giuseppe conte roberto gualtieri coronavirus

CHE BOTTA: PER IL FMI, IL PIL ITALIANO CROLLERÀ DEL 13% NEL 2020. AVRÀ UN ''RIMBALZO'' DEL 6,3% NEL 2021, MA VORRÀ DIRE CHE IN OGNI CASO SAREMO ANCORA AL 92% DEL 2019, E CHE DOVREMO ASPETTARE IL 2023 PER TORNARE AI LIVELLI PRE-COVID. UN PIL COSÌ DEPRESSO E I MEGA-DEFICIT CHE GUALTIERI SI PREPARA A VARARE, E IL RAPPORTO DEBITO/PIL ESPLODERÀ PEGGIO DEL PREVISTO

Maurizio Carta per Alliance News

 

La crescita globale è proiettata al negativo del 4,9% nel 2020, dell'1,9% in meno rispetto alle previsioni del World Economic Outlook di aprile, come reso noto dal Fondo Monetario Internazionale martedì. Per l'Eurozona la contrazione prevista è del 10,2%, con ripresa del 6% nel 2021.

 

gualtieri conte patuanelli

Per l'Italia, la contrazione prevista per il 2020 è pari al 13%, con rimbalzo del 6,3% al 2021.

 

La Germania è data in contrazione del 7,8% e con ripresa del 5,4% nel 2021. La Francia è vista in calo del 13% quest'anno con rimbalzo del 7,3% nel 2021.

 

Per la prima economia globale, gli USA, la contrazione prevista è dell'8,0% per quest'anno mentre il PIL aumenterà del 4,5% nel 2021.

 

La pandemia da Covid-19 - riporta la nota dell'istituto presieduto da Kristalina Gueorgueieva - ha avuto un impatto più negativo sull'attività nella prima metà del 2020 di quanto previsto, e si prevede che la ripresa sia più graduale di quanto precedentemente previsto.

 

Nel 2021, la crescita globale è prevista al 5,4%. Nel complesso, ciò lascerebbe il PIL del 2021 di circa il 6,5% in meno rispetto alle proiezioni pre-Covid-19 del gennaio del 2020.

 

L'impatto negativo sulle famiglie a basso reddito è particolarmente acuto, mettendo in pericolo i significativi progressi compiuti nella riduzione della povertà estrema nel mondo da gli anni '90.

 

Come per le proiezioni WEO dell'aprile 2020, vi è un grado di incertezza più elevato del solito attorno a questa previsione. La proiezione di base si basa su ipotesi chiave sulla ricaduta della pandemia.

 

pignoramento conto corrente gualtieri e conte

Nelle economie con tassi di infezione in calo, il percorso di recupero più lento nelle previsioni aggiornate riflette il persistente distanziamento sociale nella seconda metà del 2020; saranno quindi maggiori danni economici, oltre che un colpo alla produttività mentre le imprese sopravvissute aumentano le necessarie pratiche di sicurezza e igiene sul posto di lavoro.

 

Per le economie che invece lottano per controllare i tassi di infezione, un blocco più lungo comporterà un pedaggio aggiuntivo sull'attività.

 

Inoltre, la previsione presuppone che le condizioni finanziarie - che si sono allentate in seguito al rilascio della WEO di aprile 2020 - rimarranno sostanzialmente ai livelli attuali.

 

Esiti alternativi a quelli dello scenario di base sono chiaramente possibili e non solo a causa dell'evoluzione della pandemia. L'entità del recente rimbalzo del sentimento dei mercati finanziari appare disconnessa dai mutamenti delle prospettive economiche sottostanti - come discusso dall'aggiornamento del Rapporto sulla stabilità finanziaria globale del giugno 2020 - aumentando la possibilità che le condizioni finanziarie possano restringere più di quanto ipotizzato nella previsione.

 

"La comunità globale - si legge nella nota del FMI - deve agire ora per evitare la ripetizione di questa catastrofe costruendo scorte globali di forniture e attrezzature di protezione essenziali, finanziando la ricerca e sostenendo i sistemi di sanità pubblica e mettendo in atto modalità efficaci per fornire aiuti ai più bisognosi".

 

Di Maurizio Carta; mauriziocarta@alliancenews.com

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