GABRIELLI BOCCIA PIOMBINO: LA CONCORDIA A CIVITAVECCHIA

1 - GABRIELLI BOCCIA PIOMBINO: LA CONCORDIA A CIVITAVECCHIA
Nino Cirillo per "Il Messaggero"


Un micidiale siluro contro l'ipotesi Piombino - l'ipotesi di trasportare e smantellare nel porto toscano il relitto della Concordia - parte addirittura dalla scrivania del capo della Protezione civile, il prefetto Franco Gabrielli. In una lettera riservata, datata 15 marzo e indirizzata ai ministri dello Sviluppo economico e dell'Ambiente Passera e Clini, il Prefetto Gabrielli, demolisce la delibera votata dal Consiglio dei ministri solo tre settimane fa e chiede esplicitamente di riconsiderare l'ipotesi Civitavecchia.

Gabrielli invoca «una pertinente valutazione sulla fattibilità e sulla convenienza dell'operazione» e si smarca di brutto, chiedendo che gli vengano forniti «tutti gli elementi disponibili in merito, che come è noto non risultano in possesso dello scrivente». Poi sottolinea «la necessità di prendere in considerazione le possibili soluzioni alternative alla soluzione proposta nella delibera, tra cui il porto di Civitavecchia che è posto a una distanza di poco maggiore, nonché il progetto elaborato dalla società armatrice che... di fatto permette di considerare altri porti quali destinazioni finali, sia sul territorio nazionale che estero.»

«SOLO 5 MILIONI IN CASSA»
Ma Gabrielli parla anche dei soldi che gli sono rimasti in cassa, nella cassa della protezione civile per l'emergenza dell'isola del Giglio, rispetto ai costì per l'adattamento del porto di Piombino - per ospitarvi la Concordia -, valutati intorno ai 140 milioni di euro, una metà a carico delle assicurazione e l'altra del Governo.

Ebbene, il capo della Protezione civile chiede di «acquisire puntuali informazioni sui costi complessivi..., sulle risorse già stanziate ed effettivamente disponibili, nonché sull'entità e sulle modalità di reperimento di ulteriori fondi da destinare a tali interventi perché, come è noto, al momento il commissario delegato....dispone soltanto di 5 milioni di euro».

Più chiaro di cosi, non si poteva. Eppure la sera dell'8 marzo scorso, quando la delibera venne approvata a Palazzo Chigi, suonarono quasi le campane a festa. Quelle dei gigliesi, innanzitutto che non vedono l'ora di cancellare dall'orizzonte questa tragica cartolina, la nave da crociera colata a picco a 50 metri dagli scogli il 13 gennaio di un anno fa, 32 morti e i quattromila naufraghi.

LE PRESSIONI DELLA REGIONE
E anche le campane di Piombino che già contava i nuovi posti di lavoro creati dall'operazione, almeno trecento. E ancora, la Regione Toscana, che aveva spinto per mesi su quella destinazione, pressando Palazzo Chigi e facendo valere tutte le sue prerogative in materia. Invece la lettera di Gabrielli rimette parecchie cose in discussione, anche se non può affrontare quella che alla fine è la vera domanda politica: che fretta di decidere ha un governo ormai dimissionario?

E' quello che si chiede oggi il senatore Riccardo Villari, appena rieletto nelle file del pdl, annunciando un'interrogazione parlamentare e bollando comunque la scelta di Piombino come «opaca e clientelare». Villari ritiene che un «esecutivo scaduto» avrebbe dovuto astenersi «da iniziative tanto impegnative quanto prive dei dovuti chiarimenti».

E guarda al futuro prossimo: «I ministri debbono immediatamente riferire al Parlamento lo stato delle cose in modo che il prossimo esecutivo possa con cognizione di causa decidere cosa è meglio per il settore e per il Paese». Non ne sembra per niente convinto il ministro dell'Ambiente Clini, che continua a difendere la scelta a spada tratta e spiega perché: «II relitto e un rifiuto che secondo le direttive europee e le convenzioni internazionali non può essere portato a spasso nel Mediterraneo, ma deve essere recapitato nel sito più vicino per essere bonificato e smaltito».

2 - NAUFRAGIO GIGLIO/ P. CIVILE: NESSUNA SCELTA GABRIELLI SUL PORTO
(TMNews) - Il Dipartimento della Protezione Civile in ua nota "ribadisce, se ancora ce ne fosse bisogno, che il prefetto Franco Gabrielli, in qualità di Commissario delegato per la gestione dell'emergenza per il naufragio della Costa Concordia, non ha mai indicato alcuna soluzione definitiva riguardo il porto di smaltimento del relitto, a differenza di quanto riportato ancora oggi in alcuni titoli e articoli di quotidiani".

"Come dichiarato in più circostanze - prosegue la nota - il Commissario delegato sta dando attuazione alla delibera del Consiglio dei Ministri dell'8 marzo, procedendo alla verifica della fattibilità e della convenienza dell'operazione relativa al trasporto della nave presso il porto di Piombino per lo smantellamento, in accordo con i Ministeri dell'Ambiente e delle Infrastrutture.

Per questo fine, dunque, si stanno raccogliendo e vagliando tutti gli elementi disponibili in merito, tra cui anche le possibili alternative alla soluzione proposta nella delibera". "È fondamentale, infine, ricordare che il Commissario delegato continua a lavorare - come sempre fatto - in stretto raccordo con le amministrazioni coinvolte e la società armatrice, per raggiungere il primario obiettivo da sempre dato, ovvero rimuovere al più presto e nel migliore dei modi possibili la Concordia dalle coste di Isola del Giglio", conclude la Protezione Civile.

 

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