EDITORI COL BUCO – LA CASE EDITRICE DELLA FONDAZIONE DALEMIANA ITALIANIEUROPEI È SEMPRE IN ROSSO – NON TIRANO PIÙ GLI SPOCCHIOSI SEMINARI E LA VENDITA DI LIBRI È QUASI AZZERATA

Stefano Sansonetti per “Il Giornale

 

Massimo D Alema Massimo D Alema

Massimo D'Alema e compagni le avevano provate un po' tutte per far fiorire un business editoriale intorno alla fondazione Italianieuropei, presieduta dallo stesso ex presidente del consiglio.

Pubblicazioni, seminari, rapporti intrecciati con altri think tank internazionali. Nulla era stato lasciato al caso. Peccato che a distanza di qualche anno, complice una crisi che non fa sconti a nessuno, vengano fuori numeri che dimostrano il flop dell'attività lanciata all'epoca dalla fondazione di «baffino». Segno evidente, però, anche di un disinteresse ormai molto diffuso per i convegni, le riviste e i libri pubblicati dal «pensatoio», con dentro «imperdibili» contributi di pezzi grossi del Pd, dal ministro della difesa Roberta Pinotti al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e al sottosegretario di palazzo Chigi Marco Minniti.

 

Andrea Peruzy Andrea Peruzy

Per rendersi conto del traballante stato di cose basta dare un'occhiata all'ultimo bilancio della Solaris srl, appena depositato. Di cosa si tratta? Semplice, di una società controllata al 100% proprio da Italianieuropei, che avrebbe lo scopo di mettere a frutto l'attività editoriale della fondazione. Non c'è che dire, il nome è suggestivo, visto che Solaris evoca il titolo di un film diretto del 1972 di Andrej Tarkoskij, risposta sovietica all'americano 2001: Odissea nello spazio. Chissà, magari anche per questo il nome della società sarà piaciuto a D'Alema e amici.

 

Intervento di Giuliano Amato Intervento di Giuliano Amato

Sta di fatto che l'esercizio chiuso al 31 dicembre del 2013 di Solaris srl ha fatto registrare ricavi per 482.413 euro, che non soltanto sono in discesa rispetto ai 594.472 dell'anno precedente, ma rappresentano un crollo spaventoso se paragonati con i ricavi di fine 2009, che si erano attestati sugli 1,5 milioni di euro. Insomma, in 5 anni si è lasciato per strada un milione secco. Per non parlare del risultato della Solaris, il cui bilancio negli ultimi tre anni ha chiuso sempre in perdita: - 115.941 euro nel 2011, - 214.671 nel 2012 e - 154.150 nel 2013. Per trovare un anno chiuso in modo decente bisogna risalire al 2010, quando era stato messo a segno uno striminzito utile di 3.350 euro.

 

Ma a impressionare è soprattutto la lettura disaggregata delle singoli voci di ricavo, ennesima dimostrazione di come ormai quasi più nessuno si fili le iniziative della fondazione dalemiana. A fine 2013, tanto per dirne una, risultano addirittura azzerati i ricavi da organizzazione di seminari, che nel 2009 avevano portato in dote 582.250 euro. Così come alla fine dell'anno scorso risultano azzerati i ricavi da distribuzione libri, che 5 anni fa avevano fruttato 102.248 euro. Stessa sorte per gli incassi da produzioni tv, voce che è scomparsa dall'ultimo bilancio, mentre a fine 2009 aveva garantito 127mila euro.

NICOLA ZINGARETTI NICOLA ZINGARETTI

 

Marco Minniti Marco Minniti

Senza contare che, come per tutta l'editoria in generale, ci si è messa pure la pubblicità, i cui ricavi sono passati dai 615.520 euro del 2009 ai 375.460 del 2013. E in diminuzione, seppur più lieve, risultano anche gli introiti da distributori (14.856 euro) e quelli da abbonamenti alla rivista Italianieuropei (71.142 euro). Un andamento di questo tipo ha costretto la Solaris, guidata da Andrea Peruzy, fedelissimo di D'Alema, a ripianare per l'ennesima volte le perdite, stavolta anche grazie a un assegno supplementare da 105mila euro versato alla società direttamente dalla fondazione controllante. Davvero non un granché per la società editoriale di Italianieuropei. E nemmeno per lo stato maggiore del Pd che ancora siede nel comitato di indirizzo della fondazione: tra gli altri Gianni Cuperlo, Anna Finocchiaro, Ignazio Marino, Lapo Pistelli, Luciano Violante e Nicola Zingaretti. Senza contare che nell' advisory board di Italianieuropei siedono Giulio Napolitano, figlio del capo dello Stato, e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, da sempre vicino a D'Alema.

Giulio Napolitano Giulio Napolitano

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?