5STELLE CADENTI - GRILLO METTE IN FREEZER I SUOI VOTI (“MAI COL PD”) MA LA BASE SI SPACCA E UN SENATORE CHIEDE UN “GOVERNO DELLA SOCIETÀ CIVILE”
1. GRILLO ALLONTANA L'IPOTESI ALLEANZA "IO CON IL PD? NEANCHE PER SOGNO"
Jacopo Iacoboni per "la Stampa"
«No, al governo col Pd non ci penso neanche per sogno». Beppe Grillo si rilassa al mare, nelle spiagge di Porto Cervo, ma su certe cose non si rilassa affatto. Il fondatore del Movimento cinque stelle in Sardegna passa giornate di un normale italiano, va in spiaggia senza nessuna scorta, parla con la gente, si espone persino a un contatto fisico, cosa che nell'Italia sfranta del 2013 a non tanti politici sarebbe consigliata.
La mattina va spesso a fare la colazione nel solito bar, al supermercato lo conoscono. Al massimo si concede una gita in gommone verso l'arcipelago della Maddalena, con Caprera davanti, antico retaggio garibaldino («i miei genitori erano vecchi socialisti, socialisti alla Pertini», ricorda sempre non senza un remoto orgoglio per la tradizione familiare di «un'altra sinistra»). Ieri però era infastidito e ha scritto sul blog: «Pdl e pdmenoelle per me pari sono, non c'è alcuna possibilità di alleanza né con l'uno né con l'altro». Punto.
Il fatto è che con la condanna di Silvio Berlusconi e il governo certo non rafforzato, in questi giorni in tanti stanno tornando a domandargli se è cambiato qualcosa rispetto ai quasi due mesi successivi alle elezioni di febbraio, se cioè è immaginabile una qualche forma di confronto del Movimento con il Pd. Domanda che finora, di solito, nei fondatori del Movimento cinque stelle ha provocato l'orticaria.
La discussione esiste, è stata variamente posta dai capigruppo Morra e Nuti, e ieri è andata in giro una mail di un altro senatore, Roberto Cotti, mail molto aperta a un «governo della società civile, con chi ci sta». Requisiti alla Rodotà : «Premier nuovo fuori dai partiti, ministri scelti per competenza, esecutivo aperto a tutti i gruppi». Insomma, non il governo col Pd.
Su questo, la radicalità di Grillo non pare attenuata dalla tintarella. «La possibilità che noi votiamo la fiducia a questi zombie non esiste», è tornato a usare uno dei suoi epiteti preferiti, ma da un po' accantonato, con i suoi collaboratori. Il Pd e il Pdl, scrive, «hanno la stessa responsabilità verso lo sfascio economico, sociale e morale del nostro Paese» (segue il solito attacco sprezzante e nel mucchio al «giornalismo da bar» e ai «pennivendoli» che sostengono il contrario). Nella sostanza, ostenta di pensarla come Casaleggio, che a Gianluigi Nuzzi aveva detto «se il M5s dialogasse col Pd? Uscirei io».
Il tutto stride un po' con la ricerca di una serenità vacanziera. Grillo spesso si presenta in spiaggia al tramonto, con le cuffiette, forse per non sentire l'orrenda musica che all'happy hour mettono su i vacanzieri delle barche ormeggiate in baia davanti (sentono roba tipo Sting e George Michael...). Sa che la situazione è in evoluzione, e si bussa di nuovo alla loro porta. Di certo è un agosto anche un minimo elettorale, in qualche modo, anche per questo lui si fa vedere in giro qui, «parla moltissimo, soprattutto fa domande, ci chiede come la vediamo», dice la proprietaria di un baretto su una delle spiagge di Porto Cervo.
«E come vuole che vada, gli rispondiamo, va maluccio, c'è meno turismo», persino i voli d'agosto verso Olbia non sono affatto pieni, c'è posto anche last minute, e in generale la gente, dice la signora, «ha molta voglia di ascoltare, ma non crede a nessuno... Lui però è molto generoso, viene spesso, parla, fa quasi dei piccoli comizi...». Una giornata in ombrellone, qui, costa trenta euro. Più dodici di parcheggio. Fate voi.
Nella casa affacciata sui campi da golf (sport che però lui si guarda bene dal praticare) e i ginepri Grillo probabilmente ha in testa un altro schema: il M5S non può assolutamente lasciare le sue impronte digitali su un governo col Pd. Semmai il fondatore confida che in caso di una (peraltro difficile) caduta di Letta, sia Napolitano stesso a farsi garante di una transizione - che il capo dei cinque stelle spera brevissima - che conduca al voto. Significa un altro governo che realisticamente può fare solo una legge elettorale: ma non il governo Pd-M5S.
2. SUL WEB LA BASE SI PACCA: "PERCHÃ NON CI FAI VOTARE?"
Emanuele Buzzi per "Il Corriere della Sera"
Fibrillazione, speranza, delusione. Visioni (politiche) d'agosto, quelle che scuotono la base e fanno divampare discussioni (online) interminabili. L'idea di un cambio di strategia dei Cinquestelle nei rapporti con i democratici infiamma la Rete. A partire proprio dal blog dello stesso Grillo dove i commenti al suo post sulle alleanze raggiungono quasi quota cinquecento nel giro di poche ore, nonostante il periodo estivo. E qui, come altrove sul web, i pareri si scontrano.
Molti condividono la posizione del leader. «Il Pd ha ampiamente dimostrato di non essere affidabile,per me nessuna alleanza possibile con loro», scrive Laura Fava. Sulla stessa linea Salvatore Di Bella: «Caro Beppe, alla luce dei fatti come potremmo darti torto? Soli alla meta!». Bruno Caravello insiste: «Beppe vai avanti come un treno e non ti fermare, bisogna travolgere questa malapolitica e purificare l'aria». Ancora stessi toni per Angelo Bozzoni: «Non possiamo allearci con chi ci ha tolto il futuro».
Ma alcuni chiedono un cambio di passo, una svolta. Proprio per il bene dei Cinquestelle. «Con questo atteggiamento, con una nuova legge elettorale e quindi con una maggioranza stabile, il M5S è condannato eternamente all'irrilevanza», suggerisce Stefano Lazzarin. «La politica del disprezzo ad ogni costo dell'avversario politico non credo porti a nulla di buono, invece si dovrebbe fare in modo di attirare gli elettori degli altri partiti dimostrando di essere differenti. A cosa serve avere ragione e chiudersi in se stessi», sostiene Claudio Campiti.
Qualcuno addirittura lamenta mancanza di democrazia per una scelta così rilevante. Come Stefano P., che commenta: «Se siamo un Movimento democratico dovremmo consultarci ogni tanto... Se uno vale uno come Grillo ha detto la sua anche noi dovremmo poterci esprimere e non lo dico perché sono contro la fermezza delle nostre posizioni ma perché oggi noi avrei assolutamente detto mai con il Pd. Se domani il Pd vota il reddito di cittadinanza che facciamo??? Sembra quasi che anche noi stiamo lavorando affinché tutto resti fermo. Così non va». La discussione nei forum trascina a lunghi botta e risposta, senza sostanziali terze vie. Pochi, infatti, sono gli attivisti che spingono per un'alleanza su singoli provvedimenti (primo tra tutti la riforma della legge elettorale). Pro e contro. E non solo su blog e forum a Cinque Stelle.
L'ipotesi è oggetto di dibattito un po' ovunque sul web. Anche sui social network, Twitter in testa, si discute. «Tornano i benpensanti della prima ora: governo #pd con appoggio del #M5S ...», scrive Filippo Bellanca. Salvatore Tranchida si domanda: «Il M5S ha detto no PDL no PD.Bisogna dire che fino adesso sono stati di parola.Se continuano con la loro tesi. Alla fine sono i più seri?». Red Mask ironizza: «Sentire parlare il Pdl, il M5S e il Pd... mi sembra di assistere a quel gioco... sasso, forbice, carta!!».
Intanto sul blog, per i militanti, si profila la nascita di un nuovo caso. Ad annunciarlo è lo stesso Grillo: «Mi è stata comunicata la nascita di alcuni comitati per il vaglio di candidature per elezioni regionali e comunali. Vorrei ribadire che il Movimento 5 Stelle è una forza politica aperta dove tutti i cittadini possono partecipare».





