MORSI DELLA FAME: L’EGITTO, CON LE CASSE VUOTE, SI SCATENA IN PIAZZA CONTRO IL PRESIDENTE

1 - SCONTRI E DUE MORTI, L'EGITTO NEL CAOS
Fabio Scuto per "La Repubblica"

La tensione in Egitto a tre giorni dalle grandi proteste annunciare dal movimento Tamarod - i ribelli - contro il presidente islamista Mohammed Morsi per chiedere le sue dimissioni, a un anno esatto dalla sua elezione, ha già raggiunto un pericoloso livello di guardia. Ieri sera a Mansoura - città del Delta del Nilo - i manifestanti pro e anti Morsi si sono affrontati a colpi di bottiglie molotov e sassaiole nelle strade del centro. Un primo bilancio parla di due morti e oltre 170 feriti negli scontri.

Nel timore che il contagio della violenza possa estendersi anche alle altre città dell'Egitto l'esercito ha iniziato schierarsi nei principali centri del Paese. Ieri, per la prima volta dalla rivoluzione del 2011, elicotteri da combattimento "Apache" hanno sorvolato sia la capitale che Alessandria, seguiti subito dopo da uno stormo di caccia F-16, in una evidente dimostrazione di forza e presenza che l'Esercito - l'ultima "istituzione" ancora funzionante in Egitto e non delegittimata - intende dare in una situazione che rapidamente potrebbe derivare verso il caos. Il ministro della Difesa, il generale El Sissi, ha già annunciato nei giorni scorsi che l'Esercito «non permetterà che il Paese possa di nuovo cadere in una spirale di violenze».

Domani i sostenitori di Mohamed Morsi torneranno in piazza in Egitto per dimostrare il proprio appoggio al presidente. Un gruppo di partiti islamici sta rivolgendo
appelli alla popolazione affinché l'iniziativa si trasformi in una nuova "marcia di un milione di persone" nelle strade della capitale.

La manifestazione si svolge ad appena due giorni da quella contro il presidente organizzata domenica dall'opposizione che ha raccolto quasi 15 milioni di firme per le dimissioni di Morsi, ribadiscono che le marce in tutte le città saranno pacifiche e rinnovano le loro altre rivendicazioni: elezioni presidenziali anticipate, governo tecnico e sospensione della Costituzione islamista fatta approvare da Morsi con una sorta di golpe istituzionale.

In una sorta di "ultimo avvertimento" lanciato alla Fratellanza musulmana e alle opposizioni il ministro della Difesa Abdel Fatah El Sissi ha messo in chiaro domenica scorsa che l'esercito non rimarrà silenzioso a guardare il Paese cadere in un «conflitto incontrollabile» anche se finora si è tenuto fuori dalla politica. Oltre al vuoto istituzionale - il Parlamento è stato sciolto dalla Corte Costituzionale - l'Egitto affronta una gravissima crisi economica.

Le casse dello Stato sono vuote, non c'è valuta per comprare beni e materiali all'estero, forniture straordinarie di grano sono state inviate dagli Stati Uniti per evitare che il Paese precipiti in una "jaquerie", una rivolta cieca, violenta e devastante contro tutti e tutto. Da settimane nella capitale e nelle grandi città c'è penuria di farina, stanno chiudendo le farmacie, la benzina è stata razionata nella vendita e solo qualche stazione è in grado di offrire rifornimenti.

I carri armati Bradley AM-1schierati ieri sera nelle grandi arterie che portano verso il centro del Cairo, sotto il cannone avevano appesi degli striscioni che annunciavano che "L'esercito difende il popolo", un impegno che appare sotto molti aspetti ambiguo e tardivo.

2 - EGITTO: MORSI SI DIFENDE E ACCUSA ANCIEN REGIME
(ANSA) - Egitto a rischio paralisi per l'eccessiva polarizzazione. Il presidente egiziano Mohamed Morsi si è presentato come 'cittadino' alla platea del centro conferenze del Cairo, dove in prima fila sedevano il premier Hisham Qandil e il ministro della Difesa Abdel Fattah el Sissi, per fare il bilancio del suo primo anno di presidenza e ribattere alle accuse che gli sono state mosse dalle opposizioni e per le quali chiedono le sue dimissioni.

"La polarizzazione ha raggiunto un livello che porrebbe rappresentare una minaccia e paralizzare il paese" ha detto il primo presidente dei Fratelli musulmani, ammettendo di avere commesso errori ma al tempo stesso accusando a più riprese gli esponenti dell'ancien regime di tramare contro il suo governo per farlo cadere. Morsi ha ripercorso le tappe che giudica positive della sua presidenza accusando le violenze e spesso le emittenti tv via satellite di contribuire ad un clima di instabilità.

"Dopo un anno basta", ha detto, invitando i giovani a mantenere pacifiche le manifestazioni in vista del 30 anniversario del suo insediamento. In quella che forse è una concessione alla richiesta di Abdul el Sissi, il responsabile delle Forze Armate, di trovare una conciliazione fra gli opposti schieramenti il presidente egiziano ha annunciato la creazione di un comitato con le forze politiche per studiare emendamenti alla costituzione.

Alle forze armate Morsi ha riconosciuto di essere lo "scudo protettore" dell'Egitto ma ha tenuto a precisare che in quanto presidente ne è lui il capo. In un passaggio del suo discorso, durato quasi due ore e mezzo, Morsi ha parlato dei copti definendoli "partner della nazione" e dei giudici che, ha affermato, "devono tenersi lontano dalla politica".

 

MORSI E L'ESERCITOPROTESTE IN EGITTO CONTRO MORSI Mohammed Morsi MORSIscontri al cairo contro morsiSUPPORTER DI MORSI PROTESTE IN EGITTO CONTRO MORSI POLIZIA EGIZIANA PROTEGGE IL PALAZZO PRESIDENZIALE DI MORSI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…