1. BANANA FOLLIES! “HO SENTITO DIRE DA MONTI CHE ERAVAMO SULL’ORLO DELLA CATASTROFE. QUESTE COSE QUA SONO MASCALZONATE. C’È STATA UNA VERA E PROPRIA CONGIURA E NOI, VINCENDO, FARò SUBITO UNA COMMISSIONE PER ESAMINARE QUEI FATTI” 2. SEMPRE PEGGIO: “C’È STATA UNA MANOVRA FINANZIARIA, POLITICA. “FINI PER QUALI MOTIVI HA LASCIATO UN PARTITO DI CUI ERA COFONDATORE, NUMERO DUE, MIO SUCCESSORE PER DARE VITA A UN PICCOLO GRUPPO PARLAMENTARE” CHE ORA “RACCOGLIE L’1%?” 3.“E LA STESSA “SALITA IN POLITICA” È QUALCOSA CHE FRANCAMENTE NON MI ASPETTAVO, DOPO LE REITERATE DICHIARAZIONI DI MONTI FATTE ANCHE COME PROMESSA AL CAPO DELLO STATO, A ME, A TUTTI GLI ITALIANI, CHE NON AVREBBE UTILIZZATO L’ESPOSIZIONE MEDIATICA CHE GLI DAVA L’ESSERE PRESIDENTE DI UN GOVERNO TECNICO”

Fattoquotidiano.it

"In quel momento c'è stata una vera e propria congiura e noi, vincendo, instaureremo subito una commissione per esaminare quei fatti". E' quanto ha risposto Silvio Berlusconi ai giornalisti che alla stazione centrale di Milano gli hanno chiesto se si sia pentito di aver appoggiato il presidente del Consiglio Mario Monti.

L'attacco del Cavaliere nei confronti del capo del governo, fresco di candidatura a capo di una coalizione composta da Udc, Fli, montezemoliani e fuoriusciti di Pd e Pdl, è frontale: "E' stato creato un grandissimo scandalo - ha spiegato il leader del Pdl parlando con i giornalisti dopo essere sceso dal treno che lo ha portato stamani da Roma a Milano - Ho sentito dire da Monti stesso e da altri ministri che eravamo sull'orlo del burrone, della catastrofe. Queste cose qua sono mascalzonate".

E la stessa "salita in politica" del Professore "è qualcosa - ha aggiunto - che francamente non mi aspettavo, dopo le reiterate dichiarazioni di Monti fatte anche come promessa al capo dello stato, a me, a tutti gli italiani, che non avrebbe utilizzato l'esposizione mediatica che gli dava l'essere presidente di un governo tecnico, per una sua ulteriore presenza nella politica come, questa volta, parte della politica".

"Il governo dei tecnici un vulnus della democrazia"
Berlusconi ha parlato di un "vulnus grave della democrazia". "C'era solo un aumento temporaneo di due punti del costo dei nostri interessi nei confronti degli investitori" e questo non era causato "da un governo", ha spiegato, tant'è che con il governo Monti "non sono diminuiti ma c'è stato uno 0,31% in più".

Secondo l'ex premier "c'è stata una manovra finanziaria, politica". "Fini - ha aggiunto - per quali motivi ha lasciato un partito di cui era cofondatore, numero due, mio successore per dare vita a un piccolo gruppo parlamentare" che ora "raccoglie l'1%?": "Si deve scavare - ha spiegato Berlusconi - per sapere quali sono state le motivazioni. E la stessa cosa vale per quello che è successo nei giornali, sulla stampa; il governo tecnico che era già pronto". La conclusione è che "c'è stato veramente un vulnus grave della democrazia rivolto non tanto verso di noi, ma verso gli italiani".

"Monti ha deluso, crollo di credibilità"
Di più: Berlusconi accusa il suo successore di avere avuto un crollo di credibilità: "C'è stata una grande delusione, credo da parte di tutti, una grande caduta di credibilità del personaggio. Le promesse da marinaio sono un bel viatico per chi vuole avere la fiducia degli elettori".

E ancora una volta la tesi è che la nascita di una lista guidata dal Professore serva per far vincere il Pd e i suoi alleati (un modo, naturalmente, per "riattirare" a sé l'elettorato perso negli ultimi anni): "Io penso che questa coalizione tra Fini, Monti e Casini sia stata fatta proprio per favorire la sinistra - spiega l'ex presidente del Consiglio - Io non credo che gli italiani cadano in questo tranello, soprattutto gli elettori moderati", ha proseguito l'ex presidente del Consiglio.

Ma Monti toglierà voti al Pdl? "Non credo, io sono molto sereno". Quanti voti prenderà? "Pochi, secondo i sondaggi". Berlusconi dice di vedere intorno a sé "un consenso forte" e di non essere preoccupato dalla costituzione del nuovo centro. "Io sono molto sereno", il contatto con la gente "è qualcosa che mi fa tornare indietro a quel momento magico del 2009 quando ebbi a raggiungere il 75% di consenso e vedo consenso e attenzione molto forte". Da questa via Berlusconi piccona anche l'operato dell'esecutivo, rivendicando, anzi, l'impegno del suo partito per modificare alcuni provvedimenti del governo tecnico, ad esempio "la legge di stabilità: l'abbiamo rifatta tutta".

"Accordo con la Lega o cadono Piemonte e Veneto"
Berlusconi, tuttavia, ha ancora il problema di un accordo con gli unici che potrebbero fare da alleati, cioè la Lega Nord. E' arrivato poco fa nella sua residenza milanese in via Rovani, in compagnia della sua fidanzata Francesca Pascale. A Milano si trovano già anche il segretario del Pdl Angelino Alfano, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e il coordinatore del Pdl Denis Verdini.

In Via Rovani si terrà un vertice del Pdl a cui dovrebbe partecipare anche il segretario del Carroccio Roberto Maroni. All'ordine del giorno il nodo delle alleanze sia in Lombardia sia a livello nazionale. Il presidente del Pdl si dice "tranquillo" e confida di potere trovare un accordo con la Lega Nord che altrimenti resterebbe "un partito piccolo. I francesi dicono ‘quantité negligeable'".

"Se diventassimo in competizione - ha aggiunto - cadrebbero in un tempo, e in un tempo non lungo, sia Piemonte che Veneto e quasi circa cento amministrazioni comunali. Quindi la Lega si troverebbe fuori da tutti i giochi, diventerebbe un partito ininfluente. Non credo che arriveremo a questo". "Capisco - ha aggiunto Berlusconi - che nella loro base ci possa essere un sentimento di sorpresa nel vedere che continuiamo nell'alleanza perché in tutto quest'anno passato la Padania, la Radio Padana (che sarebbe Radio Padania, ndr) hanno attaccato noi in quanto abbiamo sostenuto il governo tecnico".

Ma alla domanda come ci si possa rimettere insieme la risposta, secondo l'ex premier, "è molto chiara. Abbiamo ritenuto di sostenere il governo dei tecnici perché altrimenti con la speculazione finanziaria che si è fatta a partire da giugno, con la posizione dei grandi giornali, di certi partiti in Europa sarebbe stato per l'Italia un danno maggiore entrare in una crisi, in un periodo elettorale molto convulso piuttosto che avere un governo tecnico".

Infine l'ultima stoccata a Gabriele Albertini, europarlamentare del Pdl che ha confermato che si candiderà alla presidenza della Regione Lombardia, ma che sarà appoggiato dall'area dei "montiani": "Gabriele Albertini, con cui ho avuto in questi ultimi giorni diverse comunicazioni, si è buttato in questa avventura, dice che non se ne può più distogliere, ma andrà incontro a una sconfitta sonora: avrà pochissimi voti e saranno voti ininfluenti".

 

 

BERLUSCONI DA GILETTI Silvio Berlusconi a Uno MattinaberlusconiBerlusconi con Francesca Pascalefrancesca BERLUSCONI MONTI Merkel e Silvio Berlusconi af e e f ca e b d aec b c BERLUSCONI FINI MONTEZEMOLO COPERTINA DELLECONOMIST CONTRO BERLUSCONI BERLUSCONI VERSIONE RE SOLAMummie contestano Berlusconi Santanch berlu Berlusconi Faraone

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)