giorgia meloni giancarlo giorgetti ursula von der leyen

RIARMO A DOPPIO TAGLIO – L’ITALIA NON È TRA I DODICI STATI MEMBRI DELL’UE A CHIEDERE L’ATTIVAZIONE DELLA CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA SULLA DIFESA, CHE PERMETTEREBBE UNA DEROGA DELL’1,5% DEL PIL PER AUMENTARE LE SPESE DELLA DIFESA – GIORGIA MELONI DEVE FRONTEGGIARE L’OSTILITÀ DI SALVINI ALLE SPESE IN ARMI E SOPRATTUTTO FARE I CONTI: CON IL DEBITO PUBBLICO SOPRA I 3MILA MILIARDI DI EURO, MEGLIO EVITARE ALTRO DEFICIT, ANCHE SE CONCORDATO – IL POSSIBILE STIGMA SUL MERCATO E LA DECISIONE CHE ARRIVERÀ DOPO IL VERTICE NATO DI GIUGNO...

Estratto da www.rainews.it – articolo del 30 aprile 2025

 

MEME SULLE ARMI ITALIANE A KIEV - BY DEMARCO

Sono dodici i Paesi Ue che hanno chiesto alla Commissione di attivare le deroghe sui vincoli del Patto di Stabilità con la clausola nazionale di salvaguardia per aumentare le spese nella Difesa. Si tratta di Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Ungheria, Lettonia, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Slovenia.

 

L'esecutivo Ue aveva chiesto le domande entro oggi e ne attende ulteriori "in una fase successiva", poiché diversi stati hanno espresso interesse.

 

L'attivazione della clausola di salvaguardia nazionale fornisce agli Stati membri uno spazio di bilancio aggiuntivo - fino all'1,5% del Pil - per aumentare la spesa per la difesa, pur rimanendo all'interno delle norme fiscali dell'Ue, in linea con il documento pubblicato dalla Commissione nell'ambito del pacchetto ReArm Europe Plan/Readiness 2030.

 

GIORGIA MELONI - URSULA VON DER LEYEN

La Commissione valuterà ora le richieste presentate dagli Stati membri al fine di presentare raccomandazioni al Consiglio per attivare la clausola nazionale nell'ambito del prossimo pacchetto semestrale europeo della primavera 2025.

 

[…] L'Italia, era filtrato lunedì dal Mef, deciderà su una eventuale richiesta di attivazione della clausola dopo l'assemblea nato di Giugno. Il ministro delle Finanze spagnolo Carlos Cuerpo ha affermato nel pomeriggio che l'attivazione sarà decisa dalla Spagna "nei prossimi mesi". Nelle scorse settimane il ministro delle Finanze francese Eric Lombard aveva espresso il timore che un aumento del debito sia insostenibile per la Francia, escludendo in prima battuta l'opzione.

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni foto lapresse.

Tra i frugali, ad oggi risulta abbiano escluso l'attivazione i Paesi Bassi. E l'attesa è anche che la Svezia possa aumentare la spesa nella Difesa in deficit, senza far scattare la clausola di salvaguardia.

 

La richiesta della comunicazione della Commissione sull'attivazione delle clausole nazionali di salvaguardia era quella di farle pervenire in modo coordinato entro fine Aprile, anche per evitare che fughe in avanti di singoli Paesi attirassero uno stigma sul mercato con timori sulla sostenibilità fiscale.

 

Sulla scadenza "soft" c'è comunque una tolleranza di qualche giorno, aveva già chiarito la Commissione: l'obiettivo dell'esecutivo di Bruxelles ora è quello di dare il proprio parere con il pacchetto di primavera del semestre europeo il 4 aprile, in modo da raccomandare poi l'attivazione al consiglio ue e poter procedere al voto dei 27, ragionevolmente entro Luglio.

 

esercito europeo

Oltre ai potenziali 650 miliardi di investimenti per maggiori spese nella Difesa dai paesi Ue, il piano Rearm, poi rinominato Readiness 2030 ('prontezza 2030'), ha anche previsto per aumentare la spesa nella difesa i prestiti dello strumento safe per 150 miliardi di euro.

 

L'attivazione della clausola dovrebbe esentare dal conteggio del deficit l'aumento delle spese nella Difesa, considerate straordinarie alla luce del mutato contesto geopolitico.

 

"La guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e la sua minaccia alla sicurezza europea costituiscono circostanze eccezionali, che esercitano una pressione significativa sulle finanze pubbliche degli Stati membri a causa dell'urgente necessità di rafforzare le loro capacità di Difesa", ricorda la Commissione nel comunicato diffuso questa sera.

 

ESERCITO UE - GLI ASSET STRATEGICI

Per salvaguardare la sostenibilità fiscale, la deviazione sarà limitata - aveva già chiarito la Commissione - a un aumento della spesa solo per la Difesa, prendendo come punto di partenza la categoria statistica 'Difesa' nella classificazione delle funzioni dello Stato ('Cofog'). Sarà possibile solo fino a un massimo dell'1,5% del Pil speso ogni anno di attivazione della clausola di salvaguardia nazionale, e per un periodo massimo di quattro anni.

 

Un primo conteggio esatto dell'ammontare di spesa sbloccato realmente nel 2025 potrebbe arrivare solo nel 2026, quando in primavera verranno presentati dai Paesi Ue i report di avanzamento dei piani fiscali strutturali di Bilancio (psb), ed emergeranno le cifre sulle commesse e i costi effettivamente affrontati nel 2025. E' comunque possibile che già tra poche settimane con il pacchetto del Semestre europeo, la Commissione riesca a dare prima una previsione dell'importo (Bruxelles ha intanto fissato le previsioni di primavera per venerdì 16 maggio).

un soldato tedesco abbraccia ursula von der leyen

 

Per mobilitare le spese nella Difesa, soprattutto per commesse importanti, sono tipicamente necessari tempi lunghi.

guido crosetto giorgia meloni - armamentiGIORGIA MELONI GUIDO CROSETTO - FOTOMONTAGGIO IL FATTO QUOTIDIANOGIORGIA MELONI TRA DONALD TRUMP E URSULA VON DER LEYEN - VIGNETTA DI GIANNELLIgiancarlo giorgetti giorgia meloni foto lapresse. giancarlo giorgetti giorgia meloni al senato

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?