mario draghi volodymyr zelensky

L’ALTRO FRONTE DELLA GUERRA IN UCRAINA: QUELLO MEDIATICO - ZELENSKY VUOLE ALLESTIRE UN CONTRO-VERTICE PER IL 9 MAGGIO, GIORNO IN CUI PUTIN CELEBRA LA VITTORIA SUL NAZISMO, E HA COINVOLTO ANCHE “MARIOPIO”: I DUE SI SONO SENTITI LA SCORSA SETTIMANA E IL PREMIER ITALIANO HA GIÀ DATO LA SUA DISPONIBILITÀ - IL PRESIDENTE UCRAINO POTREBBE ANCHE ESSERE PRESENTE AL VERTICE NATO DI MADRID DI FINE GIUGNO, PER DARE L’ENNESIMO MESSAGGIO “POLITICO” A “MAD VLAD”

volodymyr zelensky

Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

Per difendersi dall'invasione ha ottenuto dall'Occidente le armi, l'appoggio delle intelligence, l'aiuto finanziario. Ma Zelensky chiede anche un sostegno mediatico: così ha proposto ai leader dei Paesi alleati un vertice in video-conferenza da tenersi il 9 maggio.

 

joe biden mario draghi

Proprio il giorno in cui Putin si prepara a usare la «Parata della vittoria» sul nazismo come strumento di propaganda, nel tentativo di restituire alla Federazione quell'immagine di potenza mondiale persa in due mesi di conflitto contro Kiev.

 

È per coprire il fallimento della guerra lampo che ieri il ministro della Difesa russo Shoigu ha annunciato con enfasi una sfilata militare «senza precedenti» sulla piazza Rossa di Mosca e - secondo i servizi segreti ucraini - intenderebbe allestirne un'altra tra le rovine di Mariupol.

 

mario draghi 2

L'incontro virtuale con i partner occidentali - per Zelensky - servirebbe a lanciare un messaggio di unità del mondo libero e democratico, schierato al fianco di un popolo che si contrappone alla mire espansionistiche del dittatore russo.

 

Non è dato sapere a che punto sia l'organizzazione dell'evento, ma è certo che il presidente ucraino ne ha parlato anche con Draghi la scorsa settimana, nel corso del loro ultimo colloquio. E il premier italiano - spiegano fonti qualificate di palazzo Chigi - si è detto disponibile.

VLADIMIR PUTIN

 

«Continuiamo ad aiutare l'Ucraina e ad esercitare pressione sulla Russia, perché cessi immediatamente leostilità», ha detto ieri il capo del governo.

 

E siccome Putin resta sordo a ogni soluzione negoziale, respingendo persino l'offerta diplomatica del Papa, resta l'impegno a sostenere Kiev. In tutti i modi, compresa l'ipotesi del summit di lunedì.

 

D'altronde la componente mediatica s' intreccia alla partita politica e militare nel conflitto.

 

Al punto che il Consiglio Atlantico starebbe pensando di rivoluzionare il programma del vertice Nato, previsto a Madrid per il 29 e 30 giugno. Sarà un appuntamento storico, perché in quella sede verrà formalizzato l'iter di adesione al Patto di Finlandia e Svezia. E perché il vertice sarà allargato ai quattro partner dell'Asia-Pacifico: Australia, Corea del Sud, Giappone e Nuova Zelanda.

 

volodymyr zelensky su time

Ma nonostante l'agenda dei lavori si preannunci impegnativa - con riunioni che costringeranno i quaranta capi di Stato e di governo alleati a un tour de force - il vice segretario generale della Nato Geoana starebbe valutando la proposta della Spagna, che è Paese ospitante: anticipare alla sessione del primo giorno la presenza di Zelensky, così da lanciare un «messaggio politico».

 

Ecco qual è la valenza dell'immagine in questa fase della crisi internazionale. Anche perché - nelle previsioni prevalenti delle cancellerie alleate - lo scenario più realistico è quello di una «guerra di attrito destinata a protrarsi a lungo».

 

volodymyr zelensky e jens stoltenberg 6

 

 

 

 

Putin appare infatti politicamente «obbligato» e militarmente «determinato» a proseguire nel conflitto, con l'obiettivo di «ulteriori acquisizioni territoriali» dal Sud-est ucraino «fino alla Transnistria».

 

Dinnanzi a questo scenario, descritto nei report diplomatici e avvalorato dalle azioni sul campo, scoloriscono le strumentali polemiche domestiche sulla postura del governo italiano, ma anche quelle di chi scarica sulla Nato la responsabilità di aver provocato l'orso russo. Oggi l'Ucraina - secondo la definizione della rappresentanza francese nel Patto Atlantico - rappresenta il «trait d'union de l'Occident politique».

 

magdalena andersson sanna marin

E per aiutare la resistenza di Kiev gli Stati Uniti e l'Europa non stanno fornendo solo le armi, gli apparati d'intelligence e i finanziamenti. Sostengono Zelensky anche sul fronte mediatico.

 

Resta da verificare se il presidente ucraino sarà riuscito a organizzare nel giro di una settimana il vertice in video-conferenza con gli alleati, così da lanciare un messaggio di risposta alla parata delle truppe che sono entrate nel suo Paese usando la Z. Salutando Draghi ha detto che si sarebbe adoperato per l'assenso degli altri partner. Quello del premier italiano l'ha già ottenuto.

VOLODYMYR ZELENSKY joe biden mario draghi volodymyr zelensky in copertina su time

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...