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TENSIONE ALLE STELLE NEL CENTRODESTRA! DOPO IL FUOCO AMICO SUL MELONIANO GIAMPAOLO ROSSI ESPULSO DAL CDA RAI FRATELLI D’ITALIA APRE LA GUERRIGLIA SULLE AMMINISTRATIVE CON SALVINI E FORZA ITALIA: IN BILICO IL FORZISTA OCCHIUTO CANDIDATO IN CALABRIA E IL CIVICO BATTISTINI A BOLOGNA LO SCONTRO SI RIVERBERA SU LATINA, DOVE È SEMPRE PIÙ CAOS…

Da il Messaggero

berlusconi salvini meloni

Tensione alle stelle nel centrodestra. Il caso del cda della Rai brucia, segnando l'ennesimo strappo tra alleati. A Milano, Ignazio La Russa, ha perso le staffe con la collega di Fi, Licia Ronzulli, strappandole di mano un foglietto e alzando la voce. Scontro scatenato da quello che il braccio destro di Giorgia Meloni ha chiamato protagonismo di Fi e Lega. Magari uno screzio banale, ma che esprime lo stato dei rapporti tra alleati, dopo la vicenda Rai, le tensioni durate mesi sul Copasir, i dispetti sulle candidature a Roma e Milano.

 

In Fratelli d'Italia, al di là della rabbia, ora si cerca di capire quali contromosse adottare, dopo quello che è stato considerato l'ennesimo fuoco amico, sparato durante il voto parlamentare sulla Rai. In serata Giorgia Meloni spiega come «la vicenda Rai ha conseguenze enormi per la democrazia italiana». Poi sui rapporti con il centrodestra prova a gettare acqua sul fuoco: «Stamattina non ero alla conferenza stampa di Milano per il candidato Bernardo, ma c'erano gli altri esponenti dei partito, Fdi non sono solo io».

 

SALVINI BERLUSCONI MELONI

TENSIONE ALLE STELLE Ma la situazione è pesante. «Se la linea Lega-Fdi-Fi, durante le trattative per le elezioni amministrative d'autunno, era quella di dare spazio, in prima battuta, al candidato uscente della coalizione - sindaco, governatore, amministratore - dando strada al partito di provenienza, il caso di Giampaolo Rossi espulso dal Cda della Rai ha cambiato le carte in tavola».

 

Un ragionamento, quello che si fa in ambienti di Fratelli d'Italia, che potrebbe portare a ridiscutere scelte che sembravano ormai archiviate. Tra i nomi a rischio, ad esempio, quello di Roberto Occhiuto, candidato di Fi per la regione Calabria. Oppure il candidato di Bologna, il civico Fabio Battistini. Occhiuto, almeno per ora, ostenta sicurezza: «Siamo avanti con la campagna elettorale, le liste sono pronte e non mi sento a rischio». Resta defilata Wanda Ferro, deputata catanzarese di Fdi, che è uno dei nomi che circolano, con cui Meloni potrebbe sparigliare le carte: «Sono ore frenetiche, noi abbiamo sempre onorato gli impegni, ma potrebbe accadere che il rapporto di fiducia venga meno, allora, a quel punto, si potrebbero cambiare anche le scelte fatte».

 

GIAMPAOLO ROSSI

Dalla Lega interviene Andrea Crippa, vicesegretario del partito, sempre presente ai vertici dell'alleanza, che nelle scorse settimane hanno portato a designare i nomi dei candidati comuni per Roma, con Michetti-Matone e Roma, con Bernardo a Milano. «L'idea che si possa rimettere in discussione quanto deciso, a partire dai candidati sindaci del centrodestra è una cosa incomprensibile, spero non ci sia nulla di vero», dice Crippa. Lo scontro si riverbera su Latina, dove è sempre più caos nel centrodestra per la scelta del candidato sindaco.

 

Nonostante i proclami più volte pronunciati di unità, il braccio di ferro va avanti ormai da mesi. Da un lato la Lega, che insiste nel voler proporre Giovanna Miele, consigliera comunale eletta nel 2016 con Fi e oggi approdata a Laboratorio identità futuro, come candidata super partes. Per FdI però la Miele non può essere considerata civica, e rilancia con candidature proprie, come la consigliera comunale Matilde Celentano.

SALVINI MELONI BERLUSCONI

 

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