VADE RETRO, CREMLINO – USA, INGHILTERRA E FRANCIA BOICOTTANO LE PARALIMPIADI DI SOCHI (L’UCRAINA, INVECE, CI SARA’) - IL PORTAVOCE DI PUTIN CONTRO L’OCCIDENTE: ‘IL TRIONFO DELL’ILLEGALITA’ E DEL CINISMO, LA RUSSIA È ESTRANEA A QUELLO CHE STA SUCCEDENDO IN CRIMEA’

1 - CREMLINO, MOSCA ESTRANEA A EVENTI IN CRIMEA
(ANSA) - Tutto quello che succede in Crimea e nell'est dell'Ucraina ha una "genesi interna" e non ha "nulla a che vedere con la Federazione Russa": lo ha detto Dmitri Peskov, portavoce di Putin, in una intervista tv che uscira' domenica ma di cui le agenzie hanno diffuso una anticipazione.

"Quello che succede nell'est dell' Ucraina e in Crimea non ha nulla a che fare con la Federazione Russa. Sono processi non artificiali ne' tanto meno processi frutto di qualche azione della Russia", ha sostenuto. "Anzi, la Russia e' un Paese al quale si chiede aiuto, e come ha detto giustamente Putin, la Russia e' un Paese che in alcun modo puo' lasciare senza attenzione questi processi, la cui genesi pero' sta dentro l'Ucraina".

2 - MOSCA A OCCIDENTE, TRIONFO ILLEGALITÀ E CINISMO
(ANSA) - "Un trionfo dell'illegalita', del cinismo, del collasso del diritto internazionale e dei doppi standard": cosi' Dmitri Peskov, portavoce di Putin, ha definito quanto sta capitando attualmente "in Ucraina e attorno all' Ucraina" riferendosi alle azioni dell'Occidente. "I nostri partner occidentali hanno riconosciuto legittimi coloro che oggi si chiamano dirigenti dell'Ucraina nonostante il fatto che questa gente e' arrivata al potere sostenuta da personaggi che hanno fatto un golpe o una rivolta con l'uso della forza", ha detto Peskov.

3 - UCRAINA: SQUADRA KIEV NON BOICOTTA PARALIMPIADI SOCHI
(ANSA) - La delegazione di atleti ucraini ha deciso di non boicottare i Giochi Paralimpici di Sochi che verranno inaugurati stasera alla presenza di Putin. Lo riferisce l'agenzia Interfax. "Ma se succede quello che noi tutti temiamo, lasceremo i giochi", ha detto il capo del comitato paralimpico ucraino Valeri Sushkevich, citato dalla tv russa Dozhd.

4 - USA, GB E FRANCIA BOICOTTANO PARALIMPIADI
(ANSA) - Le Paralimpiadi di Sochi, che saranno inaugurate stasera alla presenza di Putin, sono state boicottate dalle delegazioni governative di Usa, Gran Bretagna, Norvegia e Finlandia. Lo riferisce il presidente del comitato paralimpico internazionale, Philip Craven. Anche Parigi ha annunciato che per la Francia ci saranno solo gli atleti.

5 - LA CRIMEA VOTA L'ANNESSIONE A MOSCA - KIEV REAGISCE: ‘DECISIONE ILLEGALE'
Francesco Battistini per ‘Il Corriere della Sera'

Un ometto di pancia e dai capelli tinti, nappa nera su lana nera su scarpe a punta nera, esce dalla Rada e cammina solenne: mezzogiorno, l'attimo sfuggente in cui la storia attraversa la piazza e pochi giornalisti ci aspettiamo poco, bevendo un caffè all'angolo. C'è un gruppetto di reduci delle guerre afghane, davanti al carro armato 201 imbandierato di leninismo che fa da cippo ai Caduti dell'Armata Rossa.

L'ometto è Serghei Tzekov. Che un tempo fu il primo presidente della Repubblica autonoma di Crimea. Che oggi è il vicepresidente del Parlamento autonomo di Crimea. Che esce tutti i mezzogiorni, da quattro giorni, per non dire mai nulla sulla Crimea. Stavolta, no.

Tzekov ha un microfono in mano. Due cosacchi alle spalle. Sulla lingua, magnifiche sorti e progressive: «La decisione è presa!...». S'interrompono gli altoparlanti. Tace «Roidennie v Sssr», Born in the Ussr, la canzone soviet che sfotteva il Born in the Usa di Springsteen. Rinascete gente, intona Tzekov: «Settantotto voti contro nessuno!...». Qualche applauso. «...Il referendum non si farà il 30 marzo, ma il 16 marzo!...». Qualche evviva. «...E la domanda non sarà soltanto se ci serve più autonomia. Sarà: la Crimea deve far parte della Russia?».

O Russia o niente. La Penisola vuole diventare, veloce, un'isola felice nell'arcipelago Putin. I deputati del parlamentino crimeo «con un fucile puntato alla tempia», come li descrive indignato il presidente ucraino Oleksandr Turchinov, dibattono poco. Il sì al referendum, unanime, viene per alzata di mano da tutti quelli che i russi autorizzano a entrare in aula. Una silenziosa fila al metal detector, documento alla mano. I soldati mascherati a perquisirli. L'androne illuminato solo dalle candele per i due morti, d'infarto e da scivolata, nei tumulti tatari della scorsa settimana: due anziani «martiri» che i russi citano a esempio, quando spiegano le ragioni del loro intervento fraterno...

«Crimea Russia!»: la maggioranza è compatta, il Partito delle regioni del deposto Yanukovich, gli ultrà di Unità Russa, i comunisti, i putiniani «moderati» di Soyuz non hanno avversari. Anche il risultato, dopo l'annuncio in piazza, viene dato con una conferenza stampa riservata solo ai media russi. A casa, muti, tutti gli altri: i ventidue parlamentari del movimento d'opposizione Ruh, i filo-Maidan di Forza Ucraina, i rappresentanti tatari di Mejlis, più le tv indipendenti ucraine Canale 5 e Tele Mar Nero che nel pomeriggio, nuovo blitz, i soldati della Flotta occupano e spengono, sostituendole coi giornalisti e col segnale di Rossiya 24 ...

Le schede in tre lingue - russo, ucraino e tataro - le stanno già stampando. Due interrogativi secchi come spari. Domande in copia carbone. Volete voi entrare nella Federazione russa? Volete voi che la Crimea torni alla Costituzione del 1992, ovvero di quando ci davamo un nostro presidente e ci facevamo da soli la nostra politica estera? Chi permetterà i comizi, chi formerà i seggi, chi scruterà le schede: garantisce tutto Putin. Manderà suoi pacifici osservatori ad affiancare le pattuglie armate. E quelli dell'Osce, inviati dall'Europa, per il momento li lascerà fuori pure loro: al confine con la Crimea, ne fermano quarantatré (compresi due italiani) che «faremo entrare - è di larghe vedute il panciuto Tzekov - solo se avremo una garanzia di neutralità». Altrimenti che gli farete? Come all'inviato Onu, mercoledì sera, bloccato per strada e inseguito fin nel suo albergo? «Erano cittadini arrabbiati. Sanno che dietro certe sigle c'è molto sentimento antirusso. Mi spiace che quel signor Sherry dell'Onu se ne sia dovuto andare dalla Crimea. Ma in fondo, se l'è cercata...».

Nessuna exit strategy, si va agli exit poll con una secessione nei fatti. «Sarà un referendum farsa», prevede Kiev: «Spinto da burattini di Putin che andrebbero arrestati». «È dall'epoca di Dostoevskij che il mondo non vede qualcosa di così sorprendente e mistificato», aggiunge da Washington il Dipartimento di Stato. Il pacifico governo messo su dai marines di Mosca va subito a ruota del Parlamento e ipotizza fin d'ora «una vittoria almeno del 70 per cento» dei filorussi.

Tutto sommato, non ci sarebbe neanche da aspettare il 16 marzo: «L'inclusione della Crimea nella Federazione può avere effetto immediato». La Duma di Mosca voterà la prossima settimana una legge ad hoc per «consentire a parti di Stati stranieri d'unirsi» alla Russia. E siccome Lenin diceva che la politica è solo un riassunto dell'economia, ecco che le banche di Sinferopoli hanno riserve di rubli bell'e pronte, rimpiazzo della grivnia ucraina. L'Fsb, il vecchio Kgb, sta già formando i nuovi servizi locali. Il sindaco di Sebastopoli fa sapere che al suo porto sarà riservato uno status speciale. E Russia Today , canale in inglese, alle 20 manda in onda i tg con una squillante mappa gialla che annette già la Crimea.

«Nascerà una repubblica indipendente - è lo scenario di Andrey Illarionov, l'ex consigliere di Putin che aveva previsto l'invasione della Crimea -. I tatari subiranno un'emarginazione che porterà alla loro espulsione, com'è stato per i greci in Abkhazia o gli ebrei in Ossezia». «Questa è la Crimea che sognavo!», si commuove in italiano Valentyna Mazko, 65 anni, di russo imbandierata sulla piazza della Rada: fino a dieci giorni fa era la badante di un vecchietto di Cislago, nel Milanese. «Ma adesso lui è morto e io sono tornata qui». Dieci anni da noi non l'hanno convinta: «L'Europa è uno schifo». Ma le ha dato da mangiare... «Me l'ha dato l'Italia, che ha il cuore grande. Lo schifo sono i tedeschi. Loro hanno il cuore gelido. E Putin gliela farà vedere».

 

Viktor Yanukovych fa l occhiolino a Vladimir Putin OBAMA PUTIN Siria OBAMA E PUTIN PUTIN E MEDVEDEV A SOCHI Vladimir KONSTANTINOV presidente del parlamento di crimea SIM UKRAINE RUSSIA TROOPS MGzoom Gli scontri a Kiev

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...