'LE PROMESSE DI RENZI SMONTATE DALL'ECONOMIST' - GRILLO RILANCIA UN ATTACCO AL PREMIER DEL SETTIMANALE BRITANNICO: “UN POLITICO DAI MODI ARROGANTI CON UN’INCLINAZIONE AL POPULISMO’’

www.beppegrillo.it

"Quando un politico con un'inclinazione al populismo assume un incarico, forma un governo e rivela il suo programma, in genere deve avere qualcosa con cui compiacere tutti. Così pare sia a prima vista per il nuovo Presidente del Consiglio, Matteo Renzi.

Otto dei 16 ministri che ha presentato il 21 febbraio erano donne, tra cui il primo ministro donna della Difesa, Roberta Pinotti, e Federica Mogherini, che a 40 anni è il più giovane ministro degli Esteri dal 1936. L'età media del suo gabinetto è perfino più bassa di quella del suo predecessore, Enrico Letta. E comprende anche decisioni per rassicurare imprenditori e investitori: Pier Carlo Padoan, che è stato capo economista dell'OCSE, è ministro dell'Economia e Federica Guidi, già presidente dei giovani industriali, ministro dello Sviluppo economico.

Non manca neppure l'immaginazione: gli Affari regionali sono andati ad un sindaco che ha resistito alla mafia calabrese.
Quando però ha chiesto il voto del Parlamento, al Presidente del Consiglio è capitato qualcosa che impensierirebbe chiunque. Il 25 febbraio ha ricevuto un voto di fiducia alla Camera dove il Partito Democratico ha una forte maggioranza. Ma il giorno prima, al Senato, dove la maggioranza è ridotta, ha ricevuto 169 voti a favore e 135 contro, il che non rappresenta una sicurezza nel fragile sistema italiano.

Molti senatori, alcuni del suo stesso partito, sono rimasti sconcertati dai modi arroganti di Renzi. Ha infranto la tradizione parlando a braccio e tenendo per qualche tempo la mano in tasca, poi informando perentoriamente i suoi ascoltatori che sarebbero rimasti disoccupati (il suo progetto è di trasformare il Senato in una Camera delle Regioni, sul modello del Bundesrat tedesco). Quando un membro dell'opposizione ha obiettato a questi modi, si è sentito rispondere che "probabilmente perché siete sempre più lontani dal modo di parlare della gente là fuori".

Il problema più grosso è la mancanza di particolari nel discorso di Renzi. Ha promesso una riforma al mese da qui a giugno: quella sul lavoro, sulla burocrazia e sul sistema fiscale. Ma non ha messo polpa nella scarna proposta per un nuovo contratto di lavoro, o sull'estensione a tutti del sussidio di disoccupazione. Ha parlato invece di un taglio di 10 miliardi del cuneo fiscale (tasse sul reddito e contributi sociali), di un programma di edilizia scolastica di "diversi miliardi" come del pagamento dei crediti dei privati verso lo Stato, stimato in oltre 100 miliardi. Non c'è stato però nessun reale chiarimento su come Renzi intenda trovare queste risorse.
The Economist

 

renzi in versione regina elisabetta ritwittato da grillo RENZI E GRILLO a bbed a aee b ae aad grillo scherzi a parte grillo renzi letta

Ultimi Dagoreport

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)

orazio schillaci gemmato meloni ministero salute

DAGOREPORT – ALLA SALUTE DI GIORGIA! IL FEDELISSIMO DELLA MELONI, IL SOTTOSEGRETARIO MARCELLO GEMMATO, È DESTINATO A ESSERE PROMOSSO A VICEMINISTRO DELLA SALUTE – MA A FRENARE LA SUA NOMINA È IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI, CHE NUTRE DUBBI SUL POSSIBILE CONFLITTO D’INTERESSI DEL SOTTOSEGRETARIO, TITOLARE DI UNA FARMACIA IN PUGLIA – BASTA VEDERE IL PROVVEDIMENTO CHE HA FATTO FELICI I FARMACISTI: ORA POSSONO VENDERE CON RICCHI MARGINI DI GUADAGNO UNA SERIE DI FARMACI CHE PRIMA ERANO NELLA CATEGORIA “ASSISTENZA DIRETTA” ED ERANO DISTRIBUITI DAGLI OSPEDALI – LA DUCETTA HA CAPITO CHE ANCHE MATTARELLA POTREBBE STORCERE IL NASO DAVANTI ALLA NOMINA DI GEMMATO, E PER ORA PRENDE TEMPO…

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

MILANO TREMA: L’INCHIESTA SU “PALAZZOPOLI” POTREBBE INGROSSARSI – NELLA CAPITALE A-MORALE DEL PAESE, IMPRENDITORI, POLITICI E BUSINESSMAN SONO AMMUTOLITI E TERRORIZZATI DALLE POSSIBILI INDAGINI – SE IL GIP, DOPO GLI INTERROGATORI DI OGGI, DOVESSE CONFERMARE LE MISURE CAUTELARI RICHIESTE DALLA PROCURA, L’INCHIESTA TROVEREBBE NUOVO VIGORE, E LO SCANDALO ESPLODEREBBE IN MODO ANCORA PIÙ DECISO. A QUEL PUNTO IN TANTI, DI FRONTE AL RISCHIO DI FINIRE INDAGATI E INGUAIATI, POTREBBERO INIZIARE A PARLARE…

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…