tina modotti

LA RIVOLUZIONARIA ITALIANA CHE CONQUISTÒ IL MESSICO - TORNA, PER LA PRIMA VOLTA INTEGRALE, ''TINISSIMA'', LA BIOGRAFIA DI TINA MODOTTI - OPERAIA FRIULANA, EMIGRATA NEGLI STATI UNITI, DIVENTATA ATTRICE E POI FOTOGRAFA, TRA POLITICA, AMORI, ACCUSE DI OMICIDIO, FRIDA KAHLO E DIEGO RIVERA, LA RUSSIA, LA GUERRA DI SPAGNA, LA MORTE PER INFARTO A SOLI 46 ANNI

tinissima di poniatowskatinissima di poniatowska

Stefania Parmeggiani per la Repubblica

 

Tina appoggiata alla parete di mosaico bianco, la Graflex in mano, mortalmente stanca. Non piange più. Trema. Ha appena fotografato il cadavere di Julio Antonio Mella, compagno di lotta politica e suo grande amore, ucciso il 10 gennaio 1929 nelle strade di Città del Messico.

 

Da quella foto, scattata per lasciare una prova e offrire un’ultima carezza, comincia “Tinissima”, lunga e appassionata biografia di Tina Modotti, scritta da Elena Poniatowska e ora pubblicata, per la prima volta in versione integrale (Nova Delphi). Del resto, da dove cominciare per descrivere una donna che non si accontentò di una sola esistenza? Da dove se non da Julio che a Cuba faceva volteggiare in aria la lotta sociale e che a Città del Messico, mentre rimpiangeva il caos dell’Avana, sognava la rivoluzione?

tina modottitina modotti

 

Poniatowska, scrittrice e giornalista messicana, discendente di nobili polacchi, intellettuale tra le più influenti in Latino America, sostenitrice di una letteratura che riscatta i dimenticati dalla Storia, sceglie di cominciare proprio da lui, dal fondatore del partito comunista di Cuba, da quell’ultima passeggiata con la fotografa italiana, dalle parole pronunciate prima che un colpo di pistola mettesse fine alla sua vita e travolgesse Tina con l’accusa di essere lei l’assassina.

 

Descrive in presa diretta, con una prosa che ha la forza della cronaca, le ore di interrogatorio in tribunale, sotto gli occhi di un ipnotizzatore tedesco e dei giornalisti che andavano a nozze con i particolari della sua vita “licenziosa”.

tina modotti frida kahlotina modotti frida kahlo

 

Non le risparmia nulla, nemmeno il fango dei pettegolezzi: amava Mella e accettava regali dal pittore comunista Xavier Guerrero, non ha osservato il lutto, fa soffrire i suoi amanti… La sua vita privata data in pasto ai commenti delle dame messicane, al sudiciume dei poliziotti e del governo. Ma anche i tentativi dei tanti che in lei credevano.

 

Poniatowska racconta i complottisti e i rivoluzionari che divisero con lei quegli anni, a cominciare da Diego Rivera al centro di altri due libri dedicati alle sue mogli dimenticate: Lupe Marìn e Angelina Beloff. Lo descrive imponente e febbrile mentre arringa alla folla: «È un omicidio politico, non passionale ». Il dito puntato contro il presidente cubano Gerardo Machado.

tina modotti allo specchiotina modotti allo specchio

 

Tina lo aveva conosciuto anni prima, quando attraversava le regioni centrali insieme al fotografo Edward Weston, suo amante e maestro. Lei era una attrice dall’ovale perfetto e dalle ambizioni per nulla commerciali. Non era ancora una militante del movimento comunista internazionale. Rivera, i muralisti, gli intellettuali e i fondatori del giornale El Machete la conquistano.

 

Finito il legame con Weston, sceglie di restare in Messico e presto la sua opera diventa uno strumento di lotta: le sue fotografie, molte contenute nel libro, sono simboli del lavoro, del popolo e del suo riscatto. L’ex operaia friulana, emigrata con la famiglia negli Stati Uniti, diventata attrice e poi fotografa, si trasforma in Tinísima. Resiste al fango che le riversano addosso per coprire i sicari di Mello, ma nulla può quando la accusano di aver partecipato a un attentato contro il nuovo capo dello Stato, Pasqual Ortiz Rubio.

tina  modottitina modotti

 

È l’inizio di una nuova vita, l’ennesima. Il ritorno in Europa, gli anni in Russia, il Soccorso Rosso Internazionale, la guerra di Spagna al fianco del suo ultimo amore, Vittorio Vidali. E infine il rientro in Messico, le difficoltà in un Paese in cui non riesce ad adattarsi, la magrezza estrema, la rottura con Diego e Frida che hanno ospitato Trockij — «opportunisti, esibizionisti, vogliono solo farsi pubblicità» — , l’infarto che la sorprende dopo una cena con amici a soli 46 anni.

 

frida kahlo con chavela vargasfrida kahlo con chavela vargas

E la stampa reazionaria accanita su di lei, pronta a ricominciare con la storia dell’italiana viziosa e ad accusare Vidali e i comunisti della sua morte: avvelenamento, sapeva troppo, le parole la inseguono… Sono gli operai, i contadini, i rifugiati e i compagni di partito che alzano la voce e difendono la sua memoria. Infine Pablo Neruda con la dolcezza delle sue parole: «Riposa dolcemente, sorella. / La nuova rosa è tua, la nuova terra è tua: / hai indossato una nuova veste di seme profondo / e il tuo soave silenzio si riempie di radici».

 

foto di tina modottifoto di tina modotti

Una immagine a cui si finisce per credere leggendo il romanzo della sua vita, questo libro così documentato e appassionato, pubblicato una prima volta negli anni Novanta e oggi rinato grazie a una nuova traduzione di Francesca Casafina e senza nessun taglio.

 

L’autrice ha voluto che fosse così: che nessuna delle seicento pagine raccolte in dieci anni di interviste fosse sacrificata. Perché la sua biografia di Tina Modotti è qualcosa di più che il racconto di una esistenza straordinaria: è la descrizione di un mondo e delle persone che in quegli anni irripetibili vollero credere nella rivoluzione. È l’omaggio di una grande scrittrice al suo Paese e alla pasionaria italiana che tanti anni fa ne fotografò l’anima.

 

foto di tina modottifoto di tina modottifoto di tina modotti   foto di tina modotti edward weston fotografato da tina modottiedward weston fotografato da tina modottitina modotti 1tina modotti 1modotti 7modotti 7modotti 5modotti 5modotti 4modotti 4modotti 3modotti 3modotti 10modotti 10TINA MODOTTITINA MODOTTIfoto  di tina modottifoto di tina modotti

 

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)