pisapia renzi

VOLANO COLTELLI SOTTO LA MADUNINA - RENZI NON SI FIDA DI PISAPIA CHE VUOLE AFFOSSARE SALA E LANCIARE LA SUA BALZANI: “DEVE FARSI DA PARTE. HA SCELTO LUI DI TIRARSI INDIENTRO ORA NON INFLUENZI LA PARTITA”

Goffredo De Marchis per “la Repubblica”

 

PISAPIA RENZI 1PISAPIA RENZI 1

«Le primarie di Milano cominciano male, molto male». A Palazzo Chigi e al Pd sono furibondi per la prima uscita di Francesca Balzani, la candidata di Giuliano Pisapia. «La campagna per i gazebo si fa con le idee, non con la logica della delegittimazione o peggio della demonizzazione dell’avversario», ha spiegato Matteo Renzi a chi lo ha sentito ieri. «Anche perché così si rischia di sfasciare tutto dopo il voto».

 

Il pericolo è violare l’unica regola su cui il sindaco di Milano e il segretario dem hanno concordato nel vertice di mercoledì: chi perde riconosce il vincente e lo sostiene alle elezioni. Adesso Renzi si fida meno di Pisapia, anzi lo ha messo nel mirino e lo scontro può raggiungere livelli molto alti nei prossimi giorni. «Giuliano si deve fare da parte. Ha scelto lui di tirarsi indietro, ora non influenzi la partita».

 

turandot renzi e pisapiaturandot renzi e pisapia

La sortita di Balzani non è stata accolta bene neanche dallo sfidante Beppe Sala che nei suoi colloqui si è lasciato scappare la prima battuta velenosa del confronto: «Lei dice che io sono vintage? Lo è molto di più chi ha sostenuto Cofferati in Liguria».

 

Cosa ha detto la vicesindaco milanese? Ha attaccato il “candidato” Sala frontalmente: «Vedo che la sfida attira molti manager, compreso Passera. Non è però una partita per un consiglio di amministrazione, ma per governare e amministrare una città e quindi per avere a che fare con le persone».

FRANCESCA BALZANIFRANCESCA BALZANI

 

Poi ha preso spunto da una battuta di Sala sulla «Milano da bere per pochi» che andrebbe superata. «Mi fa un po’ di malinconia. Uno slogan di quando ero ragazzina. Un salto nel passato, una cosa un po’ vintage», ha detto la Balzani. «Milano è una città piena di vita, piena di allegria. Di brio. Speriamo più in uomini della provvidenza che in uomini della penitenza».

 

Sala continua a non muoversi ufficialmente fino a che non sarà scaduto il suo incarico all’Expo. Ma i manifesti in suo favore, uno di (quasi) tutto il Pd milanese, l’altro della società civile (tra i nomi Piero Bassetti, Salvatore Veca e don Gino Rigoldi), verranno presentati con centinaia di firme a cavallo del 7 dicembre quando comincia la raccolta di adesioni in vista delle primarie.

 

SALA PISAPIASALA PISAPIA

Nel frattempo si aspetta che le candidatura di sinistra, Balzani e Pierfrancesco Majorino consumino il loro scontro interno. Due concorrenti della stessa area possono danneggiarsi a vicenda e Majorino, per il momento, non ha alcuna intenzione di ritirarsi. E Sala, per non scoprirsi a sinistra, ha già deciso di rifiutare qualsiasi alleanza con Ncd, sia al primo sia al secondo turno. L’area di centro la coprirà con una sua lista civica.

 

Alla vigilia dei banchetti dell’orgoglio e della mobilitazione Pd allestiti in questo week end, dunque, le amministrative sono un problema da affrontare. Le postazioni per incontrare i cittadini saranno oltre 2000. L’hashtag ufficiale, per seguire l’evento su Twitter, è piuttosto berlusconiano: “Italia coraggio!”. Il coordinamento comunicativo è affidato a Simona Ercolani che curerà poi la regia della Leopolda. Si punta a verificare l’effetto soprattutto nelle città dove si voterà a giugno.

MAJORINOMAJORINO

 

A Napoli per esempio dove Antonio Bassolino è in piena campagna per le primarie. E che ha accolto così le notizie sui gazebo aperti a Milano: «Bene, facciamo lo stesso a Napoli». Ormai anche a Largo del Nazareno si giudica «impossibile» stoppare la candidatura dell’ex sindaco. Meglio concentrarsi sulla scelta dell’avversario.

 

A Roma i banchetti saranno presidiati dal presidente del Pd Matteo Orfini. Ma anche nella Capitale rimane la questione degli ex. Ignazio Marino sembra sempre più vicino alla ricandidatura. All’assemblea di Sel ha in pratica presentato un suo programma alternativo al Pd. «Costruiamo il partito dei cittadini — è lo slogan del chirurgo — . È ora di dire basta al partito di prefetti e commissari per far vincere la democrazia».

 

 

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)