UN ANNO VISSUTO ALLA DE MAGISTRIS - DAGLI ASSURDI PROCLAMI RIVOLUZIONARI ALL’INVITO AD AL PACINO (‘’CIAO, AL!’’), I FLOP DI GIGGINO ‘A MANETTA SONO GIA’ STRACULT - PROMISE DI RISOLVERE L’EMERGENZA RIFIUTI E MANDA IN OLANDA NAVI STRACOLME DI MUNNEZZA DA BRUCIARE A PESO D’ORO (ORA MANCANO I SOLDI ANCHE PER QUESTO) - MEGASANZIONE IN ARRIVO DALL’EUROPA - DUE INCHIESTE APERTE SULLA COPPETTA AMERICA…

Giancarlo Perna per "il Giornale"

Nonostante i 45 anni suonati, Luigi De Magistris resta un fanciullone. Adesso, vuole fare la rivoluzione. Lo ha confidato su Twitter dove passa le giornate a parlare di sé. «È ora - ha scritto - di scassare l'ordine costituito neoliberista e realizzare una società fondata sulla giustizia. W la rivoluzione».

Fosse uscito dalla penna di un normale ultraquarantenne, tipo Alfano, Bersani, ecc. sarebbe nato un patatrac. Ma detto da Giggino 'o flop la cosa è passata per folklore. Solo Umberto Ranieri, responsabile del Pd per il Mezzogiorno, ha scosso la testa: «Penso si tratti di una manifestazione di immaturità».

Vi chiederete perchè il sindaco di Napoli - compito titanico - perda tempo con Twitter e simili sciocchezze. Intanto, è vanitosissimo e gli piace pavoneggiarsi sul web. Poi, si sente ingabbiato a Palazzo San Giacomo, sede della municipalità. Nonostante in un anno non abbia cavato un ragno dal buco e Napoli sia sempre più vicina all'ora "X" dopo di che non ci sarà più niente da fare, Giggino punta a un ruolo nazionale.

Ha continuamente l'impulso di mettersi alla testa di qualche marcia. «Penso di potere contribuire alla nascita - ha detto un mese fa - di un movimento politico nuovo, di respiro plurale in grado di convogliare le forze buone della città e del Paese». L'irrequietezza fa ipotizzare che possa lasciare anzitempo la carica per candidarsi alle Politiche. L'uomo è instabile.

Da magistrato, piantò baracca e burattini per passare in politica, mentre erano in corso tre sue inchieste polverone con centinaia di arresti. Da deputato Idv del Parlamento Ue, dove era stato inviato a furor di popolo da grillini e simili, tagliò la corda dopo un paio d'anni per guidare Napoli, facendo giustamente arrabbiare Beppe Grillo. Una giravolta sarebbe quindi nello stile.

De Magistris è un entusiasta di sé. Qualsiasi cosa faccia gli sembra sublime e la considera un dono da lui elargito all'umanità. Per capirne la pasta, basterà ricordare la lettera aperta con cui si candidò sindaco nel marzo 2011. «La mia decisione - esordì - è rivoluzionaria». Ossia: un'occasione irripetibile per la città.

«Dagli incontri con i movimenti, comunità resistenti (sic!), associazioni, laboratori sociali, studenti, professori ...bla, bla... ho raccolto una voce che ha cominciato a essere assordante nelle mie orecchie: tocca a te, tocca a te, rappresenti l'uscita di emergenza».

Dunque, sentì la voce come già duemila anni fa, «ecco il Padre mio che chiama ... ecc». La lettera proseguiva con una promessa palingenetica: «Realizzeremo una scossa morale e di etica pubblica. Faremo una battaglia politica per Napoli, per il Sud, per l'Italia, per il Mediterraneo, per l'Europa», pum, pam, pum.

E concludeva: «Apriremo le porte dei palazzi per fare uscire il puzzo del compromesso morale e fare entrare il fresco profumo di libertà. Vinceremo!». A chiunque questa prosa sarebbe parsa l'elucubrazione di un esaltato da abbandonare al proprio destino. I napoletani, invece, si sono lasciati catturare dalle sirene del più impudico dei retori e nel maggio 2011 lo hanno eletto.

Vediamo i risultati. Insediandosi, il neo sindaco proclamò che avrebbe risolto l'emergenza rifiuti entro cinque giorni. Aggiunse che la raccolta differenziata, allora al dieci per cento, sarebbe andata a regime nei mesi successivi. Due sbruffonate. Tempo alcune settimane, l'Esercito dovette ridiventare spazzino come nel 2008 per liberare la città soffocata.

Luigino accusò Regione e Governo, confermando che mai e poi mai avrebbe aperto nuove discariche e meno che meno consentito la costruzione di un termovalorizzatore.
Sapete è come andata a finire? Ascoltiamo De Magistris: «Ho rotto gli equilibri, spezzato gli accordi sottobanco, scontentato la camorra, risolto il problema dei rifiuti». A sentirlo, è stato Mandrake e ha vinto su tutti i fronti. Invece, ha preso un'ignobile scorciatoia: spedisce i rifiuti in Olanda.

Dal dicembre 2011, i liquami napoletani sono caricati una o due volte al mese su navi pattumiera fiamminghe per essere smaltiti nei Paesi Bassi dove sono trasformati in energia. La scappatoia costa una barca di quattrini. Tutto per non volere quegli inceneritori con cui gli olandesi guadagnano due volte: facendosi pagare da noi e ottenendone energia gratis.

Siccome il problema, in mano a De Magistris, non si risolverà mai, anche perch´ la differenziata è in alto mare, i napoletani hanno due certezze: continuare a pagare l'Olanda e fare fronte alle ire dell'Ue. L'Europa, infatti, è lì lì per far scattare la procedura d'infrazione contro l'Italia che prevede - con questi chiari di luna - una multa di 516 mila euro il giorno, pari a 350 miliardi di vecchie lire l'anno, finché il problema rifiuti non sarà risolto davvero. Quando il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, lo ha detto a De Magistris, spronandolo a ripensarci sul termovalorizzatore, Giggino, facendo spallucce, ha filosofeggiato: «Guai se non ci fossero visioni diverse del mondo».

Lui ha le fisime, noi ci rimettiamo quattrini. Le altre cose fatte da sindaco sono da cabaret. L'«America's Cup» è finita con l'apertura di due inchieste giudiziarie. Via Caracciolo, il lungomare di Napoli, è stata trasformata in isola pedonale. Era la sola strada di scorrimento del traffico cittadino. Le macchine sono state respinte all'interno della città per strade ottocentesche.

La circolazione, già pessima, è perennemente in tilt. Un taxi che da Piazza Garibaldi a, poniamo, Castel dell'Ovo chiedeva dieci euro, oggi - provare per credere - prende il triplo. Per tacere dei ristoratori imbufaliti perch´ i clienti sul lungomare sono dimezzati. De Magistris non si fa scrupolo, per temperamento, a governare in modo dispotico e l'opposizione glielo lascia fare. Il centrodestra, inesistente come lo era con Bassolino, è anche più timido di allora perch´ teme sotto sotto che il sindaco-ex magistrato possa fare valere con uno schiocco di dita le amicizie in Tribunale.

Spadroneggiando, Giggino ha tempo per le fatuità. Con la scusa di lanciare Napoli, vuole che tutti ci vengano per conoscere lui. Manicomiale l'invito in febbraio ad Al Pacino, il cui video imperversa su Youtube. La scena si svolge nell'ufficio di 'O flop che passeggia in maniche di camicia e, dopo il leggendario esordio, «Hallo Al!», si rivolge al divo assente, dicendo di ammirarlo dall'infanzia e di essere oggi sindaco di Napoli, bellissima città «che tu, Al, non puoi mancare di visitare».

Poi si infila la giacca con sapienza recitativa, prende posto sul seggio da cui governa e continua a parlare. Scorrono i sottotitoli in inglese, mentre un pulcinella con cornetto fa capolino sul piano della scrivania. Dopo un tratto di sempre più amabile colloquio con l'inconsapevole Al, Gigi termina con un appello: «Sarei veramente onorato, lieto e felice se tu venissi. Posso assicurarti che avrai un'accoglienza degna di Al Pacino. Ciao Al!». L'invito finora è caduto nel vuoto. Pare che l'attore farà capolino in settembre. Il commento del senatore Maurizio Gasparri è stato: «Il video di De Magistris? Da arteriosclerotico». Fate voi il vostro.

 

LUIGI DE MAGISTRIS LUIGI DE MAGISTRISluigi de magistris LUIGI DE MAGISTRIS LUIGI DE MAGISTRIS LUIGI DE MAGISTRIS LUIGI DE MAGISTRIS LUIGI DE MAGISTRIS LUIGI DE MAGISTRIS LUIGI DE MAGISTRIS LUIGI DE MAGISTRISLuigi De Magistris

Ultimi Dagoreport

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…

antonio spadaro papa leone xiv robert prevost

FLASH! – SPADARO DI FUOCO! IL GESUITA, ORFANO DI BERGOGLIO, , OGGI SU ''LA STAMPA”, SPACCIA COME SUA ''INTERVISTA INEDITA'' UNA VECCHIA CONVERSAZIONE PUBBLICA CHE L'ALLORA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST TENNE A NEW LENOX, IN ILLINOIS, IL 7 AGOSTO 2024 - IL GESUITA HA PRESO IL TESTO SBOBINATO E L’HA INFRAMEZZATO CON DOMANDE SUE: UN CAPOLAVORO DI AUTO-PROMOZIONE DEGNO DI UN VERO INFLUENCER... - LA PRECISAZIONE DELLA CASA EDITRICE EDB: "SOLLEVIAMO DA OGNI RESPONSABILITA' PADRE SPADARO CIRCA OGNI FRAINTENDIMENTO TRA LA STAMPA E LA CASA EDITRICE" - VIDEO

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)