gianni letta berlusconi

SE SALVINI SCASSA, GIANNI LETTA RICOMPONE - L’EMINENZA AZZURRINA NON SI RASSEGNA A CONSEGNARE IL CAV AL SALVINISMO E LOTTA PER SALVARE IL GOVERNO GIALLOROSE’ - IL SUO RAPPORTO CON IL “DEEP STATE”: “"MI SONO SEMPRE POSTO ALLA TESTA DI QUELLA CLASSE BUROCRATICA CHE GARANTISCE ALLA POLITICA LA CAPACITÀ DI GOVERNARE. NELLA MIA ESPERIENZA DI GOVERNO NON HO PERSO MAI LA RIUNIONE CHE SI FA PRIMA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, IL MARTEDÌ MATTINA IN SALA VERDE CON I CAPI DEI MINISTERI. QUESTO MI HA DATO FORZA PERCHÉ…”

Carlo Tecce per il “Fatto quotidiano”

 

gianni letta al premio laurentum

Scrivere di Gianni Letta vuol dire scrivere di quello che sta per accadere. Per un lungo tempo fu così. Adesso Gianni Letta, che sta per compiere ottantacinque anni e rimane fedele al suo loquace ermetismo, parla molto senza esporsi mai, lavora a sorreggere, in caso di tempesta, il governo di Giuseppe Conte con una scialuppa di senatori di Forza Italia che operi il salvataggio, o meglio lavora a scongiurare il ritorno con maggiori poteri, i pieni poteri, di Matteo Salvini e dei barbari leghisti che hanno ingurgitato il centrodestra a cui s' è ispirato Gianni Letta.

 

gianni letta funerali di paolo bonaiuti 9

Ogni giorno Gianni Letta riceve negli uffici romani di Mediaset, la segreteria gli consegna lo scartafaccio con le udienze private da fissare e le telefonate pervenute, al solito richiama col numero oscurato e si scusa per il ritardo. Ogni giorno Gianni Letta, col cognome mai scisso dal nome, appare e scompare ovunque nei ritrovi più o meno mondani di Roma, a volte con pretese culturali, salotti, circoli, seminari, convegni, esibizioni.

 

Ogni giorno Gianni Letta fa la manutenzione al sistema di relazioni che per un quarto di secolo ha consentito all' imprenditore brianzolo Silvio Berlusconi - stravagante e strabordante, una nemesi - di governare a Roma in terra ostile con al fianco Gianni Letta.

Per oltre due ore, prima di assegnare il premio Laurentum a Piero Angela in veste di presidente dei giurati, martedì Gianni Letta s'è seduto al tavolo degli oratori all' università Luiss per presentare Il metodo Machiavelli, il libro di Antonio Funiciello, già capo dello staff del premier Paolo Gentiloni. Un confronto fra consiglieri di principi.

gianni letta e berlusconi

 

Gianni Letta ha raccontato il 1994 del Cavaliere: "Io non volevo lasciare l' azienda, Mediaset. Ho accettato di seguire il governo da sottosegretario a una condizione: non fare politica. Io vengo a Chigi, dissi, in termini rigorosamente istituzionali. E Berlusconi ha rispettato quel patto. Non mi sono iscritto mai a un partito e non sono mai entrato in una sede di un partito né a una manifestazione di piazza né a un comizio elettorale. Io volevo essere un consigliere che avesse la libertà di dire sempre la propria verità, ma di essere leale al capo. E anch' io ho potuto mandare al diavolo Berlusconi".

 

matteo salvini silvio berlusconi

Il segreto di Gianni Letta o degli emuli di Gianni Letta sta nel comandare la macchina dei governi che i politici s' illudono di comandare: "Io mi sono sempre posto alla testa di quella classe burocratica che garantisce alla politica la capacità di governare. Nella mia esperienza di governo non ho perso mai la riunione che si fa prima del Consiglio dei ministri, il martedì mattina in sala Verde con i capi dei ministeri. Questo mi ha dato forza perché assieme a loro - magistrati contabili, avvocati e consiglieri di Stato - abbiamo fatto nascere i provvedimenti che poi andavano in Cdm e io li illustravo ai ministri perché avevo contribuito a crearli. Quella è stata un'esperienza che molti hanno rimpianto, perché ha saldato la politica con la burocrazia, nel senso più alto, l' amministrazione. Questo si è perso. Poi sono arrivati quelli che sanno tutto, quelli con la scienza infusa, che possono rinunciare ai consiglieri, ai magistrati, ai tecnici e i risultati si vedono".

 

GIUSEPPE CONTE

Compreso il lieve scherno al salvinismo e ai suoi parenti, il riferimento di Gianni Letta è al Conte 1 o al Conte 2? "Ora le competenze sono tornate", precisa Gianni Letta.

 

In quel che resta di Forza Italia e fra quel che resta di Berlusconi in politica, ormai da un paio di anni, Gianni Letta si muove in direzione contraria ai vari Licia Ronzulli e Niccolò Ghedini, convinto che il centrodestra sia imploso e che Salvini abbia fagocitato Forza Italia. Dunque, perché accapigliarsi per le spoglie? Gianni Letta vanta contatti diretti e frequenti con i vertici del Partito democratico, con il Quirinale di Sergio Mattarella, con Palazzo Chigi di Conte 2. E poi il premier s' è circondato di consiglieri tecnici e non politici. A Gianni Letta non piacciono le cose che cambiano, meglio se si ripetono.

Infatti il governo del cambiamento era l' altro.

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI SERGIO MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA LEADER DI FRATELLI D'ITALIA VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA ALL'EUROPA E LONTANA DAL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, EVITANDO OGNI COLLISIONE CON LA FRANCIA E FACENDO ASSE CON GERMANIA E POLONIA - MA ''IO SONO GIORGIA" HA DAVANTI DUE OSTACOLI: L'ESTREMISMO "PATRIOTA" DI SALVINI E LO ZOCCOLO DURO DI FRATELLI D'ITALIA GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...