
TUTTI AL MARE! - ROMA SOTTO IL 6%: L’ASTENSIONE HA INTERESSATO QUASI UN CITTADINO SU DUE
Ansa.it
Quello di oggi e domani è un turno di ballottaggio per forza di cose segnato dall'incognita affluenza. Dopo la scarsa partecipazione di elettori al primo turno - con il suo apice negativo a Roma, dove l'astensione ha interessato quasi un cittadino su due - gli occhi saranno puntati sulle percentuali di presenze al seggio, che per forza di cose ci diranno se siamo o meno di fronte a uno "sciopero del voto" da parte degli elettori.
L'affluenza definitiva rilevata alle ore 19 per i ballottaggi delle elezioni comunali è pari al 24,6%, in flessione rispetto al 32,69% del primo turno, oltre 8 punti percentuali in meno. A Roma l'affluenza è del 23,49%, in flessione rispetto al 29,79% del primo turno, quindi oltre il 6% in meno.
Il turno di ballottaggio interessa 67 Comuni, in 13 Regioni, di cui 11 capoluoghi di Provincia, vale a dire Ancona, Avellino, Barletta, Brescia, Iglesias, Imperia, Lodi, Roma, Siena, Treviso e Viterbo. Il numero degli elettori coinvolti sfiora i 4,9 milioni e le sezioni elettorali saranno in tutto 5.074.
Le operazioni di voto si svolgeranno domenica dalle ore 8 alle 22 e lunedì dalle 7 alle 15. Si voterà anche in Sicilia per un primo turno di elezioni (con eventuali ballottaggi il 23 e 24 giugno) che interesserà 142 comuni, di cui 4 capoluoghi di provincia (Catania, Messina, Ragusa e Siracusa). In questo caso il corpo elettorale è composto da 1 milione e 637.134 cittadini, di cui 846.620 uomini, che dovrà scegliere per la carica di sindaco tra 485 candidati, di cui 430 uomini.
In quest'occasione la regione si allineerà a quanto già fatto a livello nazionale, infatti domani debutterà la doppia preferenza di genere, approvata con una legge dall'Assemblea regionale siciliana, che obbligherà l'elettore ad indicare due nomi sulla scheda, purché il secondo faccia riferimento a un candidato di altro sesso rispetto al primo, pena l'annullamento della seconda preferenza.
Sui due giorni di ballottaggi sono quindi accesi i riflettori della politica italiana, se non altro per cercare di capire se il crollo a due cifre dell'affluenza potrà ripetersi, o magari addirittura peggiorare. Il dato del primo turno si è fermato al 62,38%, cioè quasi 15 punti percentuali in meno rispetto alle elezioni omologhe del 2008 (78,1%). Ma il vero tracollo dell'affluenza lo ha registrato la Capitale, con un risicatissimo 52,8%, quasi 21 punti percentuali in meno (73,66%).
Del resto al primo turno l'astensione si è fatta sentire anche a livello regionale, soprattutto in Toscana (60,16%, -20,5 punti percentuali), seguita dall'Emilia Romagna (61,85%, -18,84) e dall'Umbria (62,74, -16 punti percentuali). I timori sull'astensione trovano tuttavia conferma se si analizza l'andamento delle elezioni comunali degli ultimi venti anni: l'affluenza ai ballottaggi ha fatto sempre registrare un calo rispetto al primo turno, come evidenziano i dati sulla tornata omologa del 2008 (-13,5 punti percentuali rispetto al primo turno), quella del 2003 (-9,6 punti) e, ancora indietro nel tempo, del 1998 (-17,2) o anche le due del 1993, che archiviarono un calo rispetto al primo turno rispettivamente di 17,2 e di 11,7 punti percentuali.



