GROSSO GUAIO A CHONGQING - SI INFITTISCE IL MISTERO DELLA MORTE PER AVVELENAMENTO DEL FACCENDIERE INGLESE NEIL HEYWOOD, AMANTE DELLA MOGLIE DI BO XILAI, IL LEADER MAOISTA IN ODORE DI GOLPE EPURATO DA PECHINO - MEJO DI UN FILM! IL FIGLIO DI BO PRELEVATO NELLA NOTTE DAL COLLEGE DI HARVARD DA UN UOMO MISTERIOSO: PER PROTEGGERLO O NON FARLO CANTARE? - PARE CHE IL RAMPOLLO SAPESSE DELLE DIVERGENZE D’AFFARI (E NON SOLO) TRA SUA MADRE GU (INDAGATA PER L’OMICIDIO) ED HEYWOOD…

1- FUGA NELLA NOTTE DA HARVARD IL GIALLO DEL RAMPOLLO CINESE
Marco Del Corona per il "Corriere della Sera"

Le colpe dei padri ricadono sui figli, non solo a Pechino. Ma se sui figli ricadessero anche le colpe delle madri, Bo Guagua dovrebbe preoccuparsi. Il più chiacchierato rampollo della Cina è infatti figlio di Bo Xilai e Gu Kailai. Bo Xilai - già sindaco di Dalian, ministro del Commercio e segretario del partito nella megalopoli di Chongqing, carismatico leader della cosiddetta sinistra neomaoista - è stato spogliato di tutti gli incarichi che ricopriva: Politburo e Comitato centrale.

Un'epurazione politica, scatenata dalla fuga al consolato Usa di Chengdu di un suo ex braccio destro. Gu Kailai - già assistente di un macellaio durante la Rivoluzione culturale, avvocatessa di successo e infine seconda moglie depressa - è invece agli arresti sospettata dell'omicidio di un businessman britannico, Neil Heywood.

Adesso i guai lambiscono anche Bo Guagua, il dilettissimo erede, davanti a sé una carriera da «principe rosso» elevato al quadrato (il suo già illustre papà è figlio di Bo Yibo, sodale di Mao Zedong e di Deng Xiaoping). È stata l'agenzia Xinhua a scrivere che lui e la madre avevano avuto con l'inglese «un conflitto per interessi economici».

Prima che lo scandalo travolgesse il padre, Bo Guagua nuotava tranquillo nel bacino di privilegio, lusso e invidie che culla i figli dei potenti. Ormai celebre l'appuntamento strappato alla figlia di un diplomatico Usa, si disse l'allora ambasciatore americano Jon Huntsman, prelevata in Ferrari. E la vivace propensione al divertimento pareva quasi voler riscattare, con il glamour, il suo stesso nome, Guagua, composto dalla ripetizione del carattere gua che indica le cucurbitacee: zucche (nangua), meloni (tiangua), cetrioli (huanggua)...

Il precipitare degli eventi a Pechino è giunto però fino ad Harvard, dove Guagua in maggio dovrebbe concludere alla Kennedy School of Government, un master da 90 mila dollari. Alle 22 di giovedì, infatti, il ventiquattrenne è stato visto lasciare il suo appartamento per seguire deciso un uomo che pareva essere lì per metterlo al sicuro. Un'amica di Guagua è invece ripartita poco dopo con la Porsche di lui, ha scritto il Daily Telegraph, che ha notato come il ventiquattrenne grazie al suo visto da studente potrebbe teoricamente chiedere l'asilo politico senza eccessive complicazioni. Per gli amici, una mossa improbabile.

Si indaga su Gu Kailai, intanto. E sulle zie di Guagua. L'agenzia Bloomberg ha ricostruito i business delle sorelle di Gu e ha stimato in almeno 126 milioni di dollari le loro fortune. Il giornalista Jiang Weiping ha invece dichiarato alla Voice of America che Gu avrebbe il documento d'identità di Hong Kong e il certificato di residenza di Singapore. Ombre su ombre. Su Guagua per ora si scava un po' meno.

Heywood era stato il tramite attraverso il quale il rampollo di Chongqing riuscì a frequentare dai 12 anni le scuole Papplewick e Harrow prima di essere ammesso a Oxford. Qui venne anche sospeso per un anno per «ragioni accademiche», tuttavia aveva poi infilato una serie di buoni risultati in economia, politica e filosofia. A Pechino il ragazzo ha fondato nel 2009 (e chiuso nel 2010) una Guagua Internet Company e sarebbe stato sul punto di lanciare un social network, www.guagua.com, mai avviato.

Dopo un fidanzamento con Chen Xiaodan (figlia del numero uno della China Development Bank, Chen Yuan, e nipote dell'economista di partito Chen Yun, morto nel '95), Guagua stava completando per il suo master un progetto sulle organizzazioni non governative in Cina con una coetanea, Jennifer Choi. Un uomo d'affari che lo conosce assicura che «Guagua vuole mettere insieme un miliardo di dollari e poi diventare politicamente importante». Le colpe dei padri potrebbero consigliare di cambiare programma, le colpe delle madri anche.

2 - LE TRAME E I MISTERI NASCOSTI DIETRO LA FOTO A COLORI DI UNA FAMIGLIA IN VACANZA
Francesco Piccolo per il "Corriere della Sera"

Quindici anni fa, il governo cinese ebbe una grana in Alabama. Si trattava di una truffa ai danni di tre società cinesi. Decise così di spedire in terra americana una donna forte e autoritaria, si chiamava Gu Kailai. Divenne il primo avvocato cinese della storia ad aver vinto una causa civile negli Stati Uniti. Fu pubblicato anche un libro di successo sulla nuova eroina del comunismo asiatico.

Cambio scena, luogo, tempo. Lo scorso novembre, un uomo d'affari inglese, Neil Heywood, viene trovato morto in un albergo di Chongqing, metropoli nel nord della Cina. Eccesso di alcol, si affretta a concludere la polizia. Ma poi si scopre che è stato avvelenato. E anche che, nei giorni precedenti, aveva detto di temere molto per un litigio con una donna, la moglie di uno dei politici più potenti della Cina, Bo Xilai, ex ministro del Commercio e ora capo del Partito comunista di Chongqing.

Sembrano due storie diverse, e se fossimo al cinema ci staremmo già chiedendo: ma cosa c'entrano? È facile: la donna tanto temuta dall'inglese altri non è che Gu Kailai. E ora è la maggiore sospettata dell'omicidio, che sta coinvolgendo le diplomazie di Gran Bretagna e Cina, e causando terremoti nella vita politica del Paese. Come si è trasformata, questa donna, da avvocato rampante a Lady Macbeth?

Cosa è successo negli anni? Il marito ha più volte dichiarato, nelle interviste, la sua commozione per il fatto che la moglie abbia abbandonato anni fa la sua brillante carriera e se ne sia rimasta a casa a occuparsi di lui e a dare consigli per la sua ascesa. In realtà, Gu Kailai ha fatto qualcosa in più.

Ha fondato un'azienda, e tra i molti clienti c'erano imprese statali, quindi in eccessiva sintonia con i rapporti del marito (allora era ministro): si chiamerebbe conflitto d'interessi. Una delle persone con cui da anni faceva affari era Heywood, accolto da qualche anno nel ristretto clan familiare. Poi, da un giorno all'altro, estromesso. Ed ecco che a un amico confida di avere paura di quella donna. La descrive così: instabile, nevrotica, depressa.

I particolari che vengono fuori ogni giorno sono sempre più inquietanti: si parla di un giuramento di fedeltà a cui Heywood si è sottratto, addirittura di una richiesta di ripudiare la moglie; di rapporti non solo di affari tra i due; in più, si sospetta che l'inglese portasse i soldi del clan familiare all'estero. È probabile che si sia occupato del figlio di Gu Kailai, dei suoi studi ad Harvard, dove fino a pochi giorni fa conduceva una vita più che brillante.

Ma è stato appena prelevato dalle autorità. Insomma, una storia di quelle che (ri)conosciamo: famiglie di politici potenti che superano i limiti e sono travolte da scalata sociale e denaro. E il fatto che succeda nel partito comunista non cambia nulla. Inutile dire che si parla di servizi segreti e di questioni che hanno a che fare con la tempesta politica in atto in Cina. Del resto, la vicenda ha bruscamente interrotto la carriera di Bo Xilai.

Se l'accusa di omicidio si rivelasse sensata, si ipotizza che l'inglese custodisse segreti della famiglia, ed era quindi diventato pericoloso. Verità? Invenzione? Complotto?
La differenza tra i drammi di Shakespeare e la realtà, consiste nel fatto che Shakespeare, con nostra grande soddisfazione, ci fa entrare nella camera da letto dei coniugi Macbeth, e in seguito anche nelle loro teste. Noi conosciamo la storia non dal punto di vista oggettivo, ma dal punto di vista di chi ci interessa di più, e in questo modo sappiamo tutto: conosciamo l'esatta verità degli omicidi, le motivazioni - tragiche, mostruose, dilanianti che siano - e le conseguenze. Nella realtà, purtroppo, non è mai così.

Insomma, la differenza tra Shakespeare e noi, e cioè tra Lady Macbeth originale e Gu Kailai, la versione vivente cinese, sta nella chiarezza. Del resto, quanto pagheremmo per entrare nella testa delle persone per capire finalmente, davvero, cosa pensano. Con ogni probabilità, tutte le forme di racconto sono nate per questo: per darci l'ebbrezza di sapere tutta la verità. Perché la vita, come dimostra la storia di Gu Kailai, è troppo complicata e piena di sospetti, retroscena, dubbi e paure del complotto. In fondo, in Shakespeare, anche i complotti, si vedono.

Nei fatti della storia, non si sa nulla di sicuro. Ma a dirla tutta, anche il regno del non verificabile ci appassiona molto, ed è la spinta che ci attrae verso la cronaca. Le trame, cioè le vicende; e le trame, che sono i fili che corrono al di sotto delle vicende. Che ci sembra di non afferrare mai fino in fondo. L'avvocato, l'albergo, l'avvelenamento, lo scandalo, i segreti.

Ci sono tutti gli elementi per farci un film. L'immaginazione vola, costruisce. Sembra un mondo in penombra, esotico, inafferrabile. Poi vai su Internet e trovi la foto della famiglia di Gu Kailai: moglie, marito e figlio, in posa, con le macchine fotografiche al collo, in gita. Tre persone qualsiasi, e così Lady Macbeth scompare. Il desiderio di verità, però, no. E chi è per davvero questa donna, abbiamo ormai voglia di saperlo.

 

 

BO XILAIBO XILAI GU KAILAI - BO XILAI - BO GUAGUA DURANTE UN'ESCURSIONEbo xilaiChongqing Bo Xilai Gu KailaiFRANCESCO PICCOLO

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…