REVISIONI TRUFFA E CONTROLLI TAROCCATI: ECCO COME SI MANDA AL MACELLO UN PULLMAN COSTATO 40 MORTI

Corrado Zunino per "la Repubblica"

Il ministero dei Trasporti ha aperto un'indagine amministrativa per comprendere come un Volvo Gran Turismo, pullman da 54 posti, possa perdere su un'autostrada in discesa pezzi dell'impianto di trasmissione e l'efficacia dei freni nonostante certifichi una revisione superata lo scorso marzo. Quel bus turistico volato dal viadotto di Acqualonga aveva diciott'anni di vita (era stato acquistato nel 1995, reimmatricolato nel 2008), aveva percorso 900 mila chilometri, ma il passaggio alla Motorizzazione civile non ha messo in evidenza alcun problema alle strutture portanti.

Ai Trasporti assicurano che non ci sono dossier aperti su motorizzazioni colluse, la polizia stradale inquadra diversamente l'argomento. «Le revisioni false per le auto e soprattutto per i mezzi pesanti sono un problema serio del nostro paese», spiegano gli investigatori. L'Unione europea sta contestando l'intero sistema italiano - le officine convenzionate
per le automobili, l'efficacia delle motorizzazioni per gli over 7 tonnellate - e diverse indagini giudiziarie hanno messo in rilievo, al Nord, al Centro, al Sud, complicità tra gli ingegneri pubblici chiamati ai controlli, i titolari di officine autorizzate all'interno di grandi aziende di trasporti, i padroncini dei mezzi, a volte gli autisti.

Proviamo a passarle in rassegna, le inchieste degli ultimi anni. Lo scorso 11 luglio i carabinieri di Milano hanno arrestato ventun persone provenienti dall'Est Europa (Ucraina e Moldavia), sequestrando trentaquattro auto. Tutti i mezzi avevano attestazioni false. A ritroso, lo scorso 28 maggio la polizia stradale di Forlì ha scoperto un traffico di revisioni fasulle tra la Bulgaria e Cesena: nove falsi recuperati e otto persone denunciate.

A gennaio gli agenti della Polstrada di Tivoli hanno scoperto nella zona di Roma nord un'organizzazione dedita alla realizzazione di revisioni à la carte: 15 mila proprietari d'auto sono stati serviti su misura. Il controllo (sull'infrastruttura dell'auto, sui fumi) veniva realizzato, ma non sul mezzo bisognoso, su un altro in condizioni ideali. Cinque italiani denunciati, tra loro un medico in pensione.

Lo scambio di veicolo è stato alla base di alcune truffe realizzate per i bus turistici all'interno di singole motorizzazioni civili. Il 16 novembre 2012 l'operazione "Crollano le revi" (sta per revisioni, appunto) è entrata nel cuore della Motorizzazione di Varese: mezzi pesanti circolanti, tra cui diversi pullman a nolo, risultavano revisionati nonostante fossero
visibilmente usurati.

Negli uffici pubblici di controllo non erano mai passati. Dodici arresti, centoquarantuno rinviati a giudizio: un pezzo di amministrazione era in accordo con le agenzie della provincia che curavano le pratiche automobilistiche. A Firenze il personale della Motorizzazione concedeva invece false revisioni - soprattutto ai veicoli commerciali - dietro un pedaggio in natura: casse di frutta e verdura, confezioni di formaggi, quarti di vitelli. Inchieste anche a Savona e a Cosenza.

Il quadro illegale è ampio e le ricadute in strada sono quotidiane. Il servizio "scorte tifosi" di Brescia a marzo ha fermato un pullman di tifosi lombardi in partenza per Ravenna: non aveva l'assicurazione, non aveva effettuato la revisione. Il Codacons ha chiesto un controllo straordinario di tutti i bus turistici operanti in Italia (22.800). L'Asaps, che è l'associazione amici della polizia stradale, ha radunato in un dossierino i trucchi escogitati per saltare i controlli in officina e in motorizzazione.

Il suo portavoce, Lorenzo Borselli, sovrintendente di polizia a Firenze, racconta: «Ci sono aziende che taroccano in serie i cronotachigrafi, così nessuno potrà scoprire la velocità del bus, i tempi di percorrenza e di riposo dell'autista». Il capitolo delle revisioni inattendibili, tra l'altro, è una piaga che la crisi sta allargando.

«I datori di lavoro forzano per risparmiare, mettono in strada mezzi pericolosi, a partire dai pneumatici. Ancora questa mattina un autotrasportatore è venuto nella sede della polizia di Firenze e ci ha detto: fermatemi che con questo camion ci lascio le penne».

Il parco circolante dei bus turistici italiani è il secondo più vecchio d'Europa (nel 2012 è passato da 11,8 anni a 13) e per la prima volta il settore delle revisioni - che non dovrebbe temere congiuntura visti gli obblighi di legge - ha subito una lieve contrazione (-0,9%). Oltre al malcostume di alcuni statali infedeli, le Motorizzazioni subiscono una crisi di budget.

Per i controlli ai mezzi sono stati tagliati gli straordinari e il capo del dipartimento dei trasporti terresti lamenta «una diffusa situazione di carenza d'organico ». Anche la polizia stradale segnala un deficit di 2.000 agenti e un'età media di 45 anni per coloro che sono rimasti in servizio. Il futuro dei controlli dei bus turistici - ma servono investimenti - è affidato ai Cmr, i centri mobili di revisioni, autofficine montate all'interno di supercamper e posizionate agli snodi stradali fondamentali: controlleranno i mezzi in cattivo stato sul posto.

 

irpinia viadotto irpinia autobus in scarpata busgiorno EXTRA PULLMAN PRECIPITA IN IRPINIAirpinia incidente

Ultimi Dagoreport

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…

antonio spadaro papa leone xiv robert prevost

FLASH! – SPADARO DI FUOCO! IL GESUITA, ORFANO DI BERGOGLIO, , OGGI SU ''LA STAMPA”, SPACCIA COME SUA ''INTERVISTA INEDITA'' UNA VECCHIA CONVERSAZIONE PUBBLICA CHE L'ALLORA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST TENNE A NEW LENOX, IN ILLINOIS, IL 7 AGOSTO 2024 - IL GESUITA HA PRESO IL TESTO SBOBINATO E L’HA INFRAMEZZATO CON DOMANDE SUE: UN CAPOLAVORO DI AUTO-PROMOZIONE DEGNO DI UN VERO INFLUENCER... - LA PRECISAZIONE DELLA CASA EDITRICE EDB: "SOLLEVIAMO DA OGNI RESPONSABILITA' PADRE SPADARO CIRCA OGNI FRAINTENDIMENTO TRA LA STAMPA E LA CASA EDITRICE" - VIDEO

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)