GIORDANO BRUNO GUERRI: “LE DONNE NON DOVREBBERO TOLLERARE NEMMENO UNO SCHIAFFO”

1 - SI PARLA DI FEMMINICIDIO MA LA CAMERA È VUOTA
Fiorenza Sarzanini per il "Corriere della Sera"

In tutto appena un centinaio: un deputato su sei. Erano i presenti nell'Aula della Camera per la ratifica della Convenzione di Istanbul, il testo finora più ampio e condiviso sul femminicidio. La presidente Laura Boldrini bacchetta gli assenti. Ma perché ogni volta che una donna viene picchiata, violentata, uccisa, i politici sono bravi a usare le parole per fare propaganda e quando, però, si tratta di agire, scompaiono?

Dedicare la presenza in aula a Fabiana, la ragazza di 16 anni bruciata viva dal suo fidanzato, sarebbe stato un gesto politico forte. Un segnale di vera attenzione per tutte le vittime di violenza, per i loro familiari, per i cittadini. E invece ieri Montecitorio era deserta. I parlamentari convocati per discutere la ratifica della Convenzione di Istanbul erano evidentemente impegnati altrove e non hanno ritenuto importante partecipare.

La presidente Laura Boldrini ha detto di essere dispiaciuta nel vedere quei banchi vuoti. Il sentimento che si prova è in realtà ben più grave e preoccupante. Perché ogni volta che una donna viene picchiata, violentata, uccisa, i politici sono bravi a usare le parole per fare propaganda. Ma scompaiono quando devono agire.

Nulla si muove in Parlamento e niente accade a livello di governo. Eppure tre settimane fa, di fronte a cinque omicidi, diversi ministri avevano promesso interventi rapidi. Non è necessario uno sforzo titanico, si potrebbe cominciare da provvedimenti minimi ma davvero efficaci.

Come lo stanziamento economico per evitare la chiusura dei centri antiviolenza e la creazione, in ogni Procura della Repubblica, di gruppi di magistrati dedicati esclusivamente a questo tipo di reati in modo da effettuare un'azione efficace di prevenzione e repressione. La polizia di Stato ha già avviato un progetto educativo che coinvolge gli studenti. Si potrebbe incrementare questa presenza nelle scuole, impiegando personale specializzato che possa parlare ai ragazzi, coinvolgerli, renderli protagonisti di una battaglia di civiltà.

Durante la riunione della scorsa settimana a Palazzo Chigi, la ministra delle Pari Opportunità Josefa Idem aveva sollecitato l'avvio del dibattito. Le è stato risposto che c'erano altre priorità. Il nostro Paese si trova di fronte a vere emergenze, nessuno può negarlo. Ma questa non è da meno e continuare a ignorarla è un danno grave. Basterebbe creare un gruppo ristretto di ministri che si dedichino alla stesura di un piano di lavoro da realizzare in via d'urgenza. Il voto alla Camera sulla Convenzione è previsto per oggi. Chissà se i deputati saranno disponibili ad agire anziché parlare.


2 - NON TOLLERATE NEPPURE UNO SCHIAFFO
Giordano Bruno Guerri per "il Giornale"

È deviante collegare quello che è successo a Corigliano Calabro con qualsiasi evento della vita comune, quotidiana, della gente normale. Non è possibile prendere a riferimento - per qualcosa che ci riguardi - la violenza di una bestia feroce che solo incidentalmente è un ragazzo di 17 anni: il quale brucia viva, dopo averla accoltellata, la ragazza che dice¬va di amare ma che aveva osato dirgli un no, e che per quel no non poteva essere perdonata, anzi doveva morire nel fuoco, come si faceva con le streghe e gli eretici, per purificarli dai loro contatti con il demonio.

Di certo quell'essere abnorme travestito da ragazzo non ha pensato alla purificazione inquisitoria, mentre andava a cercare la tanica, la benzina, mentre tornava baldanzoso, l'accendino stretto nell'altra mano, mentre cospargeva del liquido puzzolente la «puttana» (così avrà pensato) che lo supplicava invano di non farlo, chi sa con quanta paura, mentre faceva scoccare la scintilla e si godeva le urla disumane di dolore e terrore che uscivano dalla fiamma.

Non ha pensato alla purificazione né alle fiamme infernali perché il suo unico sentire era punire nel modo più atroce quella ragazzina che aveva osato dirgli di no. Si scriveranno tante pagine e si useranno tante ore televisive per cercare di capire, di spiegare, e saranno tutte parole inutili, perché si tratta evidentemente di una patologia criminale all'ultimo stadio, e l'unica consolazione può essere che sia scoppiata presto, prima che quel delinquente spargesse intorno a sé chi sa quante altre sofferenze.

Eppure, una considerazione se ne può trarre, semplice semplice, la più semplice e ovvia. In tutto questo grande - e necessario - parlare della violenza sulle donne, e dei modi di limitarla, se non estirparla, il primo consiglio che darei a una figlia è che il minimo segnale di violenza da parte di un uomo deve essere sufficiente ad allontanarse¬ne.

Uno schiaffo è già inimmaginabile, è già troppo, dovrebbe bastare la violenza implicita negli insulti ripetuti e sempre più gravi, l'urlare per stabilire la sopraffazione della propria maggiore forza, al momento soltanto vocale, una spinta. Accettare la piccola violenza di qualcuno, significa dargli l'autorizzazione e compierne una maggiore, e poi una ancora più grave, perché il violento si incoraggia dell'inerzia altrui e si rafforza nella convinzione che non soltanto può, ma pure deve.

Vale anche nei rapporti fra donna e donna, fra maschio e maschio, fra genitori e figli, figurarsi in quello fra «sesso forte e sesso debole», proprio nel periodo storico in cui quello «forte» non è più tanto sicuro di esserlo, e quello «debole» spesso non ha la coscienza della propria forza, o ci rinuncia per compiacere l'amato, per lasciarlo nella sua convinzione di virilità, per amore.

Ma, senza andare troppo per psicologismi e sociologismi, dovrebbe essere sufficiente la saggezza delle nonne: che dicevano non c'è amore senza rispetto. Interrogatorio dopo interrogatorio, rivelazione dopo rivelazione, sapremo presto quanti schiaffi, quanti insulti e quante urla ha subito quella povera adolescente prima di essere bruciata viva: perché gli schiaffi ormai non bastavano più e meritava ben altro.

 

LA MARCIA IN RICORDO DI FABIANA LUZZI RAGAZZA UCCISA E BRUCIATA A CORIGLIANO CALABRO IL LUOGO DOVE E STATO RITROVATO IL CORPO DELLA SEDICENNE BRUCIATA A CORIGLIANO CALABRO FOTO INFOPHOTO FABIANA LUZZI Fabiana LuzziLAURA BOLDRINI GIORDANO BRUNO GUERRI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - meme by edoardo baraldi

DAGOREPORT - IL DIVORZIO TRA SALVINI E MELONI È SOLO QUESTIONE DI TEMPO: DOPO LE REGIONALI IN AUTUNNO, UNA VOLTA VARATA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, LA ZELIG DELLA GARBATELLA POTREBBE SFANCULARE LA LEGA DAL GOVERNO E COALIZZARSI SOLO CON FORZA ITALIA AL VOTO ANTICIPATO NELLA PRIMAVERA DEL 2026 – LIBERA DALLA ZAVORRA DEL CARROCCIO, MELONI SAREBBE FINALMENTE LIBERA DI AVVICINARSI AL PARTITO POPOLARE EUROPEO – DOPO TIRANA, RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA CON I VOLENTEROSI AL TELEFONO CON TRUMP, LA DUCETTA HA CAPITO DI AVER SBAGLIATO E HA CAMBIATO COPIONE - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PERSO PERO' IL VIZIO, PER RITORNARE SULLA RIBALTA INTERNAZIONALE, DI ''STRUMENTALIZZARE'' PERFINO PAPA LEONE XIV CHE FIN DAL PRIMO GIORNO SI E' DETTO PRONTO AD OSPITARE IL NEGOZIATO TRA RUSSIA E UCRAINA (MA FINCHÉ NON PORTERÀ A CASA LA SUA "VITTORIA", PUTIN NON PUÒ FARE ALTRO CHE SABOTARE OGNI TENTATIVO DI PACE...)

giorgia meloni times musk sunak edi rama

COME AL SOLITO, I GIORNALISTI ITALIANI SI FERMANO AI TITOLI: L’ARTICOLONE DEL “TIMES” SUI LEADER INTERNAZIONALI “TUTTI PAZZI PER LA MELONI” NON È PROPRIO UNA CAREZZA SUL FACCINO DELLA SORA GIORGIA, COME CI VOGLIONO FAR CREDERE “CORRIERE”, “LIBERO” E GLI ALTRI MEGAFONI DELLA FIAMMA MAGICA. ANZI, È PIENO DI FRECCIATONE ALLA THATCHER DE’ NOANTRI, TIPO “L’UMILTÀ BEN PREPARATA” DI FRONTE AL PREMIER ALBANESE EDI RAMA. O LA CHIOSA SULL’INCONTRO CON JD VANCE: “IL FLIRT DELLA 48ENNE ERA SOLO NATURALMENTE SIMPATICO O SI È RESA CONTO CHE RIDENDO DELLE BATTUTE DEGLI UOMINI DI POTERE OTTERRÀ L'ACCORDO COMMERCIALE CHE DESIDERA?” – RICORDA I “THREESOME” E IL PACCO DI GIAMBRUNO, SMONTA LE ORIGINI PROLETARIE DELLA DUCETTA E CHIUDE CITANDO BERLUSCONI: “È UNA PERSONA CON CUI NON SI PUÒ ANDARE D'ACCORDO”. VI SEMBRANO COMPLIMENTI?

giampaolo rossi giorgia meloni silvia calandrelli felice ventura matteo salvini gianfranco zinzilli giancarlo giorgetti

C'È UN NUOVO CAPITOLO NELL'ETERNO SCAZZO MELONI-SALVINI E RIGUARDA LA RAI - NEL CDA DI DOMANI FELICE VENTURA, DIRETTORE DELLE RISORSE UMANE, SARÀ NOMINATO PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ - SULLA POLTRONA DELLA CASSAFORTE DEL SERVIZIO PUBBLICO SI È CONSUMATO L'ENNESIMO SCAZZO: L'AD, GIAMPAOLO ROSSI, VOLEVA ISSARE SILVIA CALANDRELLI (NONOSTANTE LA VICINANZA AL PD), OSTEGGIATA PERÒ DALLA LEGA CHE VOLEVA GIANFRANCO ZANZILLI - IL MINISTRO GIORGETTI HA CONVOCATO ROSSI AL MEF (AZIONISTA DELLA RAI) PER IMPORRE IL NOME, MA QUELLO, DI FRONTE AL DIKTAT, HA OPPOSTO UN "ME NE FREGO". E ALLA FINE È STATO TIRATO FUORI DAL CILINDRO IL NOME DI VENTURA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...