
MENTRE I SOCCORRITORI SI SPELLANO LE MANI A RIMUOVERE I CALCINACCI, A ROMA C'È CHI - FORSE CON CINISMO - STA GIÀ PENSANDO A COME FINANZIARE LA MACCHINA DEI SOCCORSI E DELLA RICOSTRUZIONE. ED A COME NON FAR PESARE QUELLE SPESE SUL DEFICIT, MA A VALORIZZARLE DA UN PUNTO DI VISTA POLITICO E DI IMMAGINE. COME AVVENNE PER L'AQUILA NEL 2009 CON BERLUSCONI PREMIER CHE TOCCO' IL MASSIMO DELLA POPOLARITA'
Dagonota
Chi è al governo deve maturare (ed in fretta) sangue freddo misto a cinismo, soprattutto di fronte ai disastri naturali. Ne sanno qualcosa al ministero dell'Economia.
Questa notte al Ragioniere generale dello Stato il telefonino è squillato in continuazione. Non per aggiornarlo sul sisma, ma per chiedergli mano libera sulle spese. In termine tecnico si chiamano "interventi in deroga". In deroga a cosa? Al calcolo del deficit, soprattutto.
Nel bilancio pubblico ci sarebbe anche un fondo ad hoc per finanziare i primi intenti; ma sarebbe quasi vuoto, utilizzato per coprire altre tipo di spese correnti.
MATTEO RENZI DA CHI IN VACANZA
I primi finanziamenti per sostenere le spese dei volontari ed altro, infatti, vengono fatti senza badare a spese. E non c'è nessun commissario europeo o ministro delle Finanze tedesco ad opporsi. Come avvenne per l'Aquila.
All'indomani del terremoto del 2009, Berlusconi organizzò un consiglio dei ministri a Preturo. Chissà se Renzi farà lo stesso, con una riunione di governo ad Amatrice. Di certo, durante le opere di soccorso la popolarità del Cav tocco' le stelle, fino al massimo del 25 aprile ad Onna.
renzi hollande merkel ventotene
È assai probabile che Matteo cavalchi la stessa onda, visti i risultati (d'immagine) positivi del predecessore. E chissà se, per il terremoto, arrivi anche a pensare di rinviare il referendum. In fin dei conti, il Cav volle proprio a Preturo il G8/G20. Ed il prossimo anno, l'Italia ospita proprio il G7 (il G20 lo ha donato alla Germania).
Una cosa è certa. Berlusconi (e Parisi) non si faranno scappare l'occasione di sostenere il governo nelle scelte che verranno fatte per attenuare in ogni modo le sofferenze delle popolazioni colpite. A partire dalla sospensione del pagamento delle imposte per chi vive nelle aree del cratere.
Berlusconi dopo il terremoto di San Giuliano
Mentre i soccorritori di spellano le mani a rimuovere i calcinacci, a Roma c'è chi - forse con cinismo - sta già pensando a come finanziare la macchina dei soccorsi e della ricostruzione. Ed a come non far pesare quelle spese sul deficit, ma a valorizzarle da un punto di vista politico e di immagine.
Berlusconi all\'Aquila con i terremotati