papa francesco gualtieri

“ROMA È UNA CITTÀ NON SEMPRE DIGNITOSA PER I CITTADINI, FATICOSA, CHE A VOLTE SEMBRA SCARTARE” – IL RAPPORTO DI PAPA FRANCESCO CON LA CAPITALE (DI CUI ERA VESCOVO) E LA RACCOMANDAZIONE AL SINDACO GUALTIERI: “ALLA “GRANDE BELLEZZA” DEVE CORRISPONDERE IL DECORO E LA FUNZIONALITÀ” – I BLITZ NELLE PARROCCHIE DEI QUARTIERI ROMANI PIÙ LONTANI DAL CENTRO E LA VISITA A SORPRESA AL NEGOZIO DI DISCHI IN CENTRO: “DEVO FARE UN REGALO”

Ester Palma per il Corriere della Sera - Estratti

 

(...)

papa francesco gualtieri

Il suo rapporto con la città di cui era vescovo e i suoi abitanti nacque proprio la sera della sua elezione, il 13 marzo 2013: «Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo a Roma», disse affacciandosi per la prima volta sulla piazza insieme all’allora Vicario, il cardinale Agostino Vallini.

 

E la definì la città «che presiede nella carità tutte le Chiese»: «Incominciamo questo cammino, vescovo e popolo, il cammino della chiesa di Roma, preghiamo sempre l’uno per l’altro e per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza; mi auguro che questo cammino di chiesa che tutti cominciamo, con il mio vicario qui presente, sia evangelizzazione di questa bella città».

 

papa francesco negozio di dischi

E per quanto possibile a un Papa, la città l’ha vissuta davvero. Specie nei primi tempi per lui è stato molto difficile abituarsi a non poter essere libero di uscire, incontrare anche degli sconosciuti, girare con i mezzi pubblici come faceva a Buenos Aires, entrare nel confessionale di qualche chiesa per accogliere i penitenti nell’anonimato. Ma nonostante le esigenze dell’apparato di sicurezza, qualche «scappatella» se l’è concessa fino alla fine.

 

Un gelato al limone e mango da Hedera nel cuore di Borgo Pio, aperto esattamente il giorno della sua elezione, con il gestore calabrese, Francesco Ceravolo, che poi ogni settimana gli inviava torte e dolci «a sorpresa».

 

Le visite al suo ottico di fiducia, Luca Spiezia di via del Babuino, che ha raccontato: «È venuto due volte, nel 2015 e nel 2024, sempre senza scorta. Non voleva nemmeno cambiare la montatura, nonostante fosse usurata e alla fine si è fermato a distribuire caramelle ai bambini». E ancora il negozio di dischi Stereosound vicino al Pantheon, specializzato in musica classica.

 

PAPA FRANCESCO NEGOZIO DI DISCHI

Le proprietarie, che lo conoscevano da cardinale, lo videro entrare come un acquirente qualsiasi una sera del gennaio 2022 per comprare un cd «per un regalo». Del resto la musica gli è sempre piaciuta. Nel 2013 raccontò in un’intervista alla Civiltà Cattolica : «Amo Mozart, ovviamente. Il suo “Et Incarnatus est” è insuperabile, ti porta a Dio. Poi Beethoven e le sublimi Passioni di Bach». Di certo avrà rimpianto di non potersi recare, come un semplice spettatore, in incognito, ai concerti di Santa Cecilia o all’Auditorium.

 

Ma di Roma conosceva anche gli aspetti più brutti, dolorosi, stressanti. E se ne addolorava, li combatteva, senza usare giri di parole, come era nel suo stile. Durante l’omelia dei Vespri del San Silvestro 2021 nella basilica di San Pietro tuonò: «Roma è una città meravigliosa, che non finisce di incantare; ma per chi ci vive è anche una città faticosa, purtroppo non sempre dignitosa per i cittadini e per gli ospiti, una città che a volte sembra scartare». Due anni dopo, il 31 dicembre 2023, ripeté davanti al sindaco Roberto Gualtieri: «Alla “grande bellezza” deve corrispondere il decoro e la funzionalità nella vita feriale.Una città più vivibile per i suoi cittadini è anche più accogliente per tutti. Il fascino del centro è perenne e universale, ma bisogna che possano goderlo anche le persone anziane o con disabilità».

 

 

PAPA FRANCESCO NEGOZIO DI DISCHI

Forse era anche per condividere la vita dei suoi amati «ultimi e scartati» (senzatetto, migranti, malati, anziani soli) — per quanto può farlo un Papa — che scelse di disertare sia l’appartamento papale che la fastosa residenza di Castel Gandolfo dove da sempre i Pontefici trascorrono le vacanze estive. «I poveri li avete sempre con voi», dice Gesù nel Vangelo: una frase che Francesco ha sempre avuto nella mente e nel cuore. Gli piaceva sempre incontrarli di persona, quando andava in visita nelle parrocchie dei quartieri romani più trascurati e lontani dal centro.

 

Anche allora rompeva il protocollo per fermarsi a parlare con tutti, chiedere di cosa avevano bisogno, stringere mani e regalare i suoi indimenticabili sorrisi. Quando nominò Elemosiniere il cardinale Konrad Krajewski gli raccomandò: «Vendi la scrivania, voglio che tu sia sempre fra la gente che ha bisogno».

papa francesco gualtieri

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