
SIAMO SULL’ORLO DEL BARATRO! DOPO I DRONI RUSSI IN POLONIA E LE BOMBE DI ISRAELE IN QATAR, ARRIVA IL GRIDO D’ALLARME DI MATTARELLA: “ATTACCHI INACCETTABILI. COME NEL 1914 SI RISCHIA DI SCIVOLARE IN UN CONFLITTO DI DIMENSIONI INIMMAGINABILI E INCONTROLLATE, CI MUOVIAMO SU UN CRINALE PER CUI ANCHE SENZA VOLERLO SI PUO’ SCIVOLARE IN UN BARATRO” – LE CRITICHE ALL’EUROPA E IL RICHIAMO A NON INTERROMPERE GLI SFORZI DIPLOMATICI: “L’IMPRUDENZA PROVOCA CONSEGUENZE NON SCIENTEMENTE VOLUTE” – E SU GAZA: “QUELLO CHE AVVIENE LÌ È DI DIMENSIONI TRAGICHE”
Ugo Magri per "la Stampa" - Estratti
Minaccia dopo minaccia, provocazione dopo provocazione, l'umanità si ritrova in bilico sull'orlo del baratro. Una mossa mal calcolata può precipitarci nell'abisso della guerra totale.
Il pericolo, certifica Sergio Mattarella con toni mai così allarmati, è «estremamente alto» perché con troppa leggerezza si scherza col fuoco.
La Russia sconfina («e non è la prima volta») con i droni in Polonia, Israele bombarda in Qatar: il capo dello Stato colloca entrambi questi attacchi sullo stesso piano, nonostante i diversi contesti; nell'un caso e nell'altro li definisce «inaccettabili» perché innescano una spirale ad altissimo rischio. L'incidente è dietro l'angolo, proprio come nell'estate del 1914. Il parallelo storico ci sta tutto, avverte a costo di mettere i brividi.
L'assassinio dell'arciduca austriaco Francesco Ferdinando fu la causa scatenante di una guerra mondiale che «forse nessuno voleva far scoppiare», eppure divampò lo stesso in quanto a volte «l'imprudenza dei comportamenti provoca conseguenze non scientemente volute».
Oggi basta una scintilla, come a Sarajevo. Senza rendersene conto fino in fondo, il pianeta rischia «di scivolare in un conflitto di dimensioni inimmaginabili e incontrollate». Servirebbero responsabilità e prudenza, merci introvabili quanto le terre rare.
Mattarella ne parla a Lubiana, dove è atterrato sotto la pioggia battente, con al fianco la presidente slovena Natasa Pirc Musar.
Le relazioni bilaterali, si compiacciono davanti ai cronisti, sono eccellenti.
Le rispettive minoranze nazionali vengono trattate coi guanti, assicurano.
L'interscambio commerciale è in crescita, anche se non ancora quanto si vorrebbe. I fantasmi si agitano altrove. In Medio Oriente anzitutto, dove «quello che avviene a Gaza è di dimensioni tragiche».
Tutto ebbe origine con il massacro del 7 ottobre perpetrato da Hamas che ancora trattiene gli ostaggi israeliani superstiti (Mattarella lo rammenta agli immemori in ogni occasione); ma di qui a occupare un territorio, o a espellere un'intera popolazione, per il presidente ne corre.
Così come inammissibile è colpire direttamente in Qatar violando «la sovranità di un altro Paese». In Ucraina le prospettive sono ancora più fosche, l'episodio dei droni è soltanto l'ultimo della serie. Manca da parte russa una reale volontà di dialogo: «Di fronte ai tentativi giungere a un cessate il fuoco e negoziare una pace giusta, duratura e definitiva, si vedono bombardamenti quotidiani, diurni e notturni, sulla popolazione civile ucraina». Per non dire delle «dichiarazioni minacciose del Cremlino» indirizzate contro i Paesi europei.
Nemmeno l'Unione si pone al di sopra delle critiche. Arriva sempre dopo, in ritardo sugli eventi. Dalla Slovenia, Mattarella denuncia le promesse inevase nei confronti dei Balcani occidentali, dove ci sono Paesi che da oltre vent'anni attendono sempre più impazienti di essere ammessi nella famiglia europea. «Pensare che l'ultima a entrare fu la Croazia, 12 anni fa, dà l'idea di come ci sia stata una pausa ingiustificata nel processo di allargamento».
PAPA LEONE XIV SERGIO MATTARELLA
sergio mattarella. parata del 2 giugno 2025 foto lapresse
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