
BUIO FITTO TRA CONSERVATORI E URSULA VON DER LEYEN – NON BASTAVA LA MOZIONE DI SFIDUCIA PRESENTATA DAI RUMENI DI AUR (ALLEATI DI FRATELLI D’ITALIA): ORA ANCHE RAFFAELE FITTO SI METTE DI TRAVERSO ALLA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE – NEL MIRINO DEL COMMISSARIO ITALIANO C’È LA RIFORMA DEL BILANCIO UE: URSULA SOGNA DI ACCENTRARE I POTERI E AFFIDARE AI GOVERNI NAZIONALI L’AUTORITÀ SUI FONDI DI COESIONE. TRATTASI DI 400 MILIARDI DI FINANZIAMENTI REGIONALI, CHE ATTUALMENTE PASSANO DALLA SCRIVANIA DI FITTO (SE LA RIFORMA PASSASSE, AVREBBE MOLTO MENO POTERE) – L’ITALIANO HA TROVATO LA SPONDA DI MOLTI DEPUTATI, COMPRESI ALCUNI DEL PPE…
FITTO SI OPPONE AL PIANO DELLA VON DER LEYEN DI BYPASSARE LE REGIONI NEL NUOVO BILANCIO DELL'UE
Traduzione di un estratto dell’articolo di Gregorio Sorgi per www.politico.eu
URSULA VON DER LEYEN RAFFAELE FITTO
Il commissario italiano Raffaele Fitto sta conducendo una battaglia di retroguardia all'interno dell'esecutivo dell'UE per garantire un ruolo forte alle regioni europee nel nuovo bilancio pluriennale del blocco.
Fitto, che attualmente è responsabile di 400 miliardi di euro di finanziamenti regionali, è in contrasto con il suo capo, la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, per un piano che prevede di aumentare drasticamente il potere dei governi nazionali nella gestione della cassa a scapito degli enti locali.
LA SQUADRA DELLA COMMISSIONE EUROPEA DI URSULA VON DER LEYEN
Sarebbe una grave battuta d'arresto per le regioni e per Fitto […]. La Von der Leyen sta investendo molto capitale politico nella riforma radicale del bilancio dell'UE, che attualmente vale 1.200 miliardi di euro, per il ciclo 2028-2034.
Il piano di spostare miliardi di finanziamenti dell'UE dall'agricoltura e dalla spesa regionale verso la difesa e l'innovazione, tuttavia, sta provocando scosse a Bruxelles e nelle capitali nazionali.
Mesi di tensioni all'interno del Berlaymont hanno raggiunto il punto di ebollizione in vista della presentazione della proposta di bilancio da parte della Commissione il 16 luglio.
Due funzionari e due diplomatici dell'UE hanno dichiarato a POLITICO che la Von der Leyen è favorevole alla revisione di una serie di criteri, noti come formula di Berlino, che assegnano una quota importante dei fondi di coesione alle regioni sottosviluppate del blocco.
"La prima domanda è: [la formula di Berlino] sarà mantenuta o no?". Jan Olbrycht, ex eurodeputato ora consulente del commissario al bilancio Piotr Serafin, ha dichiarato durante un evento pubblico la scorsa settimana. "La mia risposta per oggi è 'non lo so', e non sono sicuro che sarà mantenuta così".
RAFFAELE FITTO - GIORGIA MELONI
La modifica delle regole potrebbe portare la Commissione a consegnare il denaro direttamente ai governi nazionali, che avrebbero un maggior margine di manovra nell'assegnazione dei fondi alle regioni. I critici ritengono che ciò sia problematico, in quanto potrebbe rafforzare le disparità esistenti all'interno dei singoli Paesi ed escludere le regioni dal processo.
"È fondamentalmente una rinazionalizzazione dei programmi", ha dichiarato un funzionario dell'UE al quale, come ad altri citati nel servizio, è stato concesso l'anonimato per poter parlare liberamente.
L'italiano Fitto - famoso per il suo contegno tranquillo e riservato in pubblico - sta guidando le spinte contro questi cambiamenti radicali che potrebbero ridurre il suo potere nella Commissione negli anni a venire.
Il suo punto di vista è ampiamente condiviso da Serafin, dagli eurodeputati del Partito Popolare Europeo (PPE) della von der Leyen, da 149 regioni e da 14 governi nazionali, che hanno scritto una lettera critica al presidente della Commissione.
"Il 16 luglio sarà solo l'inizio della battaglia", ha detto Olbrycht, prevedendo negoziati difficili con le capitali nazionali e il Parlamento più avanti.
[…] I sostenitori della riforma del finanziamento della coesione - soprattutto il potente dipartimento del bilancio della Commissione, se non il commissario stesso - sostengono che essa consentirà una maggiore semplificazione e investimenti più strategici nella difesa e nello sviluppo industriale.
Le modifiche fanno parte di un piano più ampio che prevede di riunire i fondi agricoli e regionali - che insieme costituiscono circa i due terzi dei 1.200 miliardi di euro dell'UE - in un'unica cassa per ciascun Paese, i cui pagamenti sono legati all'attuazione di riforme economiche.
raffaele fitto ursula von der leyen
I critici sostengono che il nuovo sistema escluderà di fatto le regioni e creerà un deficit democratico, facendo ricadere sugli enti locali il peso della mancata realizzazione di importanti riforme economiche da parte dei governi.
Gli scettici temono anche che i leader autocratici, come l'ungherese Viktor Orbán, taglino i finanziamenti dell'UE alle regioni governate dai rivali politici.
Per evitare questo rischio, Fitto e Serafin sono favorevoli a collegare i pagamenti regionali alle riforme locali. Cercano anche reti di sicurezza per garantire i finanziamenti agli agricoltori e alle regioni, anche se le riforme non vengono rispettate.
Il disaccordo […] è così forte che a meno di due settimane dalla data di pubblicazione del bilancio non hanno ancora finalizzato una bozza di testo. […]
friedrich merz ursula von der leyen
Fondi europei, la «fronda» anti Ursula guidata da Fitto per difendere le Regioni
Estratto dell’articolo di Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”
Avrà anche il tratto gentile e i modi felpati di antica scuola democristiana. Ma questo non sta impedendo a Raffaele Fitto di guidare un’opposizione a Ursula von der Leyen e la sua controversa proposta di bilancio pluriennale dell’Ue.
[...]
Detto altrimenti, c’è uno scontro in corso dentro la Commissione di Bruxelles, dove il modello ultra accentrato e verticale imposto da von der Leyen dopo la sua riconferma sta producendo una crisi di rigetto da parte del collegio, di fatto fin qui esautorato dalla presidente.
palazzo berlaymont COMMISSIONE EUROPEA
Un po’ di contesto. Messa fuori gioco sulla politica estera dal ritorno sulla scena della Germania, con il nuovo cancelliere Merz, von der Leyen sta investendo molto del suo residuo capitale politico nel nuovo documento finanziario per il settennato 2028-2034, forte di 1,2 miliardi di euro, che sarà presentato il prossimo 16 luglio. […]
Ma invece di mostrare coraggio [...] , proponendo un aumento delle risorse e un bilancio più ambizioso, la presidente della Commissione ha scelto di non chiedere fondi aggiuntivi, proponendo di rovesciare invece le regole della governance, per privilegiare difesa e innovazione, a scapito però di fondi di coesione e agricoltura: le nozze coi fichi secchi.
ursula von der leyen european chip act
Di più, nella formula di von der Leyen i fondi europei andrebbero direttamente ai governi attraverso un unico «cash pot», con allocazioni nazionali simili a quelle invalse per il Pnrr […]. Sarebbe così abbandonata la cosiddetta formula di Berlino, che destina i fondi di coesione alle zone meno sviluppate [….].
[…] Raffaele Fitto, che nel caso passasse questa soluzione vedrebbe ridimensionato il proprio ruolo di coordinatore dei fondi di coesione, non è solo nel collegio: la sua posizione median a è condivisa, fra gli altri, anche dallo stesso commissario per il Bilancio, il polacco Piotr Serafin.
In realtà il vicepresidente italiano si è detto più volte favorevole a una riforma della politica di coesione, che tenga conto delle nuove esigenze. E infatti, nella revisione di medio termine, ha già fatto approvare una nuova lista di cinque priorità per la gestione finanziaria attuale, cioè fino al 2027: difesa, competitività, energia, casa, risorse idriche. [...]
Ma le divergenze interne alla Commissione sul bilancio 2028-2034 rimangono. Secondo Politico , Fitto e Serafin chiedono di legare i pagamenti per le Regioni alle riforme locali. E vorrebbero inoltre una rete di sicurezza, che possa garantire alcuni fondi per agricoltori e aree meno sviluppate, anche nel caso di riforme mancate o incomplete. A due settimane dalla data indicata per la pubblicazione, la partita rimane aperta. Ma per la prima volta dall’inizio del suo secondo mandato, Ursula von der Leyen vede i suoi commissari in assetto di battaglia.