A DESTRA GODONO PER IL SINDACATO UCCELLATO/1 - BELPIETRO: “NESSUNO A SINISTRA AVEVA MAI MESSO IN CHIARO LA MANCANZA DI TRASPARENZA NELLA CGIL” – “L’AUTUNNO PERCIÒ SI FA CALDO. MA GLI OPERAI C’ENTRANO POCO. IN BALLO LA SUPREMAZIA DI CIÒ CHE RESTA DELLA SINISTRA”

Maurizio Belpietro per "Libero Quotidiano"

 

belpietro belpietro

Cose da non credere: con appena vent’anni di ritardo Pina Picierno, indimenticata parlamentare del Pd che in tv dimostrò come si possa campare due settimane con 80 euro, smaschera il bluff del sindacato, anzi della Cgil.

 

L’onorevole, replicando a una Susanna Camusso che accusava Matteo di essere stato messo a Palazzo Chigi dai poteri forti, ha attaccato a testa bassa la segretaria della confederazione rossa, sostenendo che è stata eletta con le tessere false e che i pullman per portare la gente a Roma lo scorso sabato erano pagati dalla stessa Cgil, sottolineando che in questo modo l’organizzazione aveva offerto viaggio con colazione e pranzo pagati a chiunque.

camusso sul palco a romacamusso sul palco a roma

 

Pina Picierno, che è in cerca di notorietà per potersi poi candidare alla guida della Regione Campania, ha così aperto una discussione su argomenti che un tempo sarebbero stati etichettati come di destra, puntando dritto al cuore del problema: la rappresentatività dei leader sindacali.

 

Sono anni infatti che si discute del numero di tesserati delle confederazioni, per stabilire se siano iscrizioni spontanee o spintanee. Spesso si fa notare anche l’invecchiamento della popolazione dei militanti, composta in massima parte da persone che si sono ritirate dal lavoro e che dunque non fanno parte delle categorie più direttamente coinvolte nella lotta sindacale.

 

Nessuno, per lo meno nessuno a sinistra, aveva però mai messo così in chiaro che il sistema di reclutamento dei lavoratori nelle file dell’organizzazione non è proprio quel che si dice un esempio di trasparenza, così come un po’ torbido è il processo che porta a indicare il successore del segretario uscente senza che vi sia una consultazione della base.

pina picierno  pina picierno

 

I vertici come sappiamo sono espressione di una nomenklatura, che procede al suo ricambio per cooptazione e non per votazione democratica. Cose note, intendiamoci, ma che a dirlo sia una parlamentare del Partito democratico, cioè di quello che fino a ieri era il punto di riferimento della Cgil, fa un certo effetto. Così come fa un certo effetto leggere che la leader della Cgil getta un’ombra sull’arrivo a Palazzo Chigi di un presidente del Consiglio che è anche il segretario del Pd, cioè del principale partito della sinistra al quale lei stessa è iscritta.

 

Per la Camusso, Renzi è stato messo lì dai poteri forti e a sostegno della sua tesi ha citato una frase di Sergio Marchionne, il quale si intestò la nomina del presidente del Consiglio e - pare di capire - anche il suo programma. Il premier sarebbe l’espressione di un certo mondo industriale-bancario, di una certa area d’influenza politico-finanziaria, la stessa che auspica un radicale cambiamento.

 

operai delle acciaierie terni in corteo a roma, feriti in scontri con polizia 9operai delle acciaierie terni in corteo a roma, feriti in scontri con polizia 9

Cose già sentite anche queste, ma nel caso in questione a sostenerlo non è Libero e nemmeno il leader di un partito d’opposizione, bensì il numero uno della Cgil, la quale parla del segretario di quello che è il suo partito, nonché presidente di un governo che un tempo si sarebbe definito amico.

 

operai delle acciaierie terni in corteo a roma, feriti in scontri con polizia 8operai delle acciaierie terni in corteo a roma, feriti in scontri con polizia 8

Ma, cose dell’altro mondo, sempre ieri, mentre in casa Pd se le davano di santa ragione, in piazza volavano i manganelli. Durante il corteo dei lavoratori delle Acciaierie di Terni, tra manifestanti e polizia ci sono stati scontri e quattro operai sono rimasti feriti. Si dà il caso che non solo il governo sia a stragrande maggioranza del Pd, ma che per l’azienda siderurgica si fosse speso - per lo meno a parole - nientemeno che lo stesso presidente del Consiglio, il quale aveva lasciato intendere d’essere pronto ad arrivare fino alla Merkel pur di evitare il ridimensionamento della fabbrica e il conseguente licenziamento di operai.

 

Tuttavia, invece delle promesse, è arrivata la carica della polizia, che facendo il proprio dovere ha impedito al corteo di raggiungere l’ambasciata tedesca. Risultato: tra esecutivo e Fiom, in questo caso capitanata da Maurizio Landini, cioè l’uomo accreditato come nuovo leader della sinistra radicale che si oppone a Renzi, sono volate parole grosse.

operai delle acciaierie terni in corteo a roma, feriti in scontri con polizia 6operai delle acciaierie terni in corteo a roma, feriti in scontri con polizia 6

 

Insomma, ormai è guerra aperta, una guerra che coinvolge il sindacato. E nello scontro scatenato dal progetto di modifica dell’articolo 18 si inseriscono vecchi rancori e nuove aspirazioni. Massimo D’Alema, dalle pagine del giornale della Confindustria, attacca il presidente del Consiglio descrivendolo come uno che rottama il Paese, mentre un gruppo di parlamentari del Pd ne approfitta per dar vita a una corrente che si oppone al segretario.

 

Matteo Renzi e Massimo D Alema Matteo Renzi e Massimo D Alema

L’autunno perciò si fa caldo, anzi caldissimo. Ma gli operai in tutto ciò c’entrano poco. In ballo non ci sono loro, ma la supremazia a sinistra. O per lo meno di ciò che resta della sinistra. 

Ultimi Dagoreport

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)