boldrini in bikini

TIPINI AMBIZIOSI FINO ALLA MEGALOMANIA - LA BOLDRINOVA HA UNA INCREDIBILE FRENESIA DI APPARIRE E CURA LA SUA IMMAGINE IN MODO OSSESSIVO - DOPO LA SVOLTA RENZIANA, STA PREPARANDO IL SUO FUTURO: MA A COSA PUNTA, AL QUIRINALE?

laura boldrini martin schulz  laura boldrini martin schulz

Roberto Scafuri per “il Giornale”

 

Incontra i disabili sulle carrozzelle e dice: «Siamo tutti diversi». Poco prima aveva raccomandato ai colleghi politici: «Dobbiamo far pace coi cittadini». Il giorno precedente, sentenziando ulteriori ovvietà, aveva fatto trapelare il favore alle riforme renziane: «Il bicameralismo perfetto andava superato».

 

Non riescono ad eleggere i giudici per la Consulta e suggerisce: «Cambiate schema». Dopo i fatti di Parigi, non perde una battuta. Avverte gli Usa e intima alla Francia: «Ci vuole più intelligence, no ad atti muscolari in Siria». Putin ne è intimidito: «Ogni bomba sganciata è un regalo a Daesh», ingiunge.

 

laura boldrini a bruxelleslaura boldrini a bruxelles

Allo smarrito Schulz e alla scipita Mogherini spiega paziente: «Se cade Schengen, cade la Ue». I parlamentari, anche i più discoli e come tali bacchettati, sono un po' come i suoi figli; i figli della Casta. Guai a riprenderli per le ferie smodate. «La notizia è infondata», decreta. Subito dopo aver rassicurato il presidente Hollande e Papa Francesco: «Giusta la decisione di andare avanti con Cop 21 e Giubileo, nonostante il terrorismo».

 

laura boldrini balla laura boldrini balla

Non è un capo di Stato, non è il Califfo dell' Isis. Forse qualcosa di più: la presidente della Camera, Laura Boldrini. Pur non essendo ancora tempo di bilanci, non pare oziosa la domanda che serpeggia lungo i corridoi del primo piano di Montecitorio ripercuotendosi, a cascata, sull' intero Palazzo.

 

«C'è del metodo in questa follia?»; questione che già intrigò lo shakespeariano Polonio, ciambellano del Re. Paragone esagerato? Non sembra, a considerare certi numeri sfoderati dalla Camera. Li elencheremo alla buona, come risalgono su dallo stomaco: i vicesegretari generali portati da due a cinque, e i capiservizio a nove, proprio ora che crisi a parte con la riforma di Renzi si andrà a formare un ruolo unico di dipendenti parlamentari; il nuovo concorso per la scelta del Capo dell'Ufficio stampa, nonostante siano almeno sette, a titolo più o meno ufficiale (c'è persino Gad Lerner), i consiglieri per l'informazione;

laura boldrini   laura boldrini

 

i corsi tenuti qualche tempo fa per abilitare i (già) qualificatissimi barbieri interni al taglio delle chiome deputate, messe-in-piega comprese, senza peraltro che il gentil sesso abbia apprezzato il fondamentale passo avanti nella civiltà; le migliaia di risme di carta ristampate solo per poter veder scritto, finalmente, «la Presidente» al posto del vituperato e antiquato «il»; infine il pool di sette (numero magico) agenti di polizia ferroviaria adibiti a monitorare il Web per smascherare chi osi oltraggiare la terza carica dello Stato.

 

Ci si ferma per non occupare diverse pagine; gli esempi, fior da fiore, sono sufficienti a trovare il filo conduttore. Chiunque potrà constatare che si tratta proprio di una brutta gatta da pelare. Ci si riferisce, naturalmente, all' incombenza di curare informazione ed immagine di una giornalista come la Boldrini, ancora in cerca di un centro di gravità permanente.

 

boldrini da floris a dimartediboldrini da floris a dimartedi

Se non è stato affatto facile nei primi due anni di mandato, oggi la situazione è tornata in movimento perché la cura si sta facendo spasmodica, l'attivismo della Presidenta insopportabile, fino al punto da indire un nuovo concorso per il capo ufficio stampa. Il mandato della precedente, Anna Masera, scade il 31 dicembre, e la Boldrini ha deciso di non rinnovarlo. Nonostante la nomina della stessa, un paio d' anni fa, avesse suscitato un vespaio di polemiche.

 

laura boldrini in vacanza in grecia laura boldrini in vacanza in grecia

Alla Camera, difatti, consuetudine vuole che il Presidente che arriva piazzi il proprio uomo (o donna), assumendosene la responsabilità. O sceglie di conservare quello in carica, pur di non smuovere delicati equilibri. All' inesperta Boldrini invece fu fatto credere che fosse più cool indire una pubblica selezione, come aveva fatto nella storia soltanto il Senato nel lontano 2001 (subito dopo i partiti ripresero il sopravvento). Alla Camera, era il 2013, molti politici tentarono invece di fregare la Boldrini piazzando un loro «protetto».

 

Prevalse invece, come previsto fin dall' inizio, la Masera, pur non avendo affatto esperienza istituzionale. Era legata alla Presidenta da saldi vincoli d' amicizia; la farsa fece imbufalire, tra gli altri, Pasqualino Laurito, decano dei cronisti parlamentari, che da ultraottantenne aveva inviato provocatoriamente il proprio curriculum pieno zeppo di benemerenze.

laura boldrini selfie con gli studenti italiani in argentinalaura boldrini selfie con gli studenti italiani in argentina

 

Lo stesso molti altri giornalisti che il Palazzo lo conoscono da cima a fondo. Così la discrezionalità totale della selezione fu messa a nudo, a dispetto dello schermo di un apposito Comunicato per la Comunicazione. La settimana scorsa il presidente del comitato, Roberto Giachetti, si è dimesso accusando la presidenza di voler «attrarre la funzione nella propria orbita». Per fare ancora una volta la più bella del reame, e sfuggire alle critiche, la Presidenta ha dovuto rispolverare quella pagliacciata della «pubblica selezione» dai criteri alquanto discrezionali.

 

laura boldrini messa per romero in argentinalaura boldrini messa per romero in argentina

Ma da dove deriva quest' ansia da prestazione (comunicativa)? Si dice che la Signora sia diventata incontentabile, oltre che incontenibile. Segno che anche dalle sue parti s' è cominciato a riflettere davanti allo specchio: che farò da grande? Giunta al soglio grazie a Nichi Vendola, l' ex portavoce dell' Alto commissariato dell' Onu per i rifugiati s' è guadagnata l' inimicizia persino di molti dei suoi compagni (oltre che dei grillini).

 

L’incapacità a gestire i lavori d' aula, certe scelte nella Capigruppo, l' improvvisa sterzata verso Renzi, fanno capire che la Presidenta sta cambiando orizzonti. Altro che leadership della morente Sel o della costituenda Sinistra italiana (la cui esiguità la fa inorridire, lei abituata a trovare il lavoro bell' e fatto). Davanti allo specchio delle sue brame, la matrigna della Camera immagina due soli approdi alla propria altezza: Onu oppure il Colle che sta subito sopra Monte Citorio (per il quale se ne riparlerà tra sei anni: dunque c' è tutto il tempo per preparare con cura l' ascesa della prima donna).

GRASSO BOLDRINIGRASSO BOLDRINI

 

Così, sparito da un giorno all' altro dal proprio fianco il fidanzato di undici anni più giovane, che tante polemiche aveva suscitato (anche in questo caso, provocando per reazione una litania di vetero-femminismo), la Boldrini s' è messa in testa di sottrarsi alla maledizione di Montecitorio, quella che colpisce le donne e gli uomini della Seconda Repubblica arrivati sul podio della Camera. Dal destino assai ingrato toccato a Nilde Iotti (di cui la Presidenta si sente al tempo stesso incarnazione e vendicatrice) a Irene Pivetti, svanita nelle nebbie del cattivo gusto televisivo; da Violante a Casini; da Fini a Bertinotti.

 

BOLDRINI BICI 1BOLDRINI BICI 1

Tutti spariti dalla circolazione politica. Malmostosa e priva d' ironia, perbenista e rigida, tesa alla propria affermazione passando per la più noiosa delle strade, quella del politicamente corretto, questa figlia d' un arcigno avvocato marchigiano che in casa faceva recitare il rosario in latino oggi cerca un' informazione in grado di supportare le proprie ambizioni. «Benché questa sia pazzia, pure c' è metodo in essa. Volete venir via dall' aria, mio signore?» (W. Shakespeare, Amleto, Atto II, Scena II).

 

 

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…