LA ISLAM BONITA - PER CAVALCARE L’ODIO ANTIOCCIDENTALE, L’IRAN AGGIORNA LA FATWA CONTRO SALMAN RUSHDIE E ALZA DI 500 MILA $ LA TAGLIA SU DI LUI - IL “NEW YORK DAILY NEWS” FACILITA IL LAVORO AI KILLER DEL CORANO E PUBBLICA LA FOTO DEL PRODUTTORE DEL FILM BLASFEMO - LARS VILKS, AUTORE DELLE DISCUSSE VIGNETTE DANESI SU MAOMETTO: “POCHISSIME PERSONE AVRANNO VISTO IL FILM. QUESTI "MANIFESTANTI" VENGONO ORCHESTRATI DA ALTRE PERSONE. LA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE A PEZZI”...
1 - L´IRAN ALZA LA TAGLIA SU SALMAN RUSHDIE...
Da "la Repubblica"
La testa di Salman Rushdie da ieri vale 500 mila dollari in più. Lo ha deciso la fondazione iraniana che da 23 anni, puntualmente ogni anno, rivaluta la taglia sul pluripremiato scrittore anglo-indiano, autore de I versi satanici: opera considerata sommamente blasfema dall´ayatollah Khomeini, che firmò la sentenza capitale contro "l´apostata". Da quel fatidico 14 febbraio 1989, la ricompensa per chi dovesse eseguire la sentenza ha raggiunto i 3,3 milioni di dollari.
Stavolta "l´aggiornamento" del premio è stato anticipato di qualche mese sull´onda dei tumulti provocati dal video anti-islamico L´innocenza dei musulmani. La fondazione 15 Khordad ne ha subito approfittato: «Finché lo storico decreto di Khomeini non sarà eseguito, gli attacchi (contro l´Islam) come quelli contenuti nel film che offende il Profeta, proseguiranno», dice l´ayatollah Sanei.
«L´ordine di uccidere Rushdie aveva lo scopo di sradicare il complotto anti-islamico, e questo è il momento più adatto per metterlo in pratica. Perciò aggiungo 500 mila dollari al compenso». Abituato «a vivere sotto la fatwa» da un ventennio, con la poco invidiabile palma d´avere innescato per primo il delirio dei fondamentalisti, Rushdie per ora non commenta.
2 - SPUNTA UNA FOTO DEL PRODUTTORE DEL FILM BLASFEMO...
Da "Corriere.it"
Aveva fatto di tutto per non essere fotografato Nakoula Basseley Nakoula, il presunto produttore del film anti Islam che ha scatenato la rabbia dei musulmani nel mondo. Ma ieri il New York Daily News ha pubblicato una foto che lo ritrae insieme all'attrice Anna Gurji sul set di «Innocence of Muslims». Nakoula è stato interrogato sabato per un'ora e mezza dalle autorità americane e poi ha fatto perdere le sue tracce: «Non sappiamo dove si trovi», ha detto il portavoce del dipartimento dello sceriffo del Los Angeles County, Steve Whitmore.
3 - LO SVEDESE LARS VILKS à L´AUTORE DEI DISEGNI PROVOCATORI SU MAOMETTO CHE HANNO SCATENATO LA RIVOLTA CINQUE ANNI FA. VIVE SOTTO PROTEZIONE...
Antonello Guerrera per "la Repubblica"
«La libertà di espressione viene prima di tutto». A cinque anni dalla "fatwa" contro di lui, l´artista svedese Lars Vilks non ha cambiato idea. Nel 2007 Vilks, che oggi ha 66 anni, pubblicò sul quotidiano di Ãrebro Nerikes Allehanda una vignetta "esplosiva": protagonista un cane, con la testa di Maometto. L´opera, molto controversa, infiammò proteste e rivolte in Svezia, Iran, Pakistan, Egitto e Afghanistan.
Vilks ha sempre detto che lo scopo di quella vignetta "maledetta" era dimostrare che l´arte deve essere libera di parodiare qualsiasi religione, Islam compreso. Ma non è bastato. Per quel disegno, il 12 settembre 2010 un uomo svedese-iracheno si è fatto esplodere a Stoccolma, mentre Vilks ha ricevuto numerose minacce di morte, è scampato a un attentato e oggi vive sotto scorta.
Signor Vilks, che cosa ne pensa delle ultime rivolte per il film "L´innocenza dei musulmani"?
«Certamente oggi la situazione è più complicata rispetto al 2006, quando finirono nel mirino le vignette danesi, o al 2007. Allora c´erano i governi stranieri dietro le rivolte. Oggi, invece, questi rimangono nell´ombra. Tuttavia, secondo me il film è solo un pretesto per gli estremisti. Quante persone lo avranno visto? Pochissime. Questi "manifestanti" vengono orchestrati da altre persone».
Secondo lei il film è offensivo?
«Difficile dirlo, ma certamente rientra nella libertà di espressione, che deve rimanere un principio inattaccabile della nostra società . Molto spesso, invece, viene limitata dai nostri governi, che non fanno capire agli altri Paesi l´importanza capitale di questo concetto. Tuttavia, mi rendo conto che, di fronte a proteste così violente, i Paesi occidentali a volte debbano adottare misure più "pragmatiche" e dunque biasimare gli autori delle opere "scomode"».
Qual è secondo lei il limite tra libertà di espressione e insulto?
«Un´opera dettata da odio o razzismo non è giustificabile. Ma se si tratta di una provocazione, non è un problema. Anzi, è qualcosa che dobbiamo difendere, in nome della libertà ».
Com´è cambiata la sua vita dopo quella vignetta maledetta?
«Vivo sotto scorta 24 ore su 24, tre mesi fa ho ricevuto l´ultima minaccia di morte e soprattutto non posso più esporre le mie opere in molte gallerie o partecipare ad aste sul web. Sa perché? Molta gente teme che con il mio nome possa ricevere minacce di morte o, soprattutto, di venire bollata come razzista. Si rende conto?».
Invece la Svezia come è cambiata dopo quella vignetta?
«Nel mio Paese c´è molta più censura, anzi, autocensura. Per ogni mezzo di comunicazione. Le vignette e gli sketch minimamente controversi vengono cestinati, oramai non si mostrano più neanche le immagini medievali di Maometto. La satira ne è uscita a pezzi».
Se potesse tornare indietro nel tempo, ridisegnerebbe quella vignetta?
«Certo che sì. Avessi una famiglia e figli piccoli ci penserei su. Ma vivo da solo, quindi non è un problema. Un giorno, quando la libertà di espressione conquisterà il mondo, tutto questo sarà solo un piccolo e insignificante capitolo di storia».








