1. AGENDA MONTI, DOPO AVER TRADITO IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, SI PERMETTE DI TUTTO, DI PIU’, PERFINO DI DARE, CON LA SOLITA SUPPONENZA DA MARCHESE DEL GRILLO (IO SO’ IO E VOI NON SIETE UN CAZZO) CONSIGLI A CULATELLO, “BERSANI DOVREBBE ESSERE CORAGGIOSO E SILENZIARE UN PO' LA PARTE CONSERVATRICE DEL PARTITO" 2. E VA A RAMENGO IL FACCIA A FACCIA BERSANI-MONTI CHE AVREBBE DOVUTO SPIANARE LA STRADA A UNA CAMPAGNA ELETTORALE ALL’INSEGNA DEL RECIPROCO “RISPETTO” 3. GRAN CASINO PER LA PROBABILE IMPOSSIBILITÀ DI INSERIRE IL “TIMBRO” MONTI ANCHE NELLE LISTE UDC E FLI E NELLE EVENTUALI ALTRE CHE SI PRESENTERANNO ALLA CAMERA 4. E MONTI NON INTENDE RINUNCIARE A UNA SUA LISTA CIVICA CON LA MACCHINA GIÀ IN CORSA DI ITALIAFUTURA (MONTEZEMOLO) CHE NE COSTITUISCE L’OSSATURA. MONTI PERPLESSO SU UNA LISTA DI EX PIDIELLINI, CHE COSÌ RISCHIANO DI FARE LA FINE DEGLI ESODATI

1 - MONTI, NOME LISTA? TIPO 'CON MONTI PER L'ITALIA'
(ANSA) - "Il nome della lista? Qualcosa tipo 'Con Monti per l'Italià". Lo dice lo stesso Mario Monti a Uno Mattina parlando della lista - unica - che sarà presentata per il Senato, mentre sul numero e sui nomi delle liste per la Camera, spiega Monti, bisognerà attendere i prossimi giorni: "dipende dall'interpretazione della legge".

2 - MONTI, BERLUSCONI VOLATILE SU VICENDE UMANE E POLITICHE
(ANSA) - Poco credibile? "Se lo dice lui...". Il premier Mario Monti replica così alla definizione affibbiatagli ieri da Silvio Berlusconi che però, dice il premier a Uno Mattina, "é volatile sulle vicende umane e politiche negli ultimi tempi". "Se il presidente Berlusconi ritiene che io sia poco credibile - ha detto Monti - vuol dire che per lui sono poco credibile, ma ci sono anche altri giudizi. E questo è il giudizio di una persona che ha dimostrato una certa volatilità di giudizio sulle vicende umane e politiche degli ultimi tempi".

3 - MONTI A BERSANI, TAGLIARE ALI ESTREME E' BUONA COSA
(ANSA) - "Tagliare le ali è una buona cosa": risponde così il premier uscente Mario Monti a Unomattina a chi gli chiede delle possibili alleanze post voto e in particolare dell'ipotesi di un ticket con Bersani.

4 - MONTI, BERSANI SIA CORAGGIOSO E SILENZI 'CONSERVATORI'
(ANSA) - "Bersani dovrebbe essere coraggioso e silenziare un po' la parte conservatrice del partito": lo afferma il premier uscente Mario Monti a Unomattina facendo riferimento alle critiche che arrivano dalla sinistra del Pd alle politiche che il Professore ha messo in atto e che vorrebbe proseguire.

5 - MONTI, SPERO E CREDO CALO SPREAD NON EFFIMERO, DURERA'
(ANSA) - "Spero e credo che questo sia un fenomeno non effimero e che durerà ". Lo afferma il premier Mario Monti facendo presente che lo spread "é sceso per effetto dell' accordo sul fiscal cliff e sul rientro di fiducia sull'Italia da parte dei capitali all' estero e italiani". Al traguardo che Monti si era prefissato a inizio mandato "ci siamo varie volte avvicinati ma quasi mi ero pentito di averlo indicato perché ogni volta che ci avvicinavamo poi rimbalzava in alto", ha aggiunto il premier a UnoMattina. "Spero - ha quindi concluso Monti - che non sia un fenomeno effimero e che gioverà al Paese e a chiunque governi da questa primavera".

6 - MONTI, SPERO BERSANI CONVINCA MA NON VINCA
(ANSA) - "Spero che Bersani convinca ma non vinca": lo afferma il premier uscente Mario Monti a Unomattina, rispondendo a chi gli chiede se sia disponibile a diventare di nuovo premier se il segretario del Pd Bersani dovesse vincere le elezioni senza però convincere.

7 - MONTI, VORREI 'BIS' PER FAR VEDERE NON HO CATTIVERIA TASSATORE
(ANSA) - "Vorrei che ci fosse qualcosa di simile a un governo 'Monti due' per far vedere che nel mio volto non c'é la cattiveria del tassatore". Lo ha detto il premier uscente a Uno Mattina sottolineando di aver invece fatto "delle cose per il bene degli italiani".

8 - MONTI, SCESO DA ALTEZZE E SALITO IN POLITICA PER COSCIENZA
(ANSA) - "Non avevo nessuna intenzione di continuare un'esperienza politica dopo quella atipica di questo governo e sarebbe stata nella mia natura stare nella mia posizione di senatore a vita ed eventualmente essere disponibile a certi incarichi qualora si fossero profilati, ma mi sono posto un caso di coscienza, sollecitato da tanta gente, che ci ha detto 'andate avanti'".

Lo afferma nel corso di un'intervista a uno Mattina il premier Mario Monti rispondendo così anche alle critiche e alle accuse di 'tradimento' rivoltegli da Silvio Berlusconi. "Mi sono chiesto allora - ha proseguito - se nel mio piccolo potevo contribuire a trasformare l'Italia in un paese moderno per cercare di portare nella politica quelle energie che ci sono ma che hanno guardato la politica con distanza. Allora ho cercato di scendere dalla mie altezze e salire in politica per fare questo".

9 - MONTI, SU TEMI ETICI POLEMICHE DI BASSA LEGA
(ANSA) - "Tutta la nostra agenda mira a smitizzare i luoghi comuni. Non si può catturare la buona fede dei cittadini sulla patrimoniale o sui temi etici". Ne è convinto il premier uscente Mario Monti, che in un'intervista a Unomattina bolla queste critiche come polemiche di "bassa lega".

10 - MONTI, PDL CON BRUNETTA ESTREMO E SETTARIO
(ANSA) - "Dal punto di vista economico generale l'onorevole Brunetta sta portando, con l'autorevolezza del professore e di una certa statura accademica" il Pdl su "posizioni estreme e settarie". Lo afferma il premier uscente Mario Monti, nel corso di un'intervista a Unomattina.

11 - FISCO: MONTI,PATRIMONIALE NON E' DIAVOLO MA ORA BASTA COSI'
(ANSA) - La patrimoniale "non è il diavolo ma non credo si debba intervenire ancora": lo afferma il premier uscente Mario Monti, in un'intervista a Unomattina ricordando come una tassazione di questo genere esista già e come sia stato il governo Berlusconi a deciderne l'introduzione con le misure relative all'Imu.

12 - L'IRA DEI DEMOCRATICI SUL PREMIER E SALTA L'INCONTRO CON PIERLUIGI
Carmelo Lopapa per "la Repubblica"


E adesso che il Professore prende le distanze anche dal Pd di Bersani, il tavolo rischia di saltare. Il gentlemen's agreement che tacitamente i due avevano pattuito pare già archiviato. Il clima muta repentinamente, al punto che nel giro di poche ore dalla sortita radiofonica di Mario Monti, la segreteria del Nazareno manda in freezer l'incontro tra il presidente del Consiglio e il segretario democrat era stato messo in agenda. Non è il momento, più in là, forse.

Un faccia a faccia che nelle intenzioni dei due - nel solco della collaborazione che ha segnato questi tredici mesi di governo - avrebbe dovuto spianare la strada a una campagna elettorale all'insegna del reciproco «rispetto». Colpi di fioretto sì, necessari anche per soddisfare le aspettative dei reciproci elettorati. Ma senza oltrepassare un certo limite: questo nella carta delle buone intenzioni. Mario Monti invece alza il tiro, azzanna l'ala sinistra della coalizione, taccia di «conservazione».

E lo stesso farà con molta probabilità nelle nuove apparizioni tv in programma oggi a Unomattina e forse domani a Sky e in altre ancora già pianificate. Pier Luigi Bersani
non ha gradito affatto la svolta. Ha lasciato che altri esprimessero tutto il disappunto del partito mettendo in guardia il Professore dalla deriva del «populismo» e della «demagogia», neanche fosse Berlusconi. Il segretario non replica alle accuse.

«Non mi metto a inseguire nessuno sulla polemica spicciola di tutti i giorni, nemmeno Monti - ragiona però coi suoi collaboratori - Io voglio fare un'altra campagna elettorale, senza insulti». Detto questo, anche per il Pd adesso lo scenario muta. E i colpi di fioretto lasceranno posto alla sciabola.

Non fosse altro perché il «partito» del premier ormai «sale in campo» anche nel Lazio e in Lombardia, presentando propri candidati nelle due regioni chiave e rischia di complicare alquanto il cammino di Zingaretti e Ambrosoli. Da semplice competitor, «Con Monti per l'Italia » diventa avversario. Democratici poco inclini agli sconti, sebbene consapevoli del fatto che proprio da una buona affermazione della lista unica montiana al Senato nelle regioni strategiche - Lombardia in testa - e dalla conseguente erosione di consensi al Pdl, potrebbe derivare il definitivo successo dell'asse Pd-Sel a Palazzo Madama, la più delicata e incerta.

Monti torna a Roma e incontra Gianfranco Fini. Matura il via libera definitivo - nonostante le perplessità iniziali del Professore - alla lista Fli alla Camera. Ma col presidente della Camera il premier ha soprattutto affrontato la grana del giorno. Ovvero la probabile impossibilità di inserire il "timbro" Monti anche nelle liste Udc e Fli e nelle eventuali altre che si presenteranno alla Camera, come era previsto finora.

Il caso è stato sollevato dal pidiellino Peppino Calderisi, richiamando l'articolo 14 del testo unico in materia elettorale che obbligherebbe le liste collegate a utilizzare «contrassegni diversi, non confondibili». «Senza quel simbolo, per le nostre liste si crea un problema di riconoscibilità nell'apparentamento col leader», insorgono da Udc e Fli.

Che a questo punto non escludono un veto alla corsa della «Lista civica per Monti » a Montecitorio: rischia di essere l'unica col marchio doc. Il premier si è riservato di decidere, dallo staff minimizzano: «Problema inesistente, il marchio ci sarà per tutti». Di certo, il leader non intende rinunciare a una sua lista civica e con lui la macchina già in corsa di "ItaliaFutura" (Montezemolo) che ne costituisce l'ossatura. Monti ha confidato invece tutte le sue perplessità su una lista di ex pidiellini, per il rischio di «disperdere le forze» soprattutto in vista della complicata raccolta delle firme.

Ad ogni modo, Franco Frattini, Mario Mauro e 11 deputati usciti dal Pdl, da Cazzola alla Bertolini a Stracquadanio, ufficializzeranno in questi giorni il movimento "Italia popolare per Monti" (o "Popolari per Monti") con chiaro link al Ppe. Ma in assenza di una loro lista
- fatta salva la blindatura degli stessi Frattini, Mauro e Mantovano in quella unitaria al Senato - resta il dilemma di dove candidare gli altri alla Camera. «Non siamo più di una decina e abbiamo consiglieri comunali che possono tornare molto utili per la raccolta delle firme» fa notare Cazzola. Fatto sta che la Lista civica montiana è aperta ai soli non politici, mentre Udc e Fli hanno già problemi coi loro concorrenti. Così, gli ex Pdl rischiano di fare la fine degli esodati.

 

 

 

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