renzi malago

MALAGÒ? ANCHE NO! RENZI VUOLE CANDIDARLO A ROMA, MA GIOVANNINO AL CONI CI SGUAZZA: PRESTIGIO, POTERE E POCHE RESPONSABILITÀ. ''MI HANNO CONTATTATO, MA QUI MI STO TOGLIENDO TANTE SODDISFAZIONI'' - ZINGARETTI SI SFILA MA S'IMPEGNA A COPRIRE UN'EVENTUALE CANDIDATURA MALAGÒ. GIACHETTI TRAMONTATO DEFINITIVAMENTE?

 

1. REBUS CAMPIDOGLIO RENZI VUOLE MALAGÒ - VERTICE PRIMA DI NATALE

Giovanna Vitale per “la Repubblica - Roma

 

MALAGO MONTEZEMOLO RENZIMALAGO MONTEZEMOLO RENZI

L’incontro decisivo è fissato per la prossima settimana, quella che precede il Natale, in un giorno ancora da definire a seconda degli impegni del premier.

 

Ai piani alti del Nazareno, chiusi in una stanza lontana da occhi e orecchie indiscreti, ci saranno tre persone: Matteo Renzi, il governatore Nicola Zingaretti e Giovanni Malagò, l’uomo che il segretario nazionale avrebbe individuato come il migliore fra i candidati sindaci del Pd nella peggiore stagione del centrosinistra romano.

malago e renzi  cmalago e renzi c

 

L’unico in grado di replicare, in riva al Tevere, lo schema applicato con successo a Milano: proporre alle primarie un imprenditore di fama, come il manager Giuseppe Sala sotto la Madonnina, che abbia il bollino del premier e possa così veleggiare sicuro verso l’incoronazione popolare senza sembrare una scelta calata dall’alto o, peggio, sconfessare i gazebo.

 

In sintesi, la strategia più adatta per guidare la selezione dei candidati e scongiurare gli errori fatali che, in tempi recenti, hanno portato alla sconfitta della Paita in Liguria e di Casson a Venezia. Quando la lotta interna ai democratici finì per avvantaggiare gli avversari. Nel caso di Roma i grillini che — sondaggi alla mano — hanno ormai sfondato il muro del 30%, oppure gli esponenti di un centrodestra ancora incerto se convergere sul civico Marchini (dato tra il 18 e il 20) o correre disunito con Giorgia Meloni, che però non ha ancora sciolto la riserva.

 

giovanna melandri nicola zingarettigiovanna melandri nicola zingaretti

Un rebus che il premier tenterà di risolvere mangiando il panettone, in modo da inaugurare il nuovo anno con un candidato forte e magari anticipare le primarie rispetto alla data del 20 marzo che tanti ritengono tardiva. Sempre che il pressing su Malagò sortisca l’effetto sperato.

 

E già perché il presidente del Coni, impegnato nella sfida olimpica del 2024 e più volte nei mesi scorsi sondato, ha sinora sempre declinato. Mostrandosi disponibile solo a sedere nel famoso Dream team per il Giubileo, poi naufragato sotto i veti incrociati dei due prefetti: Tronca e Gabrielli, che temevano di finire oscurati.

 

MATTEO RENZI ROBERTO GIACHETTI FOTO LAPRESSE MATTEO RENZI ROBERTO GIACHETTI FOTO LAPRESSE

Non sarà perciò facile convincerlo. Ma Renzi ha diverse frecce al suo arco. E molte garanzie da offrirgli. Specie dopo aver verificato l’impraticabilità di alcune nomination, a cominciare da Roberto Giachetti, il politico più gradito al segretario-premier e ai suoi pretoriani romani, che le ultime rilevazioni avrebbero però fatto tramontare.

 

francesco paolo troncafrancesco paolo tronca

Insieme a quella dell’unico piddino in grado di assicurare la vittoria, quel Nicola Zingaretti che non ne vuole proprio sapere di lasciare a metà mandato. Proponendosi tuttavia di dare una grossa mano per facilitare la corsa di Malagò. Il quale potrebbe competere alla pari con Marchini e risultare più fresco sia della Meloni, in politica ormai da un ventennio, sia dell’ex sindaco Marino. Conquistando il ballottaggio.

 

Un ombrello a doppia gittata, quello aperto da governatore: per coprire a sinistra il fianco del Pd, che certo faticherà a digerire un candidato che sa di salotti buoni; convincere la nascente “Cosa rossa”, e soprattutto l’amico Fassina, a partecipare a primarie di coalizione per costruire un nuovo centrosinistra. Un autentico azzardo. Di quelli che al premier piacciano tanto. Pane per i suoi denti.

 

 

2. SINDACO DI ROMA? NE ABBIAMO PARLATO, MA IL CONI MI DÀ SODDISFAZIONI

Estratto dall'intervista a Malagò di Labate, de Bac e Arachi per www.corriere.it

 

SINDACO DI ROMA? CHISSÀ

franco gabrielli franco gabrielli

Si è letto e scritto di un Giovanni Malagò che era disposto a partecipare al dream team di Roma. «Avevo dato la mia disponibilità, è vero, perché sono un servitore pubblico. Poi ci sono degli impedimenti di natura tecnica e legislativa, questi ruoli non potevano che essere di natura prefettizia». Il nome di Malagò come possibile candidato a sindaco di Roma? «L’ho letto, percepito, ne ho anche parlato, ma lo dico con molta franchezza: non capisco quando uno fa un discorso di centrosinistra, la mia non storia politica lo attesta.

 

alfio marchinialfio marchini

A prescindere che uno deve essere votato, ma non sono le sfide che mi spaventano, ma non capite quante sono le soddisfazioni che mi tolgo tutti i giorni da responsabile dello sport. In un paese in cui spesso persone che si occupano di un ruolo vengono portate via per occuparsi di qualcosa di più importante io sto facendo la cosa giusta»».

 

 

 

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…

donald trump tulsi gabbard vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVONO LE AGENZIE DI SPIONAGGIO A TRUMP E PUTIN? - ANZICHÉ PROTEGGERE LA SICUREZZA DELLO STATO, ANTICIPANDO RISCHI E CRISI, OGGI LA MISSIONE DI CIA E FBI IN AMERICA E DI FSB, SVR, GRU IN RUSSIA, È DI REPRIMERE IL DISSENSO CONFERMANDO IL POTERE - CIRO SBAILÒ: ‘’PER LA PRIMA VOLTA, IL VERTICE POLITICO NON SI LIMITA A INDIRIZZARE: PUNTA A SVUOTARE LA FUNZIONE DELL’INTELLIGENCE, RIDUCENDOLA A UNA MACCHINA DI STABILIZZAZIONE POLITICA AD USO PERSONALE...’’

ali larijani khamenei vladimir putin xi jinping

A TEHERAN QUALCOSA STA CAMBIANDO – SI NOTANO CURIOSI MOVIMENTI NEL SISTEMA DI POTERE IRANIANO: MENTRE RICOMPAIONO VECCHI VOLPONI COME ALI LARIJANI, STA NASCENDO UN NUOVO CENTRO DECISIONALE NON UFFICIALE, A GUIDARE LE MOSSE PIÙ DELICATE DEL REGIME. I PASDARAN PERDONO QUOTA (LA LORO STRATEGIA È FALLITA DI FRONTE ALL’ANNIENTAMENTO DI HEZBOLLAH, HAMAS E ASSAD), AVANZA UN “CONSIGLIO OMBRA” DI TRANSIZIONE, CON IL CONSENSO DI KHAMENEI – “L’ASSE DEL MALE” CON RUSSIA E CINA PROSPERA: TEHERAN HA BISOGNO DELLE ARMI DI PUTIN E DEI SOLDI DI XI JINPING. ALLA FACCIA DI TRUMP, CHE VOLEVA RIAPRIRE IL NEGOZIATO SUL NUCLEARE…

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM