renato curcio

“CATTIVI MAESTRI” IN CATTEDRA – SE SOFRI SCRIVE SULLA PRIMA PAGINA DI "REPUBBLICA" PERCHE' L’ASL DI MODENA NON PUO' INVITARE L’EX BRIGATISTA RENATO CURCIO A PRESENTARE UN SUO LIBRO?

Luigi Mascheroni per “Il Giornale

 

Renato CurcioRenato Curcio

La notizia che Renato Curcio, uno dei fondatori delle Brigate Rosse, è stato invitato dall' Ausl di Modena per presentare un suo libro alla «Settimana di sensibilizzazione della salute mentale» ha sollevato le solite polemiche, in città e sulla Rete. È giusto chiamare a parlare in pubblico un terrorista, irriducibile o dissociato che sia? Chi ha saldato il proprio conto con la giustizia ha il diritto, oltre a quello sacro di opinione, di «tenere una lezione» all' interno di istituzioni di quello Stato che in passato voleva abbattere?

 

E se l' intervento pubblico di un brigatista che ha scontato la pena è oggi legittimo dal punto di vista giuridico, è anche opportuno dal punto di vista del rispetto delle vittime della violenza di ieri?

Curcio RenatoCurcio Renato


È con una certa noiosa frequenza che di volta in volta si torna a parlare di «cattivi maestri» che salgono in cattedra, di maître à penser della P38 che scrivono, pubblicano, pontificano e dottoreggiano tra un festival e una presentazione di libri, di ideologi della lotta armata che deposte le mitragliette hanno imbracciato la penna per raccontarci, di nuovo, le loro (vecchie) idee.

 

E ogni volta, ciò che stupisce non è l' incapacità degli ex combattenti di accettare la propria uscita di scena in un tempo che nulla ha a che fare con l' epoca che li vide sanguinari protagonisti; né infastidiscono più le insopportabili giustificazioni «umanitarie» o «professionali» di chi li chiama di nuovo alla ribalta (ieri gli organizzatori dell' incontro di Modena hanno spiegato l' invito di Curcio dicendo che «Uno Stato di diritto tutela la memoria delle vittime dei reati ma non esercita la vendetta. Solo così le ferite del passato...», sì va tutto bene, ma basta coi comunicati in ciclostile anni Settanta).

Gianni Cuperlo e Adriano Sofri Gianni Cuperlo e Adriano Sofri


No, quello che colpisce, ancora una volta, è il fascino perverso e difficile da spiegare che i terroristi rossi - in tutte le possibili declinazioni: Br, Prima linea, Potere operaio, Lotta continua... - esercitano sempre sui nostri intellettuali di sinistra.


Appena sentono il profumo delle vecchie molotov, i salotti progressisti stappano champagne. Non se ne esce.


Certo, chiunque ha diritto di parola, sempre e comunque, figuriamoci una volta scontata la pena. Certo, è giustissimo che anche il peggiore criminale si rifaccia una vita e provi a risarcire la società almeno di una parte del male che le ha procurato. Certo, dall'incubo del passato si deve tentare di uscire anche sognando una riconciliazione che pure la realtà stenta ad accettare.

toni negritoni negri

 

Tutto vero. Ma - ecco la domanda - perché coloro che ieri guidarono la rivoluzione con la falce dell' ideologia che taglia ogni dissenso e che la portarono avanti con il martello insanguinato della lotta armata, oggi - rispetto ai criminali comuni - godono di una corsia privilegiata e una giustificazione morale in più?

 

Perché se sei un terrorista rosso (esecutore materiale di un assassinio o mandante che sia) è più facile, rispetto a tutti gli altri, scrivere sui grandi giornali, pubblicare libri, essere invitato a presentarli, in luoghi pubblici o in tv? O magari, come è capitato ad Adriano Sofri a giugno, essere nominato coordinatore degli Stati generali del carcere da un ministro della Repubblica. O come è capitato a Toni Negri ad agosto, essere invitato a tenere una lectio alla Biennale d' arte di Istanbul.

erri de lucaerri de luca


O come è capitato per anni e continua a capitare a Cesare Battisti, essere definito prima «giallista» e poi omicida. O come capita ad Adriana Faranda, essere presentata come una fotografa più che come una che è stata nella direzione strategica delle Br. O come è capitato ad Alberto Franceschini, che fondò le Br con Curcio, essere scelto come consulente per un' Arci dove uno studente in cerca di lavoro non riesce a fare neppure uno stage gratuito.


E perché, se io che sono giornalista del Giornale scrivessi - e non lo scrivo - che i libri di Erri De Luca vanno sabotati perché dice cose gravissime, sarei radiato dall' Albo, mentre se lui dice che la Tav va sabotata con molotov e cesoie gli intellettuali di sinistra firmano (legittimi) appelli in sua difesa ed è ospitato nei salotti buoni televisivi?

alberto franceschini alberto franceschini


Già, perché?


Un paio di anni fa, Maurice Bignami, leader sanguinario di Prima linea - un dirigente Caritas che scrive libri e va in giro a presentarli - disse «Temo che un giorno all' Isola dei famosi sbarcherà un ex terrorista». Ci siamo quasi. E la prima intervista la darà a Repubblica .

 

MAURICE BIGNAMIMAURICE BIGNAMI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…