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CARA DIARIA - MARINE LE PEN SPUTTANATA: ASSENTE ALLE VOTAZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO FA VOTARE UN COLLEGA DI PARTITO AL SUO POSTO - ANCHE IN EUROPA LA DIARIA È LEGATA ALLA PARTECIPAZIONE AL 50% PIÙ UNA DELLE VOTAZIONI…

Gianmaria De Francesco per “il Giornale”

 

I «pianisti» non abitano solo a Montecitorio e a Palazzo Madama. Anche nel Parlamento Europeo risiedono alcuni furbetti che votano al posto dei loro colleghi assenteisti. E ieri nell' incidente è incappata nientepopodimenoché Marine Le Pen, la presidente del Front Nationale e leader del gruppo Europa delle nazioni e della libertà, che comprende anche la Lega Nord.

MARINE E JEAN MARIE LE PEN MARINE E JEAN MARIE LE PEN

 

L' icona della nuova destra continentale risultava, infatti, come partecipante alle votazioni di ieri mattina, ma in aula Marine non c' era. La denuncia è stata presentata da Anna Maria Corazza Bildt, deputata italo-svedese del Partito polare europeo, ed è stata accolta dal presidente di turno, il piddino David Sassoli che la girerà al numero uno dell' Europarlamento, il tedesco Martin Schulz (Pse).

 

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«Ho visto con i miei occhi che Marine Le Pen non era in aula ma che al suo posto votavano i suoi vicini, il copresidente del gruppo Marcel de Graaf ed il segretario del Front National, Nicolas Bay», ha dichiarato Corazza-Bildt sottolineando la natura fraudolenta del comportamento della parlamentare transalpina visto che almeno 7 votazioni a suo nome sarebbero state registrate dopo l' abbandono della plenaria.

 

«Dà lezioni di democrazia a tutti e poi è la prima a violare la regola della rappresentatività, che deve essere individuale e non di partito», ha aggiunto ricevendo sui social network i complimenti della componente scandinava e belga del Ppe.

 

Non meno tenero è stato Sassoli. «Ho chiesto al presidente Martin Schulz un supplemento di indagine», ha ricordato auspicando «una sanzione adeguata per un episodio che sarebbe di gravità inaudita». Come accade in Italia per Camera e Senato, anche in Europa la diaria dei parlamentari è legata alla partecipazione al 50% più una delle votazioni che si svolgono nel corso della seduta. I tabulati sconfessano Le Pen: votante ma non presente. Il supplemento di indagine invocato da Sassoli comporterà l' acquisizione degli audiovisivi di seduta.

hollande  le penhollande le pen

 

Se le accuse saranno confermate, i «pianisti» andranno incontro a severe sanzioni. Non è detto, invece, che Le Pen venga punita. La querelle , come mostrano le appartenenze dei protagonisti, ha una precisa ragione politica. La pasionaria del Front National è invisa alla composita maggioranza (popolari, socialisti e liberali) che sostiene la Commissione Europea.

 

Le invettive contro le politiche migratorie e contro l' euro le hanno attirato molte antipatie (come accade, più in piccolo, per il suo collega Matteo Salvini) visto che la potentissima Angela Merkel e il suo sodale François Hollande sono il bersaglio preferito dei suoi strali. Recentemente ha definito il capo dell' Eliseo «il viceministro della provincia francese». Un ulteriore rafforzamento di Le Pen preoccupa non poco le cancellerie europee vista l' affermazione della destra in Polonia e l' ostinata resistenza dell' ungherese Orbán al transito dei migranti.

salvini balla con marine le pensalvini balla con marine le pen

 

Certo, ieri Le Pen avrebbe dovuto presidiare il suo seggio. Non tanto per il voto che ha dato l' ok alla commercializzazione alimentare (previo ok dell' Autorithy Ue) degli insetti, ma perché l' Europarlamento dibatteva di bilancio, gestione delle frontiere e sostegno alle pmi (argomento caro all' ex commissario Tajani).

 

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Le Pen ha preferito, invece, presenziare a una conferenza stampa di sostegno a una candidata Fn in Borgogna anche per mantenere concentrata l' attenzione dei media su di sé. È infatti candidata alla presidenza della regione Nord-Calais-Piccardia e, sebbene in testa, i sondaggi sono in calo (è scesa sotto il 40% delle preferenze). L' incidente dei «pianisti» potrebbe avere qualche ripercussione negativa visto che Le Pen è spesso accusata di assenteismo a Bruxelles. Le statistiche smentiscono, ma potrebbe anche essere questione di «mani amiche».

 

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