berlusconi figa

BERLUSCONI IS BACK – RINGALLUZZITO DALLE DIFFICOLTA’ DI RENZI IL CAV FUROREGGIA A “IN ONDA”: “FORZA ITALIA NON ACCOGLIERA’ I TRADITORI, NON ESCLUDO UN NUOVO PREDELLINO MAGARI SU UN AEREO – I 5 STELLE? NULLAFACENTI. DELL’UTRI? ITALIANO MODELLO - AUGURO AI GATTI DI AVERE TANTE VITE QUANTE NE HO IO, CHE NON SONO MAI USCITO DI SCENA…” – LA SCOMMESSA CON TELESE E PARENZO - VIDEO

 

BERLUSCONI IN ONDABERLUSCONI IN ONDA

 

Paola Di Caro per il Corriere della Sera

 

Non esclude un nuovo predellino «se sarà utile e necessario». Sbarra le porte ai centristi della maggioranza: «Non rientreranno in FI quelli che l' hanno tradita».

 

Annuncia un rinnovamento radicale del suo partito con volti nuovi della società civile, che «non vivano di indennità», perché il suo obiettivo è ormai un governo di centrodestra guidato «da un manager di successo, un amministratore delegato», figure «di questo profilo».

 

BERLUSCONI IN ONDABERLUSCONI IN ONDA

È un Silvio Berlusconi tornato in piena e frenetica attività quello che parla a In Onda su La7 e in privato con i suoi interlocutori. Sicuro che «il Nazareno è morto, Renzi lo ha tradito 14 volte», mentre lui parlò solo «con D' Alema 30 secondi per dire che al Quirinale sarebbe andato bene Amato» e convinto che serva «l' unità dei moderati, perché uniti si vince», il leader azzurro negli ultimi tempi sembra più convinto che anziché andare in ordine sparso i vari partiti dell' area debbano presentarsi «in coalizione», con una legge elettorale che la preveda e la premi. E che permetta che la forza più votata tra quelle alleate «esprima il candidato premier». Possibilmente la stessa FI, che con lui in campo può arrivare «al 30%».

 

BERLUSCONI IN ONDABERLUSCONI IN ONDA

Ringalluzzito dalle vittorie elettorali e dalle difficoltà del centrosinistra, Berlusconi non ammette («Mai parlato con Costa») di essere protagonista delle operazioni che stanno dilaniando i centristi della maggioranza con addii e ritorni alla casa madre di centrodestra a lui utili perché, confessa in privato, «voglio avere numeri determinanti in Senato in vista di una crisi» nonché sulle trattative per la legge elettorale, ma fa capire che c' è chi in FI ci sta lavorando - Ghedini in primis, e Romani al Senato - per permettere al centrodestra di vincere le elezioni. Aggregando la «quarta gamba» centrista e altre liste come quella «animalista», sulla quale punta molto.

 

E dunque conferma che «FI non accoglierà» i tanti esuli di Ap e di Ala che hanno «tradito gli elettori e addirittura sostenuto il governo della sinistra» (con qualche eccezione di peso, come il dimissionario Cassano). Ma se questi «torneranno nel centrodestra» con la nascita di «loro movimenti», questo «ci consentirà di vincere le elezioni».

 

Certo, per farlo serve rinnovamento profondissimo in FI, perché, visto che il suo consenso «è al 26%» come Renzi e inferiore solo a Di Maio al 30% mentre FI si ferma al «14,8%», la colpa del gap è di «un partito su cui si è fatta molta chiacchiera» nonché di personaggi che «vanno in tivù» che hanno stancato gli elettori, desiderosi invece di profili di imprenditori e «gente del fare» sul tipo di un «Calenda, che non conosco».

 

BERLUSCONI IN ONDABERLUSCONI IN ONDA

Se tutto va rinnovato, la domanda è legittima: serve un nuovo predellino? Berlusconi non lo esclude: «Non lo so, ma se ci saranno le condizioni farò una dichiarazione magari dal predellino di un aereo...». Perché «se i moderati si unissero tutti in una formazione come era il Pdl sarebbe utile». Meno utile, confessa ai suoi, sarebbe una lista unica che farebbe perdere ai partiti che la dovrebbero comporre «circa l' 8%», ma al rapporto con FdI e Lega Berlusconi sembra credere molto. In privato assicura che con Salvini e Meloni c' è accordo quasi su tutto, che il leader leghista è più morbido anche sulla questione euro, e che i contatti sono frequenti.

 

BERLUSCONI IN ONDABERLUSCONI IN ONDA

Ma resta aperta la questione della leadership. Berlusconi - che augura «ai gatti di avere tante vite quanto ne ho io, che non sono mai uscito di scena» - sembra ancora sperare di poter tornare candidabile «a marzo», ma pensa ad altri profili per guidare un eventuale governo. Quelli di esponenti delle professioni, che vorrebbe in un governo composto solo per metà da politici. Precisa che i nomi di Marchionne, Marcegaglia, Draghi li ha fatti solo a titolo di esempio anche se queste sono le figure a cui pensare, in ogni caso esclude dalla corsa sua figlia Marina: «Non vorrei si esponesse al massacro giudiziario».

 

Si chiude con un pensiero sofferto per l' amico Dell' Utri («È un italiano modello»), una speranza («Non credo che Sorrentino abbia convenienza a fare un film contro di me vista la mia popolarità, l' ho visto e gli ho fatto i complimenti per l' Oscar»), e un lamento: «Credo che guadagnerò meno dell' anno scorso. Ci sono i debiti di FI, 100 milioni che pagherò in quattro anni, poi è risaputo che pago alla mia ultima moglie una cifra molto molto elevata», sospira.

BERLUSCONI IN ONDABERLUSCONI IN ONDA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…