entrambi elementi che favoriscono le imprese europee».

 

tsipras e putintsipras e putin

Eppure nella business community italiana cresce il disagio per la politica delle sanzioni.

«Siamo coscienti dell’impatto sulle imprese italiane. Ma certe cose come la difesa della libertà e dei principi fondamentali non sono gratis: c’è sempre un prezzo da pagare. Questi principi sono fondamentali e c’è la necessità di proteggerli».

 

Sono proprio gli italiani i più scettici verso la politica americana nei confronti della Russia?

«In realtà c’è una lunga lista di Paesi scettici. Ma disturba vedere che molti pensano che l’Ucraina sia qualcosa di lontano o irrilevante. Quella crisi non ha un impatto diretto soltanto sui Paesi baltici o la Polonia. Sono in gioco i principi per i quali abbiamo lottato assieme in passato. E il mondo ci guarda: se l’integrità territoriale non viene difesa in Europa, non lo sarà nel resto del mondo. In più, ogni Paese deve essere libero di stringere gli accordi che vuole, a partire da quelli commerciali: che è poi il motivo da cui tutto è cominciato».

tsipras e putin tsipras e putin

 

Ma le sanzioni stanno avendo effetto?

«Sì, le sanzioni stanno funzionando perché hanno un impatto sulla popolazione russa, anche se non sappiamo se saranno sufficienti a far cambiare l’atteggiamento del Cremlino. Ma non è un caso che Mosca stia cercando con forza di mettere fine alle sanzioni. In più, loro sono preoccupati che la gente scopra che le truppe russe combattono in Ucraina. E’ un fattore, questo, che potrebbe cambiare l’atteggiamento della popolazione. C’è una vera paranoia nelle stanze del potere: e non bisogna sovrastimare la popolarità di Putin».

 

Tra l’altro, Boris Nemtsov venne assassinato a Mosca proprio alla vigilia di rivelazioni sul ruolo delle truppe russe in Ucraina.

«Esattamente».

 

Per finire, a che punto è il negoziato sull’accordo di libero scambio fra Ue e Usa?

NEMTSOV 3NEMTSOV 3

«Un accordo si può ancora raggiungere. E non farlo sarebbe un autogol, come ha detto Renzi. Vedo paura in Europa per la globalizzazione: ma è sbagliato, l’Europa e l’Italia sono capaci di competere.La globalizzazione è un fatto, non è una scelta: possiamo invece scegliere se dare forma alla globalizzazione o essere condizionati da essa. Ma se non diamo noi le regole al commercio globale, chi le darà? L’Asia. E se lo farà l’Asia, allora sì che abbasserà gli standard. Questo aspetto geopolitico viene sottovalutato dal pubblico».

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)