NON BASTAVA POMPEI, CROLLA PURE LA REGGIA DI CASERTA! CEDE IL TETTO NELL'AREA OCCUPATA DALL'AERONAUTICA MILITARE: CANTIERI CHE STENTANO A PARTIRE E ALLARMI IGNORATI STANNO DISTRUGGENDO IL PALAZZO VANVITELLIANO

Dagoreport

1. REQUISITI POLITICI
A Napoli, per fare il vice-qualcosa, devi avere almeno una condanna. E così, dopo il vicesindaco Tommaso Sodano, condannato a un anno di reclusione (pena sospesa) per aver aggredito una vigilessa a Pomigliano d'Arco, ecco il vicepresidente del consiglio comunale Marco Nonno fresco di condanna a otto anni e mezzo per le devastazioni nel quartiere di Pianura nel 2008 contro la riapertura della discarica.

Giggino, che è una volpe, ha chiesto subito le dimissioni di Nonno (nei cui confronti non aveva comunque mosso censure al tempo dell'elezione a numero due del parlamentino cittadino) sbandierando il drappo dell'incompatibilità politica con il ruolo. E Nonno gli ha risposto che lascerà la vicepresidenza un secondo dopo le dimissioni di Sodano. "Perché lui può restare e io no?", si è domandato il consigliere comunale di Fratelli d'Italia. E ora Giggino che fa?

2. REGGIA ALLO SFASCIO CROLLA ANCHE IL TETTO
Lorenzo Iuliano per "Il Mattino"

Il «buco con la Reggia intorno» ha un diametro di circa cinque metri. Toma l'incubo crolli al Palazzo Reale di Caserta. Sotto i colpi delle annose infiltrazioni d'acqua, stavolta a venire giù è stata una porzione di tetto, ben visibile anche a distanza nell'angolo sud-est del quarto cortile, quello a cui si accede subito dopo aver oltrepassato i tornelli della biglietteria. Nel grande-condominio in cui è stato trasformato il monumento vanvitelliano, quell'area è occupata dall'Aeronautica militare.

Lì c'erano le camerate degli allievi sottufficiali, trasferite nella nuova struttura, ma ancora oggi la zona è in parte utilizzata, anche se rientra nel perimetro in dismissione da parte dei militari. Il buco ha aperto uno squarcio con vista sui sottotetti, mentre al piano inferiore si trovano le aule (per l'esattezza in corrispondenza precisa ci sono i bagni) e subito sotto gli appartamenti dell'ala ottocentesca della Reggia, che potrebbe subire danni dalle infiltrazioni, molto consistenti e durature nel tempo, tanto che l'umidità ha consentito anche la crescita di erbe e piante sulla sommità del Palazzo.

Lo spazio è stato immediatamente sgomberato e chiuso, dopo i sopralluoghi dei vigili del fuoco e dei tecnici del «Polo museale della città di Napoli e della Reggia di Caserta», come recita la definizione della nuova super-sovrintendenza chiamata a gestire il sito con il faticoso obiettivo del rilando. A cedere è stata una trave completamente marcia su due quinte in muratura, in pratica una campata.

Sono caduti l'orditura lignea e il manto di tegole. Quella fetta di copertura si trova nel bel mezzo di due aree interessate appena due anni fa da lavori di restauro. Furono rifatti i comignoli dei camini con i fondi di somma urgenza. Ma non fu riparato il tetto. E dal tetto l'anno scorso sparì anche la gabbia di Faraday, il dispositivo parafulmine rubato da ladri rimasti nel mistero. I primi segnali di pericolo sono stati avvistati già lo scorso primo maggio, ma la notizia è trapelata solo ieri.

Lo conferma la dirigente Flavia Belardelli, responsabile architettonico della struttura: «Il primo maggio notammo dalle finestre degli appartamenti storici un foro nel tetto - spiega - facemmo subito una segnalazione all'Aeronautica. Sempre nella stessa giornata il foro si è esteso diventando una voragine. Crediamo sia un problema di scarsa manutenzione». I lavori per chiudere il buco partiranno subito, con il sistema della somma urgenza, come sottolineato dal sovrintendente Fabrizio Vona. Ieri pomeriggio nuovo sopralluogo dei funzionari con la ditta che dovrà intervenire.

«Il danno è circoscritto, l'area ovviamente è inaccessibile ma non c'è alcun pericolo ulteriore», assicura l'ingegnere Mario Tartaglione, responsabile della sicurezza, che aggiunge: «Si tratta di un intervento tecnicamente semplice, anche perché non ci sono controsoffitte; i costi dipenderanno da quante travi e tegole riusciremo a recuperare». Ma il grande ammalato, finora ignorato, è proprio l'intero sistema di coperture, le cui strutture a capriate sono ancora quelle originali.

In un documento dell'ottobre 2010 già veniva denunciato il rischio di crolli. Una nota «premonitrice», inviata all'allora sovrintendente, ma anche al direttore regionale, firmata proprio dalla Belardelli. Si tratta di una ricognizione dello stato di salute del monumento e un capitolo è dedicato alle coperture. L'architetto scriveva: «Attualmente il rischio di crolli interessa gli ambienti dell'ultimo piano, ancora in consegna alla scuola sottufficiali dell'aeronautica e in fase di dismissione».

Esattamente quelli coinvolti nell'ultimo episodio. All'epoca, per tutte le opere di manutenzione da realizzare (tetto, facciate, appartamenti, uffici) sarebbero bastati 5 milioni di euro, secondo le previsioni del documento. Oggi invece, a distanza di quasi quattro anni, sono stati stanziati 22,5 milioni di euro solo per avviare il restauro delle facciate, dopo la caduta di elementi architettonici nel 2012. Interventi che stentano ancora a partire.

Il cantiere della prima tranche da 10 milioni dovrebbe aprire entro fine maggio, dopo ben due annunci e due rinvii da parte della Direzione regionale dei beni culturali. E la Reggia resta un Gulliver ingabbiato dalle transenne sistemate per garantire la sicurezza dei turisti. Disagi che si aggiungono al caos abusivi e alla perdita di visitatori nel 2013.

Ai timidi segnali di ripresa nell'anno in corso, sia a marzo sia a Pasqua (con un aumento di oltre il 30 per cento di visite) fa da contraltare l'ispezione di due settimane fa, voluta dal ministro Dario Franceschini, in seguito al clamore suscitato dal caso delle chiavi di accesso ai giardini trovate a casa dell'ex sottosegretario Nicola Cosentino. Il funzionario inviato da Roma ha già terminato il suo lavoro, ma Franceschini «ha già disposto una nuova ispezione tecnica per verificare cosa è successo e ha attivato interventi di somma urgenza», fa sapere la deputata casertana del Pd, Pina Piciemo. Cosi il nuovo crollo sparge sale sulle ferite dell'opera di Vanvitelli.

vesuviosegreto@gmail.com

 

CROLLI POMPEI CROLLI POMPEI CROLLI A POMPEI reggia di caserta reggia caserta Tommaso Sodano de laurentiis de magistris jpeg

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)