DIECI SILURI PER IL SOTTO-MARINO - IL “GIORNALE” SCODELLA 10 DOMANDE A MARINO: DAI FINANZIAMENTI DELLA “29 GIUGNO” DURANTE LA CAMPAGNA ELETTORALE ALLE FOTO CON BUZZI, FINO AGLI AIUTINI ALLE COOP COINVOLTE: PERCHÉ IL SINDACO NON SI DIMETTE?

Andrea Cuomo per "il Giornale"

 

Dieci domande al sindaco Ignazio Marino. Anzi: nove più una, l'ultima e la più importante. Dieci questioni sul ruolo del primo cittadino nell'inchiesta che ha svelato il verminaio della città eterna: dubbi, ombre, incertezze, zone grigie che inquietano da giorni i romani e che meritano forse qualcosa di più dell'alzata di spalle che il Forrest Gump del Campidoglio riserva a qualsiasi obiezione.

ignazio marino e il dalai lama che sbadigliaignazio marino e il dalai lama che sbadiglia

 

A- Che fine hanno fatto i rendiconti delle sue spese elettorali? Sono trascorsi più di 18 mesi dalla sua elezione al Campidoglio, sancita dal ballottaggio contro Gianni Alemanno il 10 giugno 2013 e alla faccia della trasparenza non è possibile controllare da chi lei abbia ricevuto contributi elettorali ben 18 mesi dopo la sua elezione a sindaco.

 

Al momento c'è solo una cifra, 361.009,05 euro, corrispondente alle sue spese elettorali denunciate, senza accenno ai contributi ricevuti. Dalle carte dell'inchiesta emergono due bonifici ricevuti, uno da 10mila euro effettuato dalla 29 Giugno e un altro da 20mila bonificato dal Consorzio Eriches 29.

 

buzzi e marinobuzzi e marino

Alla Corte di Appello di Roma, dove i rendiconti sono depositati, ci hanno dato un assenso di massima alla loro consultazione salvo però subordinare il tutto all'autorizzazione di un presidente poi mai arrivata. Lei ieri ha detto: «Noi abbiamo raccolti fondi anche tra le cooperative e sono certificati dalla Corte dei conti».

 

La Corte dei conti però non conferma. E del resto nella banca dati delle deliberazioni della sezione controllo del Lazio, sul sito della Corte dei conti, risultano evasi i controlli su 10 degli undici comuni superiori a 15mila abitanti al voto in quella tornata elettorale del 27-28 maggio 2013: ne manca uno, Roma.

 

B - Una decina di giorni fa il suo staff aveva promesso che avrebbe presto fornito prova di tutti i contributi ricevuti da Buzzi & C. Stiamo ancora aspettando. Dov'è finito quell'Ignazio Marino che, da candidato alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco di Roma, documentò sul suo sito perfino le spese per gli adesivi?

MARINO BUZZIMARINO BUZZI

 

C- Tre mesi prima di essere eletto sindaco lei era stato eletto senatore, carica da cui poi si dimise. In quella campagna elettorale denunciò, come riscontrabile tuttora dal sito del Senato, di aver ricevuto come contributo elettorale 10mila euro da una società cooperativa di Torino, il cui nome è però criptato. Di chi si tratta? È una cooperativa legata in qualche modo al mondo di Salvatore Buzzi?

 

D- La legge stabilisce chiaramente che i contributi ricevuti da persone giuridiche, per qualsiasi importo, debbano essere deliberati dagli organi direttivi della società erogante e messi in bilancio, e che questi documenti debbano essere allegati al rendiconto del candidato. Esistono questi documenti relativamente ai 20mila euro da lei ricevuti da Eriches 29 per la sua campagna elettorale? O dobbiamo ritenere il contributo illegittimo?

 

MARINO BUZZI NIERIMARINO BUZZI NIERI

E - Lei ha detto di non avere mai conosciuto Buzzi, eppure decine di foto scattate in svariate occasioni e pubblicate su tutti i giornali vi ritraggono insieme. Non solo: lei ha più volte rivolto pubblici encomi alla coop 29 Giugno di Buzzi, per l'assistenza ai romani alluvionati tra il 31 gennaio e il 3 febbraio 2014, e per la ripulitura straordinaria degli argini del Tevere, tra il 26 e il 28 marzo 2014. Perché ha finto di non sapere chi fosse Buzzi?

 

F - Perché lei ha continuato a concedere alle cooperative di Buzzi e ad altre coop proroghe illegittime negli affidamenti di servizi sociali come la gestione dell'emergenza abitativa, peraltro già affidato dalla precedente amministrazione senza gara europea e in assenza di qualsiasi procedura concorrenziale malgrado la legge lo prevedesse?

 

Eppure, come da noi rilevato qualche giorno fa, sin da aprile il ministero dell'Economie e Finanze ha recapitato a Roma Capitale, e quindi a lei, una relazione in cui fa tutta una serie di rilievi sulla gestione «allegra» degli affidamenti alle coop sociale da parte di Roma Capitale.

 

MARINO BUZZI NIERI 1MARINO BUZZI NIERI 1

Ad esempio «il servizio di assistenza temporanea alloggiativa emergenziale - scrivono gli ispettori del Mef - ha continuato a essere fornito dal medesimo soggetto, in virtù di ripetute proroghe che si sono protratte sino al 15 settembre 2013». E dopo si è passati addirittura a una proroga de facto che per la Ragioneria di Stato «oltre a porre i presupposti per la generazione di un debito fuori bilancio, (...) espone i soggetti che hanno ordinato o consentito la prestazione a dirette responsabilità economiche».

 

G - Perché ha concesso, con delibera 312 dello scorso 24 ottobre l'immobile di proprietà capitolina in via Pomona 63/65 alla cooperativa sociale 29 Giugno al canone annuo di 14.752,80 euro annui (1229,40 mensili), con uno sconto dell'80 per cento rispetto al prezzo di mercato del canone, valutato dall'ufficio stime dello stesso Campidoglio di euro 73.764,00 annui? È vero che lo sconto è previsto dal D.Lgs. n. 460/1997 riguardante l'assegnazione di spazi a uso sociale. Ma vista la realtà che emerge dall'inchiesta in corso, è ancora convinto dell'opportunità di questa operazione?

daniele ozzimodaniele ozzimo

 

H - Lei in un video datato 30 aprile 2013 e ancora reperibile in rete aveva affermato: «Ho deciso che il mio primo stipendio da sindaco, non so neanche quanto sia esattamente, lo investirò tutto in obbligazioni della cooperativa 29 Giugno perché questa è la strada giusta». Ha poi girato la sua prima busta paga a Buzzi e compagnia?

 

I - La sua squadra è pesantemente coinvolta nell'inchiesta Mondo di Mezzo. Il suo assessore alla Casa, Daniele Ozzimo, poi dimessosi, è indagato perché sospettato di essere l'albero di trasmissione delle volontà di Buzzi nella giunta e ha condotto la sua campagna elettorale anche grazie a due contributi da 10mila euro ciascuno ricevuti dalla cooperativa 29 Giugno.

 

CENA 2010 - GIULIANO POLETTI - FRANCO PANZIRONI - UMBERTO MARRONI - DANIELE OZZIMO - ANGELO MARRONI - SALVATORE BUZZI -GIANNI ALEMANNOCENA 2010 - GIULIANO POLETTI - FRANCO PANZIRONI - UMBERTO MARRONI - DANIELE OZZIMO - ANGELO MARRONI - SALVATORE BUZZI -GIANNI ALEMANNO

Il presidente del Consiglio comunale Mirko Coratti, figura di espressione dell'aula ma per consuetudine gradita al sindaco, è indagato per corruzione aggravata e finanziamento illecito e avrebbe ricevuto illegalmente da Buzzi 150mila euro.

 

E poi: il coordinatore del piano di prevenzione triennale contro la corruzione del Comune, Italo Walter Politano, iscritto nel registro degli indagati per associazione mafiosa, il direttore generale dell'Ama Giovanni Fiscon nominato capo dell'anticorruzione dell'Ama e poi arrestato. Troppi uomini sbagliati nei posti sbagliati. Lei non ha proprio nessuna responsabilità?

mirko corattimirko coratti

 

J Ultima e più importante: perché, malgrado tutto questo, non si dimette da sindaco di Roma? È giusto che la capitale d'Italia abbia come primo cittadino un politico su cui gravano tutte queste ombre?

Ultimi Dagoreport

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…

silvia toffanin francesca fialdini giorgia cardinaletti tommaso zorzi alessandro giuli pietro tatafiore barbara castorina

A LUME DI CANDELA - TOMMASINO ZORZI NON SARÀ OPINIONISTA AL “GRANDE FRATELLO”: NONOSTANTE LE SPINTE DI CASCHETTO, IL SUO NOME È STATO BOCCIATO – CI MANCAVA IL MINISTRO GIULI-VO IN VERSIONE OFFICIANTE: HA CELEBRATO IL MATRIMONIO DEL SUO CAPO UFFICIO STAMPA, PIERO TATAFIORE, CON BARBARA CASTORINA, TITOLARE DELL'AGENZIA VISVERBI CHE HA ASSISTITO IN PASSATO PROFESSIONALMENTE GIULI (AVRÀ RIFILATO UN ALTRO PIPPOZZO SUL “PENSIERO SOLARE”?) - BIANCA BERLINGUER E ILARIA D'AMICO (CHE LASCIA CASCHETTO) NELL'AGENZIA DI PRESTA - GIORGIA CARDINALETTI AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI - DOPO LA CHIUSURA DI TANGO, COSTAMAGNA OSPITE SU RETE 4 (NEL PROGRAMMA DOVE LAVORA IL SUO COMPAGNO) - LUI È UN POLITICO DI PRIMO PIANO, LEI È UNA BELLA GIORNALISTA. I DUE SONO STATI AMANTI E LUI HA FAVORITO LA SUA ASCESA. DURANTE UNA RECENTE INTERVISTA HANNO FATTO FINTA DI NON CONOSCERSI DANDOSI DEL LEI. DI CHI STIAMO PARLANDO?

luca zaia matteo salvini francesco acquaroli conte bonelli schlein fratoianni matteo ricci

DAGOREPORT - DALLA RIFORMA ELETTORALE AL RIMPASTO DI GOVERNO, IL FUTURO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È APPESO COME UN CACIOCAVALLO AL SUO PRIMO TEST CRUCIALE: LE REGIONALI – SCATENEREBBE UNO SCONQUASSO NELLA LITIGIOSA COALIZIONE DI GOVERNO SE FRATELLI D'ITALIA DOVESSE PERDERE LE MARCHE, DOVE LA RICONFERMA DEL MELONIANO ACQUAROLI E' INCERTA - A QUEL PUNTO, A NOVEMBRE, LA MELONA VORRÀ ASSOLUTAMENTE IMPORRE UN CANDIDATO ALLA FIAMMA NEL VENETO LEGHISTA - LA DUCETTA HA BEN RAGIONE DI PRETENDERLO: MALGRADO IL SUO 28-29%, ATTUALMENTE FDI GOVERNA SOLO IN TRE REGIONI: MARCHE, ABRUZZO E LAZIO - PER FARCELA, LA DUCETTA DOVRA' CONVINCERE LUCA ZAIA AD APPOGGIARE, COL 40% DI CONSENSI DI CUI GODE LA SUA LISTA, IL SUO CANDIDATO ALLA PRESIDENZA - NEL CASO IN CUI IL "DOGE" NON ACCETTI LA PROPOSTA, A QUEL PUNTO, GIÀ TAGLIATO FUORI DA SALVINI, LE AMBIZIONI DI ZAIA DI RICOPRIRE UN DOMANI LA PRESIDENZA DELL'ENI O MAGARI LA CARICA DI MINISTRO DOVRA' RIPORLE NEL CASSETTO DEI SOGNI...

stefano belingardi clusoni belen rodriguez

DAGOREPORT - LA ''FARFALLINA'' DI BELEN È TORNATA A BATTERE. DOPO UN’ESTATE TURBOLENTA DI SCAZZI E POLEMICHE, PER LA "SCIO-GIRL" ARGENTINA È ARRIVATO UN NUOVO E AITANTE  BELLIMBUSTO - LUI È STEFANO BELINGARDI CLUSONI, ARCHITETTO MILANESE CHE, CON IL SUO STUDIO "BE.ST", NEGLI ULTIMI ANNI HA RIDISEGNATO LO SKYLINE DELLA CITTÀ MENEGHINA - GALEOTTO UN LOCALE IN SARDEGNA, DOVE I DUE SONO STATI PIZZICATI A BACIARSI CON PASSIONE, INCURANTI DEGLI SGUARDI INDISCRETI - A CONFERMARE LA LIASON È LA STESSA BELEN CON UN CAROSELLO DI FOTO SU INSTAGRAM SULLE SUE "HERMOSAS VACACIONES” -DALLO SCAZZO CON IL BENZINAIO ALLE PATATINE LANCIATE IN UN LOCALE: L’ESTATE IRREQUIETA DELL'EX DI CORONA E DE MARTINO - VIDEO

stefano de martino striscia la notizia antonio ricci gerry scotti la ruota della fortuna pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - PIER SILVIO, QUESTA VOLTA, HA VINTO. PIAZZARE LA “RUOTA DELLA FORTUNA” NEL VUOTO PNEUMATICO DELLA PROGRAMMAZIONE ESTIVA, È STATA UNA MOSSA SCALTRA ALL’INSEGNA DI UN SOLO IMPERATIVO: FIDELIZZARE IL PUBBLICO DEI TELE-MORENTI - L’OPERAZIONE È RIUSCITA, IL PAZIENTE È ANCORA IN VITA, MA È SOLO IL PRIMO ROUND DI UNA GUERRA ANCORA MOLTO LUNGA: GIÀ IN SOVRAPPOSIZIONE, IERI SERA, “AFFARI TUOI” ERA LEGGERMENTE IN VANTAGGIO SUL PROGRAMMA DI GERRY SCOTTI, E LA SCELTA DI FAR RIPARTIRE LA TRASMISSIONE DI DE MARTINO DI MARTEDÌ, ANZICHE' DI LUNEDI', HA LASCIATO INTERDETTI GLI ADDETTI AI PALINSESTI - COMUNQUE VADA IL DUELLO NEI PROSSIMI DUE MESI, “PIER DUDI”, ALLA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, ERA STATO CATEGORICO: "'STRISCIA LA NOTIZIA' INIZIERÀ A NOVEMBRE. ANCHE SE CIÒ CHE VA IN ONDA, E NON SARÀ COSÌ, DOVESSE FARE UN TRILIONE DI ASCOLTI" - GLI ESORDI CON MARIA DE FILIPPI, IL FLOP ALL'''ISOLA DEI FAMOSI'' CONDOTTA DALLA MARCUZZI, PRESTA CHE LO SBOLOGNA E LA RISCOSSA CON CASCHETTO (E TANTI ''PACCHI'' A MO' DI CULO): L'IRRESISTIBILE ASCESA DI STEFANO DE MARTINO, ALFIERE DI RAI-MELONI, CHE SOGNA IL FESTIVAL DI SANREMO - VIDEO

vladimir putin kim jong un xi jinping donald trump

DAGOREPORT – L’UNICO RISULTATO REALE OTTENUTO DA TRUMP NEI PRIMI 8 MESI DEL SUO SECONDO MANDATO È STATO RIABILITARE PUTIN: APPLAUDENDOLO IN ALASKA, HA RILEGITTIMATO LA MALCONCIA RUSSIA COME POTENZA MONDIALE, RAFFORZANDO LA FIGURA DEL “MACELLAIO DI MOSCA” (COPYRIGHT BIDEN) - DOPO TANTO PENARE E PROMESSE SCRITTE SULLA SABBIA, TRUMP SPERAVA DI OTTENERE ALMENO UNA TREGUA AEREA SULL’UCRAINA. E INVECE “MAD VLAD” HA FATTO SPALLUCCE E, TUTTO GAUDENTE, SI E' SCAPICOLLATO IN CINA ALLA CORTE DEL SUO VERO PADRONE, XI JINPING  – DISPIACE PER TRAVAGLIO MA LA RUSSIA NON HA ANCORA VINTO LA GUERRA: L’AVANZATA IN UCRAINA È SOLO PROPAGANDA. TRANNE DUE REGIONI E QUALCHE VILLAGGIO CONQUISTATO IN DONBASS, IN REALTÀ IL FRONTE È IMMOBILE DA MESI (A MOSCA NON BASTANO LE TRUPPE NORDCOREANE, ORA E' COSTRETTA A RECLUTARE IN PATRIA, DOPO I GALEOTTI, ANCHE LE DONNE IN CARCERE) – LA PRESSIONE SU PUTIN DEL MEDIATORE ERDOGAN E DI MODI PER UNA TREGUA IN UCRAINA - IL LEADER INDIANO, INCAZZATO CON “MAD VLAD” CHE LODA E IMBRODA XI E GLI FA FARE LA FIGURA DELL’AMICO SFIGATO, FA PRESENTE CHE L'ALLEANZA DELLO SCO E' SOLO ''TATTICA MA NON STRATEGICA'. MA UN DOMANI CHISSA'...