cannabis marijuana canne canna fumo

GOD BLESS AMERI-CANNA!- ALTRI TRE STATI USA (OREGON, ALASKA E WASHINGTON DC) SI PREPARANO A VOTARE REFERENDUM SULLA LEGALIZZAZIONE DELLA MARIJUANA PER “USO CREATIVO” - MA PER LA LEGGE FEDERALE RESTA ILLEGALE

Viviana Mazza per “il Corriere della Sera

 

Coltivazioni marijuana
Coltivazioni marijuana

Altri due Stati americani — Oregon e Alaska — più Washington D.C. si preparano a votare, il 4 novembre, in tre nuovi referendum sulla legalizzazione della marijuana per «uso ricreativo». Dopo i pionieri del Colorado e dello Stato di Washington, che hanno detto «sì» già nel 2012, questo secondo «giro» è osservato con grande attenzione. 
 

L’allargarsi dell’uso ricreativo in America, accanto a quello medico — già legale in 23 Stati —, potrebbe orientare infatti le future decisioni a livello nazionale (per la legge federale la marijuana resta ancora illegale). Di certo, è la conferma della crescita esponenziale di una nuova industria con un volume d’affari che nel 2020 potrebbe superare quello della National Football League, secondo una stima di Greenwave Advisors pubblicata dal Washington Post . Che cosa farà il governo federale — si chiedono in molti —: sceglierà di ostacolare un business milionario oppure di contribuire a regolamentarlo? 
 

Coltivazioni marijuana
Coltivazioni marijuana

Aziende e investitori legati a questa nuova industria stanno appoggiando anche finanziariamente le campagne pro-legalizzazione in Oregon e in Alaska, scrive il New York Times , mentre il fronte anti-marijuana si è trovato con le tasche vuote e (relativamente) ridotto al silenzio sui media.

 

Organizzazioni nazionali come il «Marijuana Policy Project» appoggiato da attori, musicisti e politici, e come la «Drug Policy Alliance», finanziata dal miliardario George Soros, hanno anch’esse contribuito con centinaia di migliaia di dollari. Per il fronte del sì, ogni nuovo stato è un test importante e si pensa già a referendum in nuovi Stati per il 2016. Solo in Florida, dove si voterà sempre martedì per la legalizzazione a «scopi medici» della marijuana (sarebbe il primo Stato del Sud) l’opposizione ha ricevuto 5 milioni di dollari dal magnate dei casinò Sheldon Adelson. 
 

marijuana legale marijuana legale

Per i politici, l’appoggio alla legalizzazione non è più un tema «tossico»: anche nel partito repubblicano, dove il movimento libertario ha assunto peso crescente, il senatore del Kentucky Rand Paul afferma che il consumo dovrebbe essere depenalizzato. I sostenitori hanno dalla loro parte argomentazioni come la necessità di sottrarre gli incassi ai cartelli della droga e di incanalarli in business legali con un profitto per gli Stati grazie alle tasse, e l’urgenza di evitare il sovraffollamento delle prigioni. 
 

Il test del Colorado, dove dall’inizio di quest’anno è possibile comprare la marijuana nei negozi autorizzati o riceverla a domicilio come una pizza, è stato importante: ha mostrato che i timori di un aumento del crimine (o degli incidenti d’auto) non si sono materializzati, secondo studi appena pubblicati da due diversi think tank, il Brookings e il Cato Institute; mentre lo Stato ha incassato 45 milioni in tasse sulla vendita dell’erba (una parte è destinata a nuove scuole e a programmi per insegnare ai bambini a star lontani dalle droghe). 
 

michelle e hillary article 2665099 1f04700300000578 996 634x462michelle e hillary article 2665099 1f04700300000578 996 634x462

Nell’opinione pubblica, poi, i sondaggisti del Pew Center notano che oggi è favorevole alla legalizzazione il 52% degli americani (lo era solo il 12% nel 1969), un cambiamento avvenuto soprattutto tra il 2011 e il 2013 e trainato dai «millennials». È significativo che il 69% degli americani creda che l’alcol sia più dannoso dell’erba: lo sanno perché molti (il 47%) l’hanno provata. 


Il grande ostacolo alla corsa all’«oro verde» è il fatto che la marijuana resta illegale a livello federale, il che scoraggia gli investimenti e costringe spesso i negozianti a chiedere pagamenti in contanti anziché usare carte di credito e banche. Il dipartimento della Giustizia ha segnalato che non intende intervenire. Ma come la penserà il prossimo inquilino della Casa Bianca? E il prossimo ministro della Giustizia?

HILLARY CLINTON E BARACK OBAMAHILLARY CLINTON E BARACK OBAMA

 

Inoltre i negozianti patiscono ancora i raid, seppure occasionali, della Dea, l’agenzia federale antidroga. In quest’anno «non presidenziale» (martedì si vota per il Congresso e i governatori, non per la Casa Bianca), la questione della marijuana è una delle poche ad attirare i più giovani. «Conosco un sacco di gente che se è interessata a questo — racconta un attivista dell’Oregon —. A questo e poco altro». 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI SERGIO MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA LEADER DI FRATELLI D'ITALIA VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA ALL'EUROPA E LONTANA DAL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, EVITANDO OGNI COLLISIONE CON LA FRANCIA E FACENDO ASSE CON GERMANIA E POLONIA - MA ''IO SONO GIORGIA" HA DAVANTI DUE OSTACOLI: L'ESTREMISMO "PATRIOTA" DI SALVINI E LO ZOCCOLO DURO DI FRATELLI D'ITALIA GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...