di maio salvini berlusconi

IL CENTRODESTRA E’ MORTO: SALVINI PREPARA L’INEVITABILE DIVORZIO DA BERLUSCONI - LA RAGIONE E’ NEI NUMERI: NEI SONDAGGI, QUEL CHE RESTA DI “FARSA ITALIA” E’ IN CADUTA LIBERA A UN UMILIANTE 8% MENTRE LA LEGA DECOLLA AL 25% - ECCO I NUMERI DEL SONDAGGIO - LO SGANCIAMENTO SARA’ INDOTTO DA CONDIZIONI CAPESTRO (DAI SEGGI ALLE CANDIDATURE) CHE IL LEGHISTA HA INTENZIONE DI IMPORRE E CHE IL CAV SARA’ COSTRETTO A RIFIUTARE...

1 - SALVINI TENTATO DALL’INTESA COL M5S PREPARA IL DIVORZIO A DESTRA: CONDIZIONI CAPESTRO PER BERLUSCONI

Amedeo La Mattina per “la Stampa”

 

SALVINI DI MAIO BERLUSCONI

Matteo Salvini ha scelto chi saranno i suoi compagni prima di lotta e poi di governo. Taglierà gli ormeggi che finora lo tenevano flebilmente legato al centrodestra e si spingerà nelle acque agitate della campagna elettorale con Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. Le modalità dell’alleanza non sono state ancora definite, ma nell’incontro di ieri alla Camera il leader leghista e il capo politico M5S hanno già a parlato di come muoversi nelle prossime settimane in Parlamento e affrontare insieme il voto in autunno. Nessuna alleanza organica, liste separate ma patto di desistenza nei collegi uninominali dove sarà necessario.

 

BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA

L’obiettivo è fare il pieno di collegi da Nord a Sud e ritornare alla Camera e al Senato con una maggioranza schiacciante e lo stesso «contratto per il cambiamento». Verranno ripresentati al presidente della Repubblica Sergio Mattarella molti dei nomi presenti nella lista dei ministri portata al Quirinale da Giuseppe Conte. Per il Carroccio non potrà mancare quello di Paolo Savona al quale Salvini ha chiesto di candidarsi come indipendente nelle liste leghiste.

 

SALVINI DI MAIO

«Sarebbe un onore e un piacere», gli avrebbe detto il leader del Carroccio che ora però ha bisogno di liberarsi di Silvio Berlusconi. Non sarà facile svincolarsi dal centrodestra. L’ex Cavaliere, temendo il peggio, ha precisato che l’unica soluzione è quella di una coalizione. Un’alleanza «destinata sicuramente a prevalere anche per la possibilità di una mia candidatura». Berlusconi però è consapevole di non essere più in grado di gestire Matteo e teme fortemente che nel prossimo Parlamento si formi una maggioranza straripante grilloleghista.

 

BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE

«Sarà un disastro per l’Italia. Sono preoccupatissimo», ha detto e ripetuto come un mantra il leader di Forza Italia a tutti i dirigenti del partito che ha sentito ieri al telefono. Gli azzurri non voteranno la fiducia al premier incaricato Carlo Cottarelli, ma nel gruppo parlamentare si è aperta una discussione tra chi vuole votare contro e chi astenersi.

 

«È una discussione in corso. Ricordo che Berlusconi indicò Cottarelli come possibile ministro di un esecutivo di centrodestra», spiega l’ex capogruppo Renato Brunetta, che chiede a Salvini di spiegare se intende prepararsi alle elezioni facendosi carico con Forza Italia e Fratelli d’Italia del programma elaborato insieme. Oppure «vuole trasformare in manifesto elettorale il “contratto” elaborato con i 5 Stelle presentandosi con loro davanti agli italiani».

SALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZI

 

Salvini in effetti è pronto a mollare Berlusconi, lasciandogli però il cerino in mano. La sua mossa sarà di alzare la posta, fissare l’asticella dell’alleanza talmente in alto da costringere l’ex premier a rispondere «non posso». In sostanza il capo degli azzurri dovrà accettare la candidatura del leader leghista alla premiership; spartirsi i collegi uninominali sulla base dei sondaggi che danno al Carroccio attorno al 25%; fare una campagna elettorale come se fosse un referendum tra popolo oppresso dai poteri forti e gli oppressori di Berlino, Parigi e Bruxelles; indicare al ministero dell’Economia Paolo Savona.

 

berlusconi salvini

Sarebbe un’umiliazione per Berlusconi, il suo partito però è terrorizzato di essere decimato. In molti sarebbero disposti ad accettare le condizioni capestro di Salvini, soprattutto i parlamentari del Nord che non sarebbero rieletti senza i voti della Lega. 5 Stelle persone libere Sono tanti i segnali delle vere intenzioni del capo leghista. Adesso glissa, dice che in questo momento è «incazzato come un bufalo, vedremo... sicuramente il lavoro portato avanti in queste settimane non è stato inutile».

 

Ecco, per Salvini il contratto scritto con M5S «resta valido» e il rapporto con i grillini si è rivelato ottimo. «Ero partito con diffidenza, ma ho visto persone serie, disposte ad ascoltare. Se poi questa diventerà un’alleanza di governo lo vedremo nelle prossime settimane, sicuramente i 5 Stelle sono persone libere e senza ricatti».

sergio mattarella carlo cottarelli

 

2 - LEGA AL 27%, M5S CALA AL 29 LA SCELTA DI COTTARELLI DIVIDE

Antonio Calitri per “il Messaggero”

 

Nel primo sondaggio a caldissimo sulla rottura delle trattative per il governo giallo verde a causa del veto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sul nome del ministro dell'economia Paolo Savona scelto dalla Lega, gli italiani si schierano con Matteo Salvini. E fanno decollare il consenso della Lega, mentre perdono e parecchio, oltre il 3%, i pentastellati e nel centrodestra tutte le altre formazioni (da Forza Italia, moderata a Fratelli d'Italia, all'attacco) mentre a sorpresa sale il Pd.

BERLUSCONI SALVINI

 

Nel primo sondaggio realizzato ieri da SWG su un campione di 700 intervistati a meno di 24 ore dal durissimo scontro istituzionale che ha portato al naufragio delle trattative per un governo politico, gli italiani promuovono il leader leghista.

 

IL TEMA

«Il vero tema - spiega Enzo Risso, direttore scientifico di SWG - è che gli italiani non hanno compreso l'atteggiamento di Mattarella nel porre il veto e non far nascere il governo visto che se sommiamo chi considera questa scelta scorretta o ingiusta (35%) e chi la considera corretta dal punto di vista istituzionale ma che comunque avrebbe fatto meglio ad accogliere la proposta di Paolo Savona a ministro (24%), è quasi il 60% degli italiani».

PAOLO SAVONA

 

Curiosamente però nonostante la vicinanza di Savona alla Lega, a considerare più scorretta la scelta del Quirinale, sono quelli del M5s al 69% contro il 64% della formazione di Salvini, probabilmente perché i primi vedono più lontana la possibilità di tornare protagonisti di una maggioranza rispetto al leader del centrodestra che conserva la doppia opzione.

 

MATTARELLA MERKEL

In Forza Italia considerano sbagliato l' atteggiamento presidenziale solo il 17% mentre per un volta il Pd è unito nel considerarla corretta visto che addirittura nessuno la considera scorretta. E questo, a sorpresa, nonostante il discorso di Mattarella che ha motivato il suo atteggiamento in difesa dei risparmi degli italiani. «Sì - continua Risso - per gli italiani è passato di più il messaggio di Salvini di difendere i risparmi degli italiani con un ministro come Savona».

 

Secondo il primo sondaggio a caldo, anche la scelta di affidare l'incarico a Carlo Cottarelli non è stata una scelta gradita. Almeno per il 60% degli italiani, divisi tra il 36% che non la considera per niente giusta e il 24% che la considera poco giusta. In questo caso è la Lega ad essere maggiormente contraria visto che il 68% del suo elettorato la considera per niente giusta contro il 55% del M5s.

 

Mattarella

Nelle intenzioni elettorali alla fine della lunga trattativa per il governo politico, gli italiani promuovono Salvini che fa crescere la Lega, dal già ottimo risultato delle elezioni del 4 marzo quando conquistò il 17,4% al 27,5% (+10,1%), una performance che trascina tutto il centrodestra al 40% tondo nonostante Forza Italia perda sei punti e passa dal 14 all' 8%. E perdono anche Fdi (-0,6%) e Noi con l' Italia (-0,6%). Perde 3,2 punti il M5s nonostante il protagonismo di questi due mesi e si ferma al 29,5%. A sorpresa, pur senza essere in partita, il Pd resiste e addirittura cresce dello 0,7%.

mattarella - conte 3

Ultimi Dagoreport

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...

donald trump - mohammed bin salman - netanyahu al jolani

DAGOREPORT - QATAR-A-LAGO! A GUIDARE LE SCELTE DI DONALD TRUMP, SONO SOLTANTO GLI AFFARI: CON IL TOUR TRA I PAESI DEL GOLFO PERSICO, IL TYCOON SFANCULA NETANYAHU E SI FA "COMPRARE" DA BIN SALMAN E AL-THANI – LA FINE DELLE SANZIONI ALLA SIRIA, LE TRATTATIVE DIRETTE CON HAMAS PER LA LIBERAZIONE DELL'OSTAGGIO ISRAELIANO, IL NEGOZIATO CON L’IRAN SUL NUCLEARE E GLI AIUTI UMANITARI USA A GAZA: ECCO COSA DARA' TRUMP AGLI STATI ARABI IN “CAMBIO” DEL FIUME DI PETROLDOLLARI IN DIREZIONE WASHINGTON - IL TYCOON MANIPOLA LA REALTÀ PER OCCULTARE IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DEI DAZI: MA SE ENTRO IL 30 GIUGNO NON SI TROVA L'ACCORDO, L’UE È PRONTA ALLA RITORSIONE – APPUNTI PER LA DUCETTA: COME DIMOSTRA L’ISRAELIANO “BIBI”, SEDOTTO E ABBANDONATO, NON ESISTONO “SPECIAL RELATIONSHIP” CON IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO MA SOLO CIO' CHE GLI CONVIENE… - CIRCONDATO DA YES MEN E MILIARDARI IN PREDA AI DELIRI DELLA KETAMINA COME MUSK, A FAR RAGIONARE TRUMP È RIMASTO SOLO IL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT...

andrea delmastro emanuele pozzolo

FRATELLI D'ITALIA HA ESPULSO EMANUELE POZZOLO! - IL PARLAMENTARE GIÀ SOSPESO DAL PARTITO, IMPUTATO PER PORTO ABUSIVO DI ARMI PER LA SPARO DEL CAPODANNO 2024, HA RACCONTATO A "REPORT" LA SUA VERITA’ SULLA VICENDA (PER POI FARE DIETROFRONT: "MAI DATO INTERVISTE, MI HANNO REGISTRATO") - POZZOLO HA CONTRADDETTO LE VERSIONI DEGLI ALTRI PARTECIPANTI ALLA FESTA, SOSTENENDO CHE DELMASTRO ERA PRESENTE AL MOMENTO DELLO SPARO - DONZELLI, CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA, AVEVA CONVOCATO IL DIRETTIVO DEL PARTITO CHE HA DECRETATO ALL'UNANIMITÀ L’ESPULSIONE DI POZZOLO...

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...