
SALVINI È TORNATO IN MODALITÀ TESTUGGINE CONTRO L’UE (E LA MELONI S'ARRABATTA PER MOSTRARSI RESPONSABILE) – IL MINISTRO DEI TRASPORTI INVEISCE CONTRO LA COMMISSIONE EUROPEA, REA DI AVER MANIFESTATO DUBBI SUL GOLDEN POWER UNICREDIT-BPM: “INVECE CHE ROMPERE LE SCATOLE AL GOVERNO ITALIANO SI OCCUPI DI POCHE COSE, SERIE, E LO FACCIA BENE” – E SUI DAZI NON SE LA PRENDE CON IL SUO IDOLO, TRUMP, MA CON BRUXELLES: “TARIFFE SBAGLIATE E DANNOSE, MA BUROCRAZIA E VINCOLI UE SONO ALTRETTANTO SCIAGURATI”
SALVINI, L'EUROPA NON ROMPA LE SCATOLE ALL'ITALIA SU UNICREDIT
Da www.ansa.it
matteo salvini giancarlo giorgetti voto di fiducia sulla manovra 2024 foto lapresse
"Penso che la Ue abbia cose più importanti delle quali occuparsi, per esempio trattare con Usa. Quindi invece di rompere le scatole al governo italiano su balneari, spiagge, motorini, auto elettriche e banche si occupi di poche cose, serie e lo faccia bene".
Lo ha dichiarato Matteo Salvini, vicepresidente del consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti commentando i dubbi della Commissione europea sul golden power per l'operazione su Banco Bpm.
"Il dossier è sul tavolo del ministro Giorgetti che fino a oggi ha lavorato perfettamente e il sistema bancario e creditizio è un asset strategico per il Paese. Quindi l'italia può e deve normare come ritiene senza che da Bruxelles nessuno si permetta di intervenire".
SALVINI: «DAZI SBAGLIATI E DANNOSI. MA LA BUROCRAZIA EUROPEA È ALTRETTANTO SCIAGURATA»
Estratto dell’articolo di Marco Cremonesi per www.corriere.it
Il patto di Stabilità? «Da sospendere». I dazi di Donald Trump? «Sbagliati e dannosi». Ma «burocrazia e vincoli di Bruxelles sono altrettanto sciagurati».
Matteo Salvini, il giorno dopo la lettera con cui il presidente degli Usa ha annunciato dazi al 30% per i paesi dell’Unione europea, al netto di tutte le tariffe settoriali, non rivede le sue posizioni.
E se dall’area di governo filtrano pochi o pochissimi commenti sullo stato dei rapporti tra Unione europea e Stati Uniti, il vicepremier alcune considerazioni le fa. […]
Salvini, anche se di reazioni non parla, non sembra affatto pensare che ci siano chissà quali differenze d’approccio al tavolo del governo. E, in ogni caso, ribadisce il sostegno incondizionato alla premier: «Il governo è compatto e Giorgia sta lavorando al massimo. È bravissima e ha la nostra totale e leale fiducia, come sempre».
Anche per questo, probabilmente, il ministro dei Trasporti non ha intenzione di dire di più riguardo alle mosse di Donald Trump. Oltretutto, nelle prossime settimane spera vivamente di poter annunciare le date di quel suo viaggio a Washington che ha iniziato ad augurarsi da prima ancora che il presidente Usa si insediasse.
Certo, la speranza è che le decisioni sui dazi possano essere in qualche modo ridimensionate. Ma, appunto, l’intenzione è quella di non fare danni al lavoro della presidente del Consiglio. Del resto, nella Lega sono convinti che la stessa Unione europea stia comunque facendo i suoi conti, dato che la stessa presidente Ursula von der Leyen ha già detto che estenderà «la sospensione delle contromisure».
Insomma, riassume Matteo Salvini, «la posizione della Lega è sempre la stessa: condividiamo quanto detto dal governo, che ritiene inutile e dannosa una guerra commerciale». E, dunque, è vero: «I dazi sono sbagliati e dannosi, ma è necessario essere pragmatici e ammettere che anche burocrazia e vincoli di Bruxelles sono altrettanto sciagurati». Una posizione più volte confermata.
Ovviamente, il primo di tutti i vincoli è il patto di Stabilità, il rapporto tra deficit e Prodotto interno lordo che è una delle architravi su cui è costruita l’Europa. E, dunque, il vicepremier sferra il suo colpo: «La Lega propone di sospendere il patto di Stabilità imposto dall’Unione: limita gli investimenti in Italia e anche la possibilità di sostenere ancora di più gli stipendi, le pensioni e il sistema sanitario».
Per Matteo Salvini dovrebbe essere l’Unione la prima a intervenire: «Mi chiedo cosa stia aspettando Ursula von der Leyen a bloccare regole ormai palesemente fuori dal mondo». E ribadisce: «Paghiamo il prezzo di un’Europa a trazione tedesca». Lasciando in ombra le critiche, che in passato non sono mancate, alla Francia. […]
matteo salvini con la maglietta di putin al parlamento europeo
banco bpm
matteo salvini a eurochocolate a perugia 3
SALVINI CONTRO L EURO
SEDE DI BANCO BPM A PIAZZA MEDA - MILANO
matteo salvini giancarlo giorgetti voto di fiducia sulla manovra 2024 foto lapresse
MATTEO SALVINI GIANCARLO GIORGETTI
giancarlo giorgetti e matteo salvini ancona