DIAMO GLI EURO-NUMERI - RIASSUNTO DEL PRE-VERTICE A 4: “PACCHETTO PER LA CRESCITA DA 130 MLD, L’EURO È IRREVERSIBILE, SÌ ALLA TOBIN TAX, EUROBOND SOLO IN FUTURO” - SVANITA LA PROPOSTA DI MONTI SUL FONDO SALVA-STATI - CON LA TASSA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE, ADDIO INGHILTERRA - HOLLANDE: “LA TAV SI DEVE FARE” - L’INUTILE VAN ROMPUY ROSICA: “BENE SPINTA, MA EUROPA È A 27” - SIPARIETTO DEI LEADER SU “QUANTO È BELLA ROMA”. PECCATO CHE LA CITTÀ FOSSE PARALIZZATA DAL LORO VERTICE, SCIOPERO GENERALE, E CALDO RECORD…

1 - A ROMA ACCORDO PACCHETTO CRESCITA 130 MLD
(ANSA) - Un pacchetto "consistente" per la crescita da 120-130 miliardi, equivalenti all'1% del Pil europeo. E' questa una delle proposte "concrete" per rilanciare la crescita sulla quale si sono trovati d'accordo oggi a Roma il premier Mario Monti, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Francois Hollande e il premier spagnolo Mariano Rajoy. Il Professore, prima del vertice, aveva avvertito che al prossimo vertice di Bruxelles di fine mese "in gioco c'é l'Europa".

E oggi sembra essere arrivata una prima risposta dai leader delle quattro maggiori potenze dell'Eurozona, che intendono adottare misure per "stabilizzare i mercati" e lanciare il segnale che "l'Euro è un progetto irreversibile". Altro punto di accordo è il via libera alla Tobin Tax, la tassa sulle transazioni finanziarie, che vede la Gran Bretagna assolutamente contraria: Hollande ha anticipato che su questo si andrà avanti su una cooperazione rafforzata tra i favorevoli, che sono la stragrande maggioranza. "L'Ue ha fatto finora passi avanti significativi ma ancora non sufficienti", ha detto il Professore aprendo la conferenza stampa a Villa Madama tra i quattro leader.

Ma se la necessità di rilanciare la "crescita" è stata condivisa da tutti, la Merkel ha sottolineato come non si debba dimenticare che "crescita e finanze solide sono i due lati della stessa medaglia". Non si è entrati nel dettaglio degli eurobond, ma il presidente francese Hollande ha insistito sul fatto che debbano rimanere "una prospettiva", e non di 10 anni. Poi ha aperto sulla cessione di parti di sovranità nazionale verso quell' "unione politica più forte" sostenuta dalla Merkel: "Si possono cedere porzioni di sovranità nazionale, ma solo se ci sarà più solidarietà in Europa".

E' stato invece Rajoy ad accennare allo 'scudo anti-spread' sollecitato nei giorni scorsi da Monti: si può usare l'Efsf "per comprare debito nel mercato secondario, ma secondo le misure stabilite e approvate a suo tempo" e "in circostanze eccezionali".

2 - ROMA PROTAGONISTA. MONTI, 'TUTTE STRADE PORTANO QUI'
(ANSA) - Tra i leader dei quattro Paesi più importanti dell'Eurozona al vertice di Roma si è raggiunto l'accordo su pacchetto per la crescita e Tobin tax ma non su quale sia la città più bella del mondo. Al termine di una conferenza stampa dedicata a temi ben più foschi, come il destino di un'area quanto mai in crisi, il presidente francese Francois Hollande, il premier spagnolo Mariano Rajoy e la cancelliera tedesca Angela Merkel sono stati protagonisti di un divertente siparietto sulla capitale a cui, diplomaticamente ma con fermezza, ha messo fine il padrone di casa Mario Monti.

E che poi ha avuto uno 'strascico' durante l'incontro di Hollande con la comunità francese a Palazzo Farnese. Ringraziando i partner europei per l'incontro di oggi, Rajoy si è detto contento della giornata trascorsa anche perché Roma "é la città più bella del mondo". Immediata è arrivata la reazione di Hollande che, da buon francese orgoglioso della sua Parigi e forse con un pensiero rivolto alla partita di domani tra Francia e Spagna, non ha gradito il commento del premier spagnolo e nemmeno troppo sorridente gli ha replicato: "Questo é discutibile...".

Ma poi, durante l'incontro con la comunità francese a Palazzo Farnese, Hollande ha parzialmente rivisto la sua opinione: "in Europa abbiamo diverse belle città, Roma e Parigi sono tra le più belle", ha detto 'le president'. In conferenza stampa, invece, la Merkel aveva tagliato corto il siparietto con Rajoy: "In ogni caso, Roma è sicuramente una città molto bella", aveva chiuso la cancelliera. A quel punto era intervenuto il padrone di casa, Monti, riportando il dibattito sulla bellezza della capitale a livelli più alti e più prettamente europei.

"Tutte le strade portano a Roma", ha detto il premier ricordando che oggi tutti hanno manifestato una domanda di "più Europa" proprio nella capitale, dove "é nata la costruzione europea". Ringrazio i colleghi, ha concluso la conferenza stampa il presidente del Consiglio, che venendo qui hanno dimostrato "che di nuovo tutte le strade portano a Roma".

3 - TAV: HOLLANDE, TORINO-LIONE SI DEVE FARE
(ANSA) - "La Torino-Lione si dovrà fare". Lo ha detto Francois Hollande alla comunità francese in Italia che ha incontrato nel pomeriggio a Palazzo Farnese. Del progetto, ha aggiunto il capo dell'Eliseo, se ne parleràal prossimo vertice bilaterale Italia-Francia che si terrà "prossimamente" proprio a Lione.

4 - VERTICE ROMA: VAN ROMPUY, UTILE OGNI SPINTA VERSO CONSENSO
(ANSA) - "Ogni incontro che possa dare una spinta verso il consenso nel vertice della prossima settimana è utile". Così, fonti vicine al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, riferiscono che è stato valutato l'esito del quadrilaterale di Roma. E' stato "preso nota" di quanto detto da Monti, Merkel, Hollande e Rajoy "ma il Consiglio europeo è a 27", hanno sottolineato le fonti.

5 - ROMA,ACCORDO SU FILO RASOIO.NASCE EUROPA SENZA GB
Emanuele Riccardi per l'ANSA - Con un accordo sul filo del rasoio, la costruzione europea riparte da Roma, dove la Cee è nata nel 1957. Lo fa con una inedita coalizione a quattro - Italia, Francia, Germania e Spagna -, pronta ad approfondire l'integrazione verso una unione monetaria, bancaria e in futuro politica, coinvolgendo soltanto alcuni dei 27 paesi che fanno parte dell'Unione europea o dei 17 dell'Eurozona. I passi compiuti oggi dai leader dei Quattro a Villa Madama sotto le volte rinascimentali concepite da Raffaello Sanzio sono certamente timidi, ma nello stesso tempo altamente simbolici.

Testimoniano la volontà "irreversibile" dei quattro grandi dell'Eurozona di andare avanti percorrendo il cammino della moneta unica e della rinuncia parziale alla sovranità, senza accettare di essere frenati dagli altri, che in un secondo tempo potranno sempre aderire, se lo vorranno. Nessuno ha citato la Gran Bretagna. Ma quando, riferendosi alla tassa sulle transazioni finanziarie e al consenso raggiunto con i colleghi Monti, Merkel e Rajoy, Francois Hollande ha parlato di "cooperazione rafforzata", gli occhi si sono rivolti a Londra, che di Tobin Tax non vuole sentire parlare.

Per promuovere presso il Consiglio europeo una cooperazione rafforzata, come prevede il Trattato di Lisbona, ci vuole una richiesta scritta di almeno nove paesi, un traguardo che dovrebbe essere facile da raggiungere. Se non al Vertice Ue del 28 e 29 giugno, almeno in tempi ravvicinati. E anche se gli introiti che si prospettano non sono certo elevati (anzi, si teme una fuga di capitali verso Londra), la Tobin Tax senza la Gran Bretagna è emblematica dell'Europa che sarà.

Lo stesso discorso vale per gli investimenti (130 miliardi di euro, pari circa all'1% del Pil europeo) destinati alla crescita: sono certamente pochi ed oltre un terzo di essi, circa 55 miliardi, provengono dai Fondi Strutturali - destinati alle aree più povere - non spesi. Lo ha immediatamente fatto notare su twitter il premier belga Elio di Rupo, parlando in termini positivo di "un inizio" che però non basta. Fatto sta che Monti sembra essere riuscito ad avvicinare le posizioni della cancelliera Merkel (prima i conti a posto, le reponsabilità e i controlli condivisi, e poi si spende) e del presidente Hollande (prima i meccanismi finanziari comuni per salvare l'euro e poi si potrà pensare ad abbandonare la sovranità nazionale).

Nella conferenza stampa al termine del Vertice la Merkel è sembrata più morbida del solito quando ha detto "Faremo un passo avanti" sulle politiche per la crescita. Ma non si deve dimenticare che "crescita e finanze solide sono le due facce della stessa medaglia". La solidarietà, insomma, "ha bisogno di controlli". Hollande sembra dal canto suo aver fatto qualche passo avanti sulla questione della cessione della sovranità, quando l'ha ritenuta possibile se ci sarà "un miglioramento della solidarietà".

Ma è vero che il cammino è ancora lungo in seno ai Quattro (e ancora decisamente più lungo a Ventisette). E, soprattutto, mancano ancora le decisioni concrete: come verrà rafforzata l'Unione monetaria a breve per arginare la bufera dell'Euro non è ancora chiaro. Un meccanismo indipendente per ridurre lo spread dei paesi virtuosi sotto tiro come chiede Monti? O a più lungo termine il cosiddetto Redemption Fund per finanziare su 20-25 anni la parte di debito pubblico che supera il 60% del Pil, come stabilito dal Trattato di Maastricht. Il vertice di Roma è un passo avanti. Ma è soltanto il primo.


6 - TRAFFICO ROMA, VENERDI' NERO PER SCIOPERO-CORTEO-SUMMIT
Luca Laviola per l'ANSA - Caldo record, sciopero dei trasporti, corteo in centro e summit internazionale: un venerdì nerissimo anche per Roma, che ormai ci ha quasi fatto il callo. In un'afa senza precedenti si sono sovrapposti in città lo stop di 24 ore di bus, tram, metropolitane e treni urbani proclamata dai sindacati di base e la manifestazione da loro convocata contro il governo Monti. Intanto alcune strade venivano presidiate per il vertice Italia-Germania-Francia-Spagna a Villa Madama. Risultato: traffico impazzito nel centro storico e sostenuto in periferia, Zone a traffico limitato aperte e prese d'arrembaggio dalle auto in cerca di parcheggio, taxi introvabili, cittadini esasperati.

Dodici dei quali sono rimasti bloccati per un po' in un ascensore della stazione Libia della linea B1 della metropolitana. La stessa inaugurata dieci giorni fa e già tartassata dallo sciopero bianco dei macchinisti e da problemi tecnici. La polemica ritorna puntuale. Il sindaco Gianni Alemanno dà la colpa del caos al Tar che aveva bocciato la sua ordinanza contro le manifestazioni in centro. "Oggi si sarebbe potuto evitare questo problema se non ci fosse stato il corteo", dice Alemanno.

L'opposizione invece se la prende con il Campidoglio. La giornata inizia con due incidenti, uno mortale a Monti Tiburtini - vittima un 29enne in moto - e un altro sulla Cassia, dalla parte opposta di Roma. Conseguenza, incolonnamenti e mezzi pubblici rallentati già prima dell'inizio dello sciopero, alle 9. Quindi la metro A chiude - secondo il Codacons con mezz'ora d'anticipo, ma l'azienda smentisce - e la B vede ridotte le proprie corse. Un'altra ora e parte la manifestazione dei sindacati di base e autonomi. Goliardia e slogan duri, uova sulle banche e danni alle vetrine, da piazza della Repubblica a piazza Santi Apostoli. Ventimila, secondo gli organizzatori.

"Una pagliuzza", secondo il consigliere comunale del Pdl Ludovico Todini, al cospetto "della trave che hanno ancora una volta abbattuto sulla città, cioé 2 milioni bloccati nel traffico, disagi alle persone e talvolta qualche mancamento a causa del caldo". Lo sciopero si interrompe nella fascia di garanzia dalle 17 alle 20, poi riprende. A Villa Madama, intanto, Monti-Merkel-Hollande-Sarkozy parlano di Europa. I romani vivono un'altra giornata di ordinario inferno.

 

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