gilet gialli notre dame

ANCHE I GILET GIALLI HANNO UN CUORE? – LA FRONDA COMPLOTTISTA DEL MOVIMENTO IN QUESTE ORE VIENE BUTTATA FUORI DALLE DISCUSSIONI, LA LEADER PRISCILLA LUDOSKY PARTECIPA ALLA COMMOZIONE E ADDIRITTURA RETWITTA LA RACCOLTA FONDI DEI MILIARDARI – MA QUANTO DURERÀ? LA BASE DURA E PURA VUOLE ROMPERE LA TREGUA GIÀ SABATO PROSSIMO…

Francesca Pierantozzi per "il Messaggero"

 

PRISCILLA LUDOSKY

Priscilia Ludosky ritwitta in tempo reale ogni milione di euro regalato a Notre Dame: 200 milioni da Arnault, 100 da Pinault, 100 da Total, 50 dal municipio di Parigi. La leader dei gilets jaunes, la più solida, la più riconosciuta, quella rimasta fedele alle origini della rivolta, non commenta, perché la folgorante generosità nazionale parla da sé: i milioni ci sono, piovono sulla cattedrale. Ma su chi non arriva a fine mese?

 

LE MISURE

notre dame

La maggior parte dei Gilets Jaunes ha preso parte al lutto nazionale per la cattedrale ferita dalle fiamme. I complottisti - chi grida all' attentato, chi denuncia il solito escamotage di Macron - sono stati sistematicamente buttati fuori dalle discussioni. Ma il dolore ecumenico per la guglia perduta e le capriate trecentesche andate in fumo non varrà come un lasciapassare per Emmanuel Macron.

 

Il presidente ha annullato l' intervento che avrebbe dovuto andare in onda alle 20 di lunedì sera. Aveva appena finito di registrarlo all' Eliseo quando sono cominciate ad arrivare le immagini di Notre Dame in fiamme. Il video è stato cancellato, avrebbero assicurato all' Eliseo. Le misure che il presidente doveva annunciare sono però filtrate, anche se non ci sono conferme ufficiali: soppressione dell' Ena, la scuola dell' amministrazione, fucina della classe dirigente, catena di montaggio delle detestate élite, nessun ospedale o scuola chiusa fino alla fine del mandato, ossigeno alle pensioni più basse, nuove aliquote fiscali per alleggerire le classi medie, introduzione di una quota di proporzionale e estensione dell' uso del referendum.

CHARLIE HEBDO E L'INCENDIO DI NOTRE DAME

 

Nel discorso alla nazione di ieri, il presidente ha preferito fare appello all' unità nazionale. Ma non tutti sono pronti a concedergli la tregua che chiede. «Un simbolo brucia e muore, ma un popolo chiede di vivere! Bisogna ricostruire entrambi» ha gridato sui social il meno moderato gilet giallo Maxime Nicolle, prendendosi qualche critica da parte dei compagni di rivolta ma anche molti applausi.

 

ORIZZONTE

Se in molti hanno evocato il sentimento di unione nazionale che la Francia visse nel gennaio del 2015 dopo la strage di Charlie e dell' Hypercacher, Macron sa bene che la tregua emotiva provocata da Notre Dame in fiamme sarà di breve durata. Lo ha messo in guardia perfino il presidente del Senato Gérard Larcher: le questioni dei gilets jaunes e la conclusione del grand debat, con le relative misure concrete da prendere, torneranno presto in primo piano. «Macron ha detto Larcher non avrà una seconda possibilità».

INCENDIO A NOTRE DAME

 

A desacralizzare il momento di commozione nazionale ci ha pensato anche, come al solito, Charlie Hebdo, che ieri si è presentato in edicola con un giorno di anticipo con una vignetta in cui in testa a Macron prende fuoco un' acconciatura a forma di Notre Dame: «Riforme: ho cominciato dalla struttura di legno» fa dire il settimanale al presidente. Ovvero: ecco gli effetti delle misure che vi sto preparando.

gilet gialli 4

 

Di sicuro l' incendio di Notre dame ha costretto Macron a cambiare all' ultimo minuto «la drammaturgia che aveva immaginato per uscire dalla crisi» ha scritto l' analista politica del quotidiano Le Monde Françoise Fressoz. Notre Dame non ha sconvolto soltanto i parigini, i cattolici, i turisti, i francesi, ma anche i piani di comunicazione del presidente.

 

gilet gialli 3

MOBILITAZIONE

Gli unici a mantenere il sangue freddo sembrano essere i gilets jaunes. Priscilia Ludosky ha trovato la concentrazione necessaria per lanciare un appello a un ritorno alle origini: tornare sulle strade, sulle rotatorie. Sabato prossimo, alcuni propongono una tregua pasquale, anche in segno di lutto per Notre Dame, ma la maggior parte sembra intenzionata ad andare avanti. Macron ha invitato i francesi a ricostruire insieme, i gilets gialli potrebbero prenderlo alla lettera: ricostruire tutto, a cominciare dalla politica.

gilet gialli assalto alla bastiglia 2la cattedrale di notre dame dopo l incendio 8gilet gialli assalto alla bastiglia 7gilet gialli assalto alla bastiglia 3incendio notre dame parigi 5incendio notre dame parigi 1incendio a notre dame 27incendio a notre dame 9notre dame 66la cattedrale di notre dame dopo l incendio 3gilet gialli assalto alla bastiglia 5gilet gialli assalto alla bastiglia 4gilet gialli assalto alla bastiglia 6gilet gialli assalto alla bastiglia 10gilet gialli assalto alla bastiglia 8

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…