giorgia meloni giancarlo giorgetti

IL GOVERNO DA’ IL VIA LIBERA ALLA MANOVRINA DA 24 MILIARDI: TAGLIO AL CANONE RAI (DA 90 A 70 EURO) E SPUNTA QUOTA 104 PER IL PENSIONAMENTO ANTICIPATO - ITALOFISCO: SFORBICIATA DA 260 EURO ALLE DETRAZIONI - NEL DECRETO LEGISLATIVO L’INTERVENTO SUGLI SCAGLIONI IRPEF: FINO A 28.000 EURO DI REDDITO L'ALIQUOTA È 23 PER CENTO - IL VICEPREMIER ANTONIO TAJANI HA ESCLUSO TASSE DI SUCCESSIONE, GIORGETTI STOPPA IL SUPERBONUS – E SUL PONTE SULLO STRETTO…

Da repubblica.it

 

Il governo ha approvato la Manovra per il 2024, in un riunione del Cdm che ha portato sul tavolo anche il Documento programmatico di bilancio che sintetizza le voci di entrata e uscita dello Stato (da inviare a Bruxelles). E i decreti fiscali. Un impianto ricco di novità sul fronte di fisco, pensioni, sanità, canone Rai e le misure per la famiglia.

GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI

 

La Manovra prevede – secondo quanto risulta a Repubblica – anche un intervento con un taglio del Canone Rai. Elemento confermato, in conferenza stampa, dal vicepremier Matteo Salvini: “Da 90 passa a 70 euro”. Nella legge di Bilancio entrano anche le risorse per avviare i cantieri per il Ponte sullo Stretto di Messina, cavallo di battaglia dello stesso Salvini.

 

 

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha cifrato la Manovra (che consiste in una bozza di 82 articoli) in 24 miliardi intervenendo in conferenza stampa durante una sospensione del Cdm. Cifra che sale a 28 considerato anche le misure del decreto fiscale collegato. Meloni ha rivendicato che il Cdm ha “varato la manovra in poco più di un'ora, a dimostrazione dell'unità di vedute della maggioranza che sostiene il governo". Ha parlato di un testo “molto serio e realistico”, frutto “di 16 miliardi di extragettito e per il resto di tagli di spese”.

 

(...)

Il taglio del cuneo

GIANCARLO GIORGETTI GIORGIA MELONI

Le priorità che "che avevamo annunciato vengono confermate – ha spiegato Meloni - difendere potere acquisto ovvero più soldi in busta paga per i redditi medio bassi, con il taglio del cuneo di 6 punti per chi ha fino 35mila e 7 per fino a 25mila. E' un aumento in busta paga che mediamente corrisponde a circa 100 euro al mese per una platea circa 14 milioni di cittadini". Il vicepremier Antonio Tajani ha escluso tasse di successione.

 

 

(…)

Pensioni, via il vincolo per i contributivi

Nel capitolo previdenziale si conferma quanto anticipava Repubblica nelle scorse settimane ovvero “Ape sociale e pensione donna vengono sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita". Per i lavoratori interamente nel sistema contributivo, ha aggiunto Meloni, salta il vincolo che impone a chi è nel contributivo di andare in pensione con l'età raggiunta solo se l'importo della sua pensione è inferiore a 1,5 la pensione sociale. "Secondo noi non è una misura corretta e lo abbiamo rimosso". Nella bozza della Manovra, poi, spunta una Quota 104 per il pensionamento anticipato, anziché Quota 103 attualmente in vigore.

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti

"Non è Quota 104 piena - ha spiegato Giorgetti - c'è un meccanismo di incentivi per rimanere al lavoro". Il ministro ha parlato del fatto che "sarà molto più restrittivo l'accesso al pensionamento anticipato", spiegando che "non ci sarà più Ape sociale e quota 103 nelle forme previste l'anno scorso". Ci sarà dunque “uno strumento unico di accompagnamento alla pensione”, si legge nella nota del Mef, con innalzamento a 36 anni del requisito contributivo per gli uomini rispetto all’attuale configurazione dellApe e con requisiti diversi per le donne.

 

Gli interventi per i figli

Il pacchetto di interventi per la famiglia, per il quale si prevede 1 miliardo di stanziamento, parte dalla mancata conferma del taglio dell'Iva sui prodotti della prima infanzia. "Ma aggiungiamo tre misure: continuiamo a lavorare sul congedo parentale, aggiungendo un ulteriore mese. Aumentiamo il fondo per gli asili nido: al secondo figlio l'asilo è gratis, sono circa 180 milioni di euro", previsti, "ma la misura più significativa di un miliardo di euro" stanziato "è la decontribuzione delle madri" con due o più figli: lo Stato pagherà "i contributi previdenziali", ha detto Meloni. Lo sgravio copre l’intera quota di contributi per un anno se hanno due figli fino all’età di 10 anni del più piccolo e permanente per quelle che hanno 3 figli, fino ai 18 anni del più piccolo.

 

Il menu dettagliato dal Mef prevede la conferma della carta “Dedicata a te” per le spese alimentari (600 milioni per il 2024), un rifinanziamento da 380 milioni di euro per i mutui prima casa, 200 milioni per erogare ancora per un trimestre (il primo del prossimo anno) i contributi straordinari e il bonus sociale elettricità per le bollette.

PACCO A SORPRESA - VIGNETTA BY MACONDO

 

Fringe Benefit, nuovi tetti

Meloni ha anche annunciato interventi sul capitolo dei Fringe Benefit, con una configurazione che diventa strutturale: “Lo rendiamo strutturale, con modifiche per il 2024, portando il tetto a 2mila euro per lavoratori con figli e mille euro per tutti gli altri". Si potranno utilizzare anche per pagamenti di affitto e mutuo prima casa. Confermata la tassazione al 5% dei premi di produttività.

 

Il dlgs su Irpef e Ires

In analisi preliminare è stato anche affrontato il decreto legislativo fiscale sull’Irpef. Dalla bozza in ingresso alla riunione del governo, emerge un taglio lineare alle detrazioni da 260 euro per chi ha un reddito "complessivo superiore a 50.000 euro".

 

GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI ANTONIO TAJANI

Si tratta del decreto legislativo di riforma dell'Irpef, che accompagna la manovra, e che contiene questa forma di intervento lineare sulle detrazioni: archiviata, dunque, l’ipotesi di una revisione più strutturata delle spese fiscali, alla quale aveva più volte fatto riferimento il viceminstro Leo nell’obiettivo di metter ordine nelle oltre 600 voci di tax expenditure. Il taglio di 260 euro va a compensare il beneficio ottenuto grazie all’accorpamento delle prime due fasce di Irpef con annessa riduzione dal 25 al 23% del prelievo per chi sta fra 15 e 28mila euro, che fornisce un beneficio da 260 euro – appunto – per chi sta sopra la soglia dei 28mila euro.

 

Interessati dalla riduzione: gli sconti del 19% (vasto elenco che va dalle spese sanitarie alle disabilità, dai mutui ipotecari all’istruzione, dallo sport dei ragazzi ai veterinari, dagli asili nido alle assicurazioni); le erogazioni liberali a favore delle Onlus, dei partiti e del Terzo settore oltre alle detrazioni sui premi per l'assicurazione sulle calamità. Il meccanismo delineato prevede che si calcoli il totale di queste detrazioni, e alla somma si sottraggano 260 euro.

 

Aliquote Irpef accorpate

giorgia meloni giancarlo giorgetti

La bozza conferma infatti l’intervento sugli scaglioni Irpef: fino a 28.000 euro di reddito l'aliquota è 23 per cento; oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro, 35 per cento; oltre 50.000 euro, 43 per cento. Sale contestualmente anche la no-tax area che si allinea per lavoratori dipendenti e pensionati (a 8.500 euro): nel 2024 la detrazione prevista per i redditi da lavoro è innalzata a 1.955 euro, da 1880. Tra le altre cose, si indica che le addizionali regionali e comunali devono ricalcare i nuovi scaglioni di reddito previsti a livello nazionale, differendo i termini per l’adozione.

 

 

Sgravi per chi assume, stop Ace

Arriva una maggiorazione degli sgravi per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, una posta da 1,3 miliardi. Il costo del personale di nuova assunzione viene maggiorato “ai fini della determinazione del reddito, di un importo pari al 20 per cento del costo riferibile all'incremento occupazionale". In tal modo, sale la deduzione. L'agevolazione spetta ai soggetti che hanno esercitato l'attività nel periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2023 per almeno trecentosessantacinque giorni. Non spetta alle società e agli enti in liquidazione ordinaria, assoggettati a liquidazione giudiziale o agli altri istituti liquidatori relativi alla crisi d'impresa.

 

(...)

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

 

Giù le tasse a chi torna a produrre in Italia

E’ invece il Mimit ad annunciare la norma sul “reshoring”, per favorire con meno imposte per chi torna a produrre in Italia Prevede l'abbattimento del 50% delle imposte per le imprese che decidono di tornare in Italia dall'estero con i propri impianti di produzione. Ma viene previsto per le imprese fruitrici di tale incentivo l'obbligo di restituzione di quanto ricevuto ove delocalizzassero nuovamente le attività, nelle modalità previste nel recente decreto sugli asset strategici. "Sì al reshoring, no alle delocalizzazioni", scrive il Mimit.

 

 

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

Giorgetti stoppa il Superbonus

"Lo sconto in fattura l'abbiamo già abolito, ciononostante la dinamica del Superbonus continua imperterrita. Noi non abbiamo fatto nessun intervento in legge di bilancio su questo: i lavori devono essere completati entro la fine dell'anno, se si vuole beneficiare dello sconto in fattura. Altrimenti parte il meccanismo delle detrazioni senza la possibilità di sconto in fattura e cessioni, salvo quelli maturati in precedenza", ha chiarito Giorgetti stoppando qualsiasi ipotesi di proroga.

IL CONTO DEL SUPERBONUS - MEME BY OSHO

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO