1. NIENTE PIÙ FAIR PLAY, RENZI SI TOGLIE I GUANTI E ROTTAMA IN DIRETTA TV PIER-ACCIAIO 2. IL ROTTAMATORE DELLE CAYMAN APPICCICA A BERSANI (SGUARDO BASSO E NERVI A FIOR DI PELLE E PASSEROTTO IN MANO ANZICHÉ UN TACCHINO SUL TETTO) TUTTE LE PAROLE CHIAVE ODIATE DA SINISTRA A DESTRA: EQUITALIA & VISCO, LA RIFORMA BERLINGUER CHE “DI SINISTRA HA SOLO IL NOME”, IL CONFLITTO DI INTERESSI MAI APPROVATO IN “2547 GIORNI AL GOVERNO” (E IO VADO AD ARCORE!), L’INCIUCIO CON I PIERFURBY CASINI 3. LA GAFFE DI BERSANI SUGLI F35: CHE C’ENTRAVA OBAMA? L’AFFONDO SU SPOSETTI E I SOLDI ALLE FONDAZIONI, CULATELLO CITA ATENE E RENZI: “DA PERICLE SI PASSA A FIORITO” 5. LA PERFORMANCE PRECISINA DEL SINDACO SERVIRÀ A SPOSTARE VOTI? SONDAGGIO DELLA STAMPA.IT: “HA VINTO RENZI. IL 15% DICE DI POTER CAMBIARE IDEA AL BALLOTTAGGIO"

CONFRONTO TELEVISIVO RAI TRA RENZI E BERSANI - L'APPELLO DI RENZI
http://video.corriere.it/confronto-primarie-appello-renzi/44258b38-39ab-11e2-8eaa-1c0d12eff407

CONFRONTO TELEVISIVO RAI TRA RENZI E BERSANI - L'APPELLO DI BERSANI
http://video.corriere.it/confronto-primarie-appello-bersani/9f7a271e-39ab-11e2-8eaa-1c0d12eff407

CONFRONTO TELEVISIVO RAI TRA RENZI E BERSANI - BERSANI S'ARRABBIA SULLE ALLEANZE
http://video.corriere.it/confronto-primarie-bersani-si-arrabbia-alleanze/24512dc2-39aa-11e2-8eaa-1c0d12eff407


1 - BERSANI ROTTAMATO IN DIRETTA, AL DUELLO TV VINCE RENZI PER KO
Elisa Calessi per "Libero"

Il tempo dei fair play è finito. «E' stato Pier Luigi a cambiare i toni. Io mi sono solo adeguato». La tregua si è rotta con la chiusura sulle regole, con certe battute fatte dal segretario del Pd in questi giorni. Per questo Matteo Renzi, ieri sera, nel faccia a faccia su Rai uno, ha deciso di giocare duro. All'attacco. Rottamando, per la prima volta, direttamente lui: il segretario del Pd. Perché mancano tre giorni.

«Ho già dimostrato che sono leale e non uno sfasciapartito, ora basta», ha detto i suoi.
Studio circolare, ciascun candidato davanti al podio. La conduttrice, Monica Maggioni, di fronte. Bersani sceglie la mise dell'altra volta: completo blu e cravatta rossa. Il sindaco, già qui, marca la differenza: camicia bianca, cravatta blu. Si parte dalla crisi. Per Renzi bisogna «rimettere in tasca i soldi al ceto medio». Bersani stenta. «Io non prometto 20 miliardi. Ma penso si debba fare qualcosa». Ripete tante volte, troppe, l'impreciso «un po'».

Ma è sulle tasse che Renzi lancia il primo affondo. Bersani rispolvera il ritornello della lotta all'evasione fiscale. «Non dobbiamo inventare l'acqua calda.». Renzi: «Io avevo i calzoni corti quando si parlava di evasione fiscale. Perché non si è fatto niente?». Gli strumenti inventati, vedi Equitalia, non vanno bene. Bersani: «Non l'ho inventata io». Renzi: «Ma i poteri glieli avete dati tu e Visco. E tu sei stato al governo 2547 giorni». Bersani: «Hai pazienza ad averli contati tutti...». Renzi tira fuori l'Iphone: «Basta questo».

Lo schema passato/futuro è plasticamente ritratto.
Persino sulla crisi in Medio Oriente, il sindaco mette in difficoltà il segretario. Se per questo è centrale il conflitto israelo-palestinese, per Renzi «l'area centrale è l'Iran, bisogna ascoltare il grido dei ragazzi dell'onda verde». Il sindaco è veloce. Usa tutto il tempo a sua disposizione. Bersani no. Appare stanco. Innervosito. Sull'industria, si arena in una serie di domande: «E il caso di vendere l'Ansaldo? La Fiat cela fa da sola? E la chimica verde? Sì l'Ilva, ma Piombino?». Renzi lo inchioda: «Il punto è che la politica industriale degli ultimi venti anni non è stata all'altezza».

Dove il plurale è rivolto a Bersani ministro in più governi del centrosinistra. Il segretario, imbronciato, coglie il riferimento. E, sbagliando, ammette: «Nessuno è perfetto». Sui finanziamenti ai partiti Renzi ricorda la legge con cui Ugo Sposetti, ex tesoriere dei Ds, voleva aumentare i soldi alle fondazioni. Bersani cita Pericle, Atene e poi: «Non mi rassegno al fatto che la politica sia fatta sola dai ricchi». Renzi: «Va bene, ma da Pericle a Fiorito ce ne passa».
Anche sul conflitto di interesse, Bersani è in difesa.

«È vero, non aver fatto un sistema anti-trust nella comunicazione è stato un limite». Renzi: «Il problema è che non abbiamo fatto il conflitto di interessi. E non l'abbiamo fatto quando eravamo al governo». Quando tu eri al governo. Sulle pensioni, Renzi rimprovera al segretario l'abolizione dello scalone fatta dal secondo governo Prodi (Bersani ministro). Il segretario: «Matteo, su questo, devi approfondire un po'».

Scuola: «La riforma Berlinguer di sinistra aveva solo il nome», attacca Renzi. E sulle alleanze, citando Vendola che, a proposito delle parole del segretario, aveva parlato di «profumo di sinistra», dice che il patto con Casini è «un profumo di inciucio». Bersani: «L'ultima volta che abbiamo voluto fare tutto da soli ha vinto Berlusconi».

Renzi: «Ma così rischiamo di fare la fine dell'Unione». La sinistra di Vendola, gli ricorda, ha fatto cadere Prodi per mandare al governo «l'inciucio Mastella-D'Alema». Bersani si arrabbia, punta l'indice: «Nell'Unione erano 12 partiti e non c'era il Pd!». Ma lo schema renziano funziona: se volete il passato, lo status quo, votate lui, se il futuro, il cambiamento, votate me.
Sulle liberalizzazioni, Renzi concede un gol all'avversario: quelle fatte da Bersani sono state «un passo avanti».

Ma subito ritorna in vantaggio. Quando è il momento delle domande dei supporter, presenta la sua per nome: «Si chiama Anna», dice, presentando la ragazza che si rivolgerà a Bersani. «Poi mi dirai come si chiama la sua». Peccato che il segretario non sa il nome della sua. Il duello scivola verso la fine.

«Ci hanno dipinto come lo zio prudente contro il figlio coraggioso», fa Renzi, inchiodando l'avversario a quell'immagine. «Non possiamo andare nel futuro con le persone che ci hanno portato fin qui». Bersani ripete che «la ruota va fatta girare ma non bisogna buttar via l'esperienza». A chi vogliono chiedere scusa? Il segretario cita moglie, figlie e il parroco «per quando uscì sui giornali lo sciopero dei chierichetti che feci da bambino». Altro gol di Renzi: «Meno male che è l'ultimo confronto perché tra il Papa e il parroco...».

Lui, invece, chiede scusa al fratello laureato in medicina e andato a lavorare all'estero per non essere considerato favorito in quanto fratello del sindaco. Nell'appello fiale, Renzi invita a votare per «cambiare sul serio». Bersani una bambina che per Natale chiede «una bambola e lo stipendio della mamma». Ma il bilancio è netto. Stravince il sindaco. Bersani demolito, più che rottamato.


2 - SONDAGGIO "QUORUM" PER LASTAMPA.IT: HA VINTO RENZI, 15% POTREBBE CAMBIARE IDEA AL BALLOTTAGGIO
Da "Lastampa.it"

È Matteo Renzi il vincitore del confronto tv con Pier Luigi Bersani trasmesso da Rai1. Secondo il 49% dei telespettatori il più convincente è stato il sindaco di Firenze, mentre il 38% ritiene che sia stato il segretario del Pd a prevalere nel dibattito. Lo rileva un instant poll condotto dall'istituto Quorum in collaborazione con LaStampa.it su un campione di intervistati che hanno seguito il confronto di questa sera. Per il 13% degli intervistati, invece, dal dibattito non è emerso nessun chiaro vincitore e si è trattato di un sostanziale pareggio. Il 15% dice che potrebbe aver cambiato idea su chi votare al ballottaggio: tra questi elettori, Renzi quasi doppia Bersani (54% contro 28%, il 14% è indeciso).
Il sondaggio è stato condotto online con metodologia CAWI, su un campione statisticamente rappresentativo di 1.900 telespettatori del confronto di questa sera.

ECCO TUTTI I DATI
Intenzioni di voto per il ballottaggio (tra chi ha votato al 1° turno):
Renzi 41%
Bersani 53%
Indeciso/Non vota 6%

Vincitore nel dibattito (solo tra chi ha votato al 1° turno):
Bersani 47%
Renzi 41%
Pareggio 12%

Vincitore nel dibattito (18-34 anni):
Renzi 62%
Bersani 30%
Pareggio 8%

Vincitore nel dibattito (35-54 anni):
Renzi 56%
Bersani 30%
Pareggio 14%

Vincitore nel dibattito (55 anni e oltre):
Bersani 49%
Renzi 38%
Pareggio 13%

 

CONFRONTO TELEVISIVO RAI TRA RENZI E BERSANI jpegCONFRONTO TELEVISIVO RAI TRA RENZI E BERSANI jpegCONFRONTO TELEVISIVO RAI TRA RENZI E BERSANI jpegCONFRONTO TELEVISIVO RAI TRA RENZI E BERSANI jpegCONFRONTO TELEVISIVO RAI TRA RENZI E BERSANI jpegCONFRONTO TELEVISIVO RAI TRA RENZI E BERSANI CONFRONTO TELEVISIVO RAI TRA RENZI E BERSANI jpegCONFRONTO TELEVISIVO RAI TRA RENZI E BERSANI jpegCONFRONTO TELEVISIVO RAI TRA RENZI E BERSANI jpeg

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONA – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO