ROHANI, BLUFF O SVOLTA? IL LEADER IRANIANO ALL’ONU SPIAZZA L’OCCIDENTE: “NO ALLA GUERRA. PRONTI A UN ACCORDO-QUADRO CON GLI USA”

Da Ansa.it

E' tramontata la possibilita' di uno storico faccia a faccia tra il presidente Usa Barack Obama e iraniano Hassan Rohani all'Onu. Dall' amministrazione Usa fanno sapere che la Casa Bianca aveva offerto un incontro a margine dell'Assemblea generale, ma gli iraniani hanno ritenuto ''troppo complicato'' realizzarlo ora.

Non c'e' stato quindi l'atteso incontro Obama-Rohani, ma il nuovo leader di Teheran ha brevemente incontrato il presidente francese Francois Hollande a margine dell'Assemblea Generale dell'Onu. Hollande e Rohani hanno parlato del programma nucleare iraniano e della situazione in Siria e Libano.

Rohani a Onu, Iran pronto a accordo quadro con Usa
Il presidente iraniano Hassan Rohani ha detto all'Onu che Teheran e' pronta a raggiungere un ''accordo quadro'' per affrontare le divergenze con gli Stati Uniti. L'Iran non pone minacce al mondo o alla regione. Lo ha detto il presidente iraniano nel suo intervento affermando: ''Sì alla pace, no alla guerra''. ''Il programma nucleare iraniano e' esclusivamente pacifico'', lo assicura il presidente iraniano.

"Non c'e' soluzione militare alla crisi in Siria", ha detto il presidente iraniano Hassan Rohani all'Assemblea Generale. Rohani ha condannato l'uso di gas in Siria ma ha dato il benvenuto all'accettazione da parte di Damasco del trattato sulle armi chimiche. "Le minacce o l'uso della forza non farebbero altro che aggravare la situazione", ha detto il leader di Teheran.

Obama, mai più armi chimiche Nuovo affondo sulla Siria.
Barack Obama, parlando all'Assemblea generale dell'Onu, delinea la sua strategia nella regione mediorientale, lanciando un appello per la definitiva messa al bando delle armi chimiche. Il presidente americano sale sul palco poche ore prima del neo leader iraniano Hassan Rohani, e subito dopo un duro intervento della presidente brasiliana Dilma Rousseff che ha accusato gli Stati Uniti di spionaggio, creando non pochi imbarazzi nell'entourage della Casa Bianca.

Obama prende la parola consapevole dello scetticismo che incombe sia sul piano per il disarmo chimico di Damasco, sia sul possibile avvio di un dialogo con Tehran, dopo anni di muro contro muro. E sulla Siria - alla vigilia del ritorno degli ispettori Onu sul campo e nel giorno dell'ennesima autobomba esplosa a Damasco - Obama afferma senza mezzi termini che "la risposta della comunità internazionale alla crisi non e' stata all'altezza", soprattutto di fronte al massacro compiuto con il gas sarin il 21 agosto scorso.

Per questo gli Usa avrebbero voluto intervenire militarmente, per punire il regime di Assad sulla cui responsabilità per Washington non ci sono dubbi: "Ci sono prove evidenti", "non sono stati i ribelli". Ma di fronte alla nuova opportunità di risolvere la situazione per via diplomatica, la Casa Bianca ha deciso di accantonare momentaneamente l'ipotesi di un attacco.

Ora però, ammonisce Obama, "il mondo deve inviare un messaggio potente sulle armi chimiche", e non solo a Damasco. Devono essere messi in guardia tutti i tiranni, che non possono farsi scudo del concetto di sovranità per compiere massacri e restare impuniti. Di qui l'invito a istituire un bando assoluto delle armi chimiche, ovunque nel mondo. E sulla Siria, ribadisce, "il Consiglio di sicurezza deve varare una risoluzione forte".

 

Rohani resize rohani rohani top images F D DC B F AFF D B w r s hassan rohani

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?