PAURA E DELIRIO A PALERMO - I COMUNI AVREBBERO SBAGLIATO AD ATTRIBUIRE I VOTI, ORLANDO NON SAREBBE AL 48% MA AL 30-35, FERRANDELLI NON AL 17 MA AL 10 - TRA I DUE VOLANO PALATE DI MERDA. ORLANDO: “LA MIA È UNA CANDIDATURA ANTI-CASTA”. RISPONDE IL GIOVANE CANDIDATO PD: “CHE CIALTRONE, MA SE DA 30 ANNI HA UNO STIPENDIO PUBBLICO DA 20MILA € AL MESE E GIRA IN AUTO BLU” - MICCICHÈ: “CHE SBERLA, ADDIO SICILIA DEL 61 A 0”…

1 - AMMINISTRATIVE: REGIONE SICILIA CORREGGE COMUNI, SPOGLIO NEL CAOS
(AGI) - E' caos in Sicilia sui risultati elettorali. Una viziata interpretazione delle nuove norme regionali sta costringendo a un nuovo riconteggio. Con l'effetto che i consensi attribuiti ai candidati sindaci andrebbero corretti al ribasso. Tutto nasce da una circolare diramata dal Dipartimento elettorale regionale che contesta i metodi di conteggio utilizzati dai comuni e la formulazione delle percentuali sulla base del totale dei voti assegnati ai candidati sindaci.

Secondo gli uffici dell'assessorato alle Autonomie locali della Regione, invece, occorre tenere conto del totale dei voti validi, presi sia dai candidati sindaci, dunque, che dalle liste e dagli esponenti in corsa per il consiglio, ad eccezione delle nulle, ma comprese le schede bianche. Conseguenza di due leggi regionali, del '97 e del 2012, che tengono in piedi il sistema di calcolo secondo cui si estende automaticamente al candidato sindaco il voto per il consigliere.

Cio' conferma, ad esempio, il successo di Leoluca Orlando a Palermo, ma ne ridimensiona la portata e la percentuale del 47% che gli attribuisce il Comune, potrebbe abbassarsi al 30-35%; quella del diretto competitore, Fabrizio Ferrandelli, dal 17 al 10%. Ma altrove tutto cio' ha strozzato in gola l'urlo di gioia dei candidati che credevano di essere stati eletti al primo turno e che invece saranno costretti al ballottaggio: e' il caso di Sciacca, Erice, Misterbianco e Villabate.


2 - IN SICILIA CAOS CONTEGGI,ERRORE ATTRIBUZIONE PREFERENZE - CONSIDERATI VOTI COME SE CI FOSSE EFFETTO TRASCINAMENTO

(TMNews) - Si sta trasformando in un vero e proprio caos lo spoglio delle schede elettorali della tornata di amministrative in Sicilia. Ci sarebbe stato infatti un errore da parte degli uffici elettorali che hanno assegnato le percentuali sulla base del totale dei voti attribuiti ai singoli candidati sindaci. Un errore d'interpretazione della legge, la quale invece prevede che la base del calcolo dovrebbe essere effettuata sul totale dei voti validi, ottenuti sia dai candidati sindaci che dalle liste e candidati al Consiglio, con l'unica eccezione delle schede nulle.

Questo è avvenuto a causa della sovrapposizione di due leggi regionali, che lasciano in piedi il vecchio sistema di attribuzione, elaborato quando il voto per il consigliere comunale confluiva automaticamente al candidato sindaco. A Palermo la nuova attribuzione di preferenze abbatterebbe di circa 10-15 punti le percentuali ottenute dai due candidati arrivati al ballottaggio, il candidato di Idv Leoluca Orlando, attualmente intorno al 48%; e quello del Pd Fabrizio Ferrandelli, attualmente al intorno 17%.

Dopo un susseguirsi di voci andato avanti tutta la mattina a Palermo, è arrivata dalla Regione la conferma a quanto rivelato dal blog dipalermo.it: c'è stato un errore nei conteggi delle preferenze per i candidati sindaci, e nei voti di lista. La legge elettorale varata l'anno scorso in Sicilia, infatti, non prevede più l'effetto trascinamento con il trasferimento "a cascata" dei voti dal candidato consigliere al sindaco a lui collegato. Adesso a valere sono solo le effettive preferenza espresse segnando il nome del candidato, mentre le altre preferenze vanno esclusivamente alla lista.

Secondo l'assessorato regionale agli Enti Locali, dunque, le percentuali vanno calcolate sulla base dei voti effettivamente espressi per il sindaco, e non si deve tenere conto delle schede nulle. L'effetto immediato di questo errore, quando sarà completato il riconteggio, sarà un notevole ridimensionamento delle percentuali ottenute dai due candidati, Leoluca Orlando e Fabrizio Ferrandelli, arrivati al ballottaggio. Per i due esponenti, di Idv e Pd, infatti, è prevedibile un abbattimento di circa 10 punti percentuali, che comunque non modificherebbe il grande distacco tra di loro.

E conferebbe comunque l'accesso di entrambi al secondo turno. Poichè l'abbattimento andrebbe applicato anche agli altri candidati. L'errore nell'attribuzione delle percentuali ha creato già diversi problemi in altri comuni della Sicilia. A Misterbianco, il deputato regionale del Pd Antonio Di Guardo, ieri sera aveva festeggiato l'elezione con il 56% di preferenze ma adesso, con l'abbattimento della percentuale al 42,88%, dovrà vedersela al ballottaggio con il candidato dell'Mpa e Pdl Antonio Condorelli, fermo al 24,26%.


3 - PALERMO: ORLANDO, CON ERRORE CONTEGGIO IO AL 37 E FERRANDELLI AL 7
(Adnkronos)
- "Se io dovessi avere il 37 per cento con il nuovo conteggio dei voti, allora c'e' chi (Ferrandelli ndr) scendera' al 7 per cento". Cosi' Leoluca Orlando commenta l'eventualità di un errore nel conteggio delle schede elettorale, riferendosi al suo antagonista Fabrizio Ferrandelli.

4 - FERRANDELLI, ORLANDO SOSPETTO' PURE DI FALCONE
(ANSA) - "Leoluca Orlando è l'uomo dei sospetti, sospettò persino di Giovanni Falcone, non è degno di andare alla commemorazione". Così Fabrizio Ferrandelli (Pd, Sel e altre liste), secondo al primo turno delle comunali a Palermo con circa il 17 per cento, parla di Leoluca Orlando (Idv, Verdi e Fds) che sfiora il 48 per cento.

5 - ORLANDO, NIENTE PATTI CON GLI AMICI DI LOMBARDO
(ANSA)
- "Palermo ha dato uno schiaffo democratico alla malapolitica". Lo dice Leoluca Orlando, candidato sindaco dell'Idv che andrà al ballottaggio per il capoluogo siciliano, chiarendo, in una intervista al Mattino, che non ci sarà "nessun accordo con gli amici di Lombardo e Cammarata, io rispondo solo ai palermitani". "Girando per le strade - dice - avevo capito che i cittadini volevano chiudere con dieci anni di amministrazione Cammarata, che ha massacrato Palermo. E vogliono chiudere anche con il presidente della Regione Raffaele Lombardo, sostenuto dal Pd".

"La mia - aggiunge - è stata una candidatura anti-casta, ma anche di esperienza e di competenza". Al suo avversario, Ferrandelli, appoggiato dal Pd, che lo ha accusato di avere preso proprio i voti di Cammarata risponde: "Non polemizzo con gli scomparsi, così come non mi occupo di un Pd che ha deciso di scomparire in Sicilia". E come si recupera il rapporto con il Pd e con Sel? "Non lo so, non mi riguarda, è un problema loro". Certo, la foto di Vasto "c'é ancora. Ma in quella foto, come in nessun'altra foto elettorale, non era previsto che ci fosse un presidente della Regione inquisito per mafia. Vendola e Bersani devono spiegarmi come è possibile continuare a sostenere Lombardo".

6 - FERRANDELLI, ORLANDO RAPPRESENTA LA CASTA
(ANSA)
- "Leoluca Orlando rappresenta la politica della casta, da 30 anni guadagna 20 mila euro al mese e gira in auto blu". Lo dice in conferenza stampa Fabrizio Ferrandelli, secondo con circa il 17 per cento alle comunali di Palermo alle spalle di Leoluca Orlando che ha oltre il 47 per cento. Per Ferrandelli, "Orlando deve spiegare da dove arriva quel 30 per cento di voti in più rispetto alle sue liste, sarebbe bene che prendesse le distanze da Ciancimino jr che ha dichiarato di votare per lui. Anche il capogruppo del Mpa all'Ars Francesco Musotto ha detto di averlo votato".

7 - ORLANDO, NON MI CONFRONTO CON FERRANDELLI CHE MI INSULTA
(Adnkronos)
- "Io mi confronto con la citta' e non con chi da settimane non fa che insultarmi ne' io voglio insultare. Mi confrontero' con le categorie produttive e con altri ma non con chi mi insulta". Lo ha detto Leoluca Orlando riferendosi a Fabrizio Ferrandelli che oggi ha chiesto ufficialmente di confrontarsi con lui.

8 - MICCICHE'; CHE SBERLA, ADDIO SICILIA DEL 61 A 0
(ANSA)
- Dalle elezioni comunali "sono arrivate sberle per tutti. E da oggi tutta la vecchia politica non conta più. Tutto da rifare". Lo dice intervistato dal Corriere della Sera Gianfranco Micciché, osservando che ormai in Sicilia non c'é più traccia del "61 a 0". Orlando a Palermo, attacca, "ha vinto a modo suo. Sempre lo stesso Orlando che promette di assumere 10mila persone come ha fatto con gli sventurati della Gesip e di altre società partecipate. E' tornato papà, l'uomo del precariato". Ma, aggiunge, "non so immaginare come si comporterà il presidente del Consiglio quando Orlando, se davvero sarà lui il sindaco, busserà a cassa. Nessuno potrà dargli i soldi per i posti che promette".

Per Micciché "una fase politica è finita" e "non a caso a Trapani, l'unica città in cui noi di Grande Sud andiamo al ballottaggio, non stiamo col Pdl". Micciché pensa comunque di potersi candidare "come persona" alla carica di governatore "a prescindere dalla coalizione, ma stavolta bisogna riflettere tutti insieme". Intanto, comunque, in vista del ballottaggio "non mi affiancherei mai a chi ha garantito l'assunzione di 10mila persone, ma non potrei nemmeno stare con un Pd che alla Regione sostiene quel disastro di Lombardo".

 

LEOLUCA ORLANDO FESTEGGIA DOPO IL PRIMO TURNO DELLE AMMINISTRATIVE FABRIZIO FERRANDELLI Diego Cammarata - Sindaco di PalermoRAFFAELE LOMBARDO NIKI VENDOLA PIERLUIGI BERSANIgianfranco micciche

Ultimi Dagoreport

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…