donald trump giorgia meloni sistemi di difesa patriot

TRUMP ORDINA, MELONI OBBEDISCE – IL PENTAGONO HA INTIMATO AGLI ALLEATI EUROPEI DI COMPRARE ARMI "MADE IN USA" DA INVIARE IN UCRAINA. E TRA I PRIMI A DIRE SÌ C’È IL GOVERNO ITALIANO, CHE ACQUISTERÀ SISTEMI ANTI-MISSILE PATRIOT. UNA MOSSA PER NON RESTARE “MARGINALIZZATI” RISPETTO AD ALTRI ALLEATI NEL RAPPORTO CON LA CASA BIANCA – MELONI, PRESSATA DA SALVINI, FRENA SUL PIANO DELLA COMMISSIONE UE PER UTILIZZARE GLI ASSET RUSSI CONFISCATI PER LA RICOSTRUZIONE DELL'UCRAINA: “SERVONO SOLIDE BASI GIURIDICHE E FINANZIARIE”. IL TIMORE È DI SPAVENTARE GLI INVESTITORI STRANIERI…

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI

La priorità d Giorgia Meloni è tenere agganciati gli Stati Uniti, a ogni negoziato. Questo significa aprire all'acquisto, in pacchetti europei, di armi americane – verosimilmente i Patriot e sistemi difensivi – da girare alla resistenza ucraina, ma significa anche lavorare con il cesello diplomatico sulle dichiarazioni ufficiali, come il comunicato dei leader a sostegno di Kiev pubblicato ieri poco dopo l'alba [...]

 

Il congelamento del vertice di Budapest tra il presidente americano e Vladimir Putin offre a Meloni l'opportunità di calibrare meglio le proprie decisioni. Oggi la premier passerà la giornata in Parlamento dove è attesa per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo e dove sarà votata una risoluzione.

 

missili patriots

Gli Stati Uniti sono un punto fermo in molti passaggi del testo, frutto di un compromesso tra le tre forze della maggioranza di centrodestra. Soprattutto con la Lega che aveva chiesto di annacquare o di eliminare interi passaggi. È il caso degli asset russi, confiscati, che la Commissione europea vorrebbe scongelare e dirottare in forma di aiuti per la ricostruzione dell'Ucraina. Il partito di Matteo Salvini è contrario, ma in realtà nutrono forti dubbi tutti, compresa Meloni.

 

[...]

 

vladimir putin donald trump anchorage, alaska foto lapresse

Si chiede al governo di impegnarsi a mantenere «uno stretto raccordo in ambito G7» in generale sulle sanzioni (diciannovesimo pacchetto dell'Ue che attende il via libera), ma soprattutto sull'«eventuale utilizzo dei beni russi immobilizzati» che, recita la risoluzione, deve «restare subordinato alla compatibilità con il diritto internazionale».

 

Servono «solide basi giuridiche e finanziarie», dichiarerà Meloni oggi in Aula, per evitare complicazioni di tipo legale e difendere i futuri investimenti in Europa.

 

Sono criticità su cui si stanno concentrando gli ambasciatori dei singoli Stati a Bruxelles prima di formalizzare un mandato alla Commissione che faccia sintesi tra posizioni che ancora restano distanti: tra chi punta a liberare subito quelle risorse e chi invece frena, come Slovacchia e Ungheria, contrarie però per motivi politici, e come il Belgio e ora l'Italia, diventata con il passare dei mesi più cauta su una proposta nata nell'ambito del G7 del 2024 in Puglia.

 

giorgia meloni donald trump

[…]  Meloni ribadirà oggi di ritenere importante che l'esecutivo europeo abbia riconosciuto «la sicurezza nazionale» come «competenza sovrana degli Stati membri», ognuno dei quali contribuirà «a una politica della difesa, in linea» con il progetto «del pilastro europeo all'interno dell'Alleanza Atlantica».

 

Negli scorsi giorni erano filtrate le altre perplessità del governo italiano sull'impianto del piano Von der Leyen (quello inizialmente battezzato un po' infelicemente Rearm Eu). Soprattutto sui vincoli che imporrebbero una maggiore convergenza su acquisti di prodotti militari europei.

 

guido crosetto giorgia meloni parata del 2 giugno 2025 foto lapresse

Meloni ha l'esigenza di non scontentare Trump che chiede insistentemente ai partner dell'Ue di ordinare armi made in Usa. Ed è in questa cornice politica che va inserita la notizia pubblicata da Bloomberg e confermata a La Stampa dell'adesione dell'Italia al programma Purl (Prioritized Ukraine Requirements List).

 

È il meccanismo di approvvigionamento per Kiev sollecitato con una certa furia dal segretario americano alla Guerra Pete Hegseth una settimana fa, alla riunione dei ministri della Difesa della Nato. Ha ribadito - letterale - «basta scrocconi», e invitato a comprare americano attraverso Purl.

 

Guido Crosetto avrebbe dato la sua disponibilità. Il meccanismo funziona così: i Paesi partecipano a pacchetti di aiuti da 500 milioni di dollari. Così si riarma l'Ucraina come da volontà di Trump: a spese degli europei e non più con armi inviate gratis dagli Usa.

 

MATTEO SALVINI E PUTIN

L'Italia ha cambiato idea e dopo la contrarietà iniziale, contribuirà all'acquisto. Secondo l'agenzia di stampa, per non restare marginalizzata rispetto ad altri alleati, nel rapporto con la Casa Bianca. In cima alla lista ci sono i sistemi anti-missile Patriot. Dal governo non è arrivata alcuna smentita.

Ultimi Dagoreport

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...