EUROPA A STELLE E STRISCE: LE PRESSIONI DI OBAMA PER ANNACQUARE LE NORME ANTI-SPIONAGGIO DELL’UE

Ivo Caizzi per "Il Corriere della Sera"

Cresce la tensione tra Ue e Stati Uniti a causa dell'invadenza dei servizi segreti Usa interessati a ottenere dati privati dei cittadini europei. La Commissione europea, dopo aver annunciato richieste di chiarimenti a Washington in seguito alle rivelazioni del whistleblower Edward Snowden, ha dovuto respingere l'accusa di aver accolto il pressante lobbying Usa, tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012, annacquando la sua proposta sulla difesa della privacy individuale.

Questa, nella versione iniziale, avrebbe impedito o reso più difficile controlli e spionaggi tipo quelli del programma Prism della National security agency di Washington rivelato da Snowden.

Il quotidiano Financial Times di Londra ha ricostruito l'intervento lobbistico Usa, citando come fonti tre anonimi funzionari comunitari al corrente dell'eliminazione del punto originariamente in grado di limitare l'accesso ai dati dei cittadini europei.

La Commissione europea, presieduta dal portoghese José Manuel Barroso, ha replicato ammettendo in quel periodo un «immenso lobbying anche delle autorità Usa», ma sostenendo che «non sembrano aver ottenuto quello che volevano» nella proposta approvata il 25 gennaio 2012. Fonti diplomatiche Usa hanno confermato l'intenso lobbying e la buona accoglienza alla posizione Usa a Bruxelles.

E la Casa Bianca appare ferma nel tutelare apertamente le attività di intelligence all'estero. Il direttore dell'Fbi Robert Muller ha annunciato che sono in corso una «indagine penale» e «tutti i passi necessari» per incriminare Snowden per aver diffuso informazioni segrete sui programmi di sorveglianza della Nsa.

Il caso a Bruxelles ruota intorno alla cosiddetta «clausola anti Fisa». Era stata inserita nella proposta legislativa della Commissione Barroso per difendere la privacy dei cittadini europei dalla legge Usa Foreign intelligence surveillance act, che autorizza il governo di Washington a far intercettare telefonate, email e altre comunicazioni al di fuori del territorio nazionale. Nsa e gli altri servizi segreti statunitensi non avrebbero potuto avanzare alcuna richiesta ai gestori di telefonia e di Internet per ottenere dati di privati europei.

Gruppi multinazionali avrebbero così collaborato con l'amministrazione Obama per far annacquare la legislazione Ue e non trovarsi schiacciati tra le pretese Usa e i divieti comunitari. Il segretario della Sicurezza interna degli Stati Uniti, Janet Napolitano, avrebbe personalmente esercitato pressioni sull'euroburocrazia.

Tra gli altri rappresentanti di Washington attivatisi a Bruxelles sarebbe emerso Cameron Kerry, legale del Dipartimento del commercio e fratello dell'attuale segretario di Stato John Kerry, che presiede un gruppo d'azione intergovernativo per il monitoraggio sulle leggi europee sullo scambio di dati sensibili e sulla difesa della privacy.

Nel 2000 a Bruxelles già esplose lo scandalo Echelon, il «Grande orecchio» ad alta tecnologia con cui la solita Nsa, in collaborazione soprattutto con i servizi segreti del Regno Unito, intercettava ogni tipo di comunicazioni anche in Europa e nel resto del mondo. Quella attività di intelligence risultò aver aiutato aziende Usa a vincere appalti internazionali, superando concorrenti europei.

Echelon non servì invece a evitare l'attacco terroristico dell'11 settembre 2001 al World trade center di Manhattan. Il clima si surriscaldò quando una commissione d'inchiesta dell'Europarlamento indagò sul programma del servizio segreto Cia detto Extraordinary rendition, che includeva rapimenti di cittadini sospettati di collegamenti con il terrorismo islamico poi rinchiusi segretamente in carceri inaccessibili.

Da allora l'Europarlamento assunse una linea più attenta in difesa della privacy degli abitanti dei 27 Paesi Ue. Culminò nella clamorosa bocciatura delle eccessive concessioni fatte dalla Commissione europea e dai 27 governi nel trasferimento dei dati finanziari del sistema Swift di privati europei agli Stati Uniti.

Il vicepresidente Usa Joe Biden dovette recarsi personalmente a convincere gli eurodeputati per ottenere un compromesso e favorire anche la richiesta dell'antiterrorismo Usa dei dati sui passeggeri dei voli verso il Nord America originati in Europa. Ora i controlli e lo spionaggio di Washington rilanciano di nuovo i contrasti con Bruxelles sulla tutela della privacy. Rischiano di complicare il difficile accordo di libero scambio Ue-Usa in discussione oggi a Lussemburgo.

 

 

OBAMA CYBER SECURITY OBAMA ASCOLTA INTERCETTA CYBER hacker SPIONAGGIO DOMESTICO IN CUI POSSIAMO CREDERE OBAMA david cameron con i militari

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