bernardo bertolucci

BERNARDO BERTOLUCCI SECRETS – LA MOGLIE CLARE PARLA DEL REGISTA SCOMPARSO DUE ANNI FA: “QUANDO IN OSPEDALE GLI DISSERO CHE NON AVREBBERO CONTINUATO IL TRATTAMENTO AI POLMONI TIRÒ FUORI UNO SPINELLO E SE LO FUMÒ LÌ.." - IL VIAGGIO IN AMERICA PER CERCARE UNA DISTRIBUZIONE PER "NOVECENTO". "GLI STUDIOS VOLEVANO TAGLIARLO E LUI RESISTEVA, ERA TROPPO COMUNISTA, NON SI RENDEVA CONTO CHE.." – "ULTIMO TANGO? MI DISPIACE MOLTO QUANDO GLI FANNO DELLE ACCUSE CHE…" - E SUL FILM TESTAMENTO... - VIDEO

Arianna Finos per “la Repubblica”

 

BERNARDO BERTOLUCCI CLARE PEPLOE

La casa di Bernardo e Clare a Trastevere è zeppa di ricordi di cinema e di vita. Il cane di porcellana a grandezza naturale di Io e te accoglie gli ospiti all' ingresso, la gatta Maya è accoccolata sul divano beige, che arriva dal set di La luna . Vicino c' è un tavolino basso e una lampada antica, Clare Peploe l' accarezza con lo sguardo, «l' abbiamo presa la prima volta che sono andata a Parigi per stare con Bernardo». Poi aggiunge: «È stato un grande amore».

BERNARDO BERTOLUCCI cover

 

Davanti alla parete bianca che all' occorrenza funge da schermo, il tavolo dei caffé con Bertolucci, che voleva sempre sapere tutto di tutti, e ricordava tutto e tutti. Se n' è andato il 26 novembre di due anni fa. Il prossimo 16 marzo avrebbe compiuto 80 anni e Clare sorride: «Gli piaceva essere ricordato e celebrato. Bernardo avrebbe voluto una grandissima festa e non so come avrebbe preso la zona rossa».

 

Il vostro primo incontro?

BERNARDO BERTOLUCCI

«Fu alla proiezione di La strategia del ragno , mi colpirono il film e il suo modo di parlare di cinema. Era l'epoca in cui si andava, cinefili, in gruppetto a Londra o a Parigi per vedere un film di Raoul Walsh. Allora il cinema era una religione, comprare un biglietto era un impegno, la sala aveva qualcosa di sacrale. Tutto questo non esiste più, oggi c' è uno tsunami di altri format».

 

Lei ha sempre spinto Bernardo a viaggiare e a scoprire cose nuove.

Elsa Morante Bernardo Bertolucci,_Adriana_Asti, Pier Paolo Pasolini

«Mi piaceva portargli le cose da vedere, facevo scouting. Abbiamo fatto tanti viaggi insieme, sì, il più difficile e interessante, anche se legato a un fallimento è stato quando siamo andati in America per cercare una distribuzione per Novecento. Il film era troppo lungo, gli studios volevano tagliarlo e lui resisteva, era troppo comunista, Bernardo non si rendeva conto di cosa volesse dire la bandiera rossa in America».

 

Il film a cui è più legata?

«Forse Novecento, Maamo La strategia del ragno con cui l' ho scoperto, come quel mondo della Bassa, di Parma, quel tipo di pianura, i pioppi. Un film classico e sensuale nel parlare di cibo, di godimento del paesaggio. Bernardo mi ha aiutato anche, ha prodotto Il trionfo dell' amore . Si divertiva con le mie sceneggiature, è venuto a Londra sul set. Ma era anche un uomo dei suoi tempi e che è cambiato nel tempo.

 

Anche verso le donne Mi dispiace molto quando gli fanno delle accuse che non sono messe nel contesto del periodo in cui è vissuto. Anch' io ho accettato cose - lavorativamente e socialmente - che oggi non accetterei, valeva per gli uomini e per le donne. Lo sguardo, allora, era sempre del maschio sulla donna, non era mai sulla donna. Bernardo si era reso conto del cambiamento».

 

clare peploe vedova di bernardo bertolucci (3)

Diceva di essere stato troppo figlio per diventare padre. Che significava stargli al fianco?

«Dovevo spesso andare via per non essere troppo presa dai suoi bisogni, mangiava tutto. Anche per nutrirmi. Anche lui mi nutriva ma io avevo bisogno di scoprire le cose. Andavo a Londra, a volte mi seguiva, ma c' erano periodi di separazione difficili, avevamo entrambi il senso di abbandono».

 

Quando ha capito che era necessario separarsi per ritrovarsi?

«Quando lui ha fatto La tragedia di un uomo ridicolo sono andata a Londra e sono stata fuori per un periodo. C' è stato il rischio che non si tornasse più insieme e il bisogno di un matrimonio. Noi da soli al Campidoglio, con i genitori di Bernardo, senza mia madre, e i testimoni Enzo e Flaminia Siciliano».

BERNARDO BERTOLUCCI

 

Fu un' idea di Bernardo?

«Tutto nacque da un' esigenza pratica. Io non vedevo il matrimonio in modo romantico, i miei genitori non sono mai stati felici insieme, era triste, invece per Bernardo era una cosa felicissima, e dopo l' ho capito anche io. Per me dopo è diventato qualcosa di profondo.

 

Bernardo aveva grande calore e generosità. Mia madre che lo adorava, ricambiata, diceva che era leale, legato a chi aveva intorno, non sapeva intrecciare rapporti di comodità o interesse».

clare peploe vedova di bernardo bertolucci (1)

 

Anche sul set seguiva l' istinto.

«Sì, non progettava l' inquadratura ma la cercava, come in un balletto, come stesse scrivendo. Aveva interiorizzato la sua straordinaria padronanza della macchina da presa.

E si muoveva con una sensualità verso gli oggetti, le stoffe, una faccia.

Lì trovava l' espressione: un colore, una forma, una battuta, che arrivava in quel momento ed era invenzione».

 

Cosa rendeva felice Bernardo?

«Il cinema, parlarne con amici con cui condivideva il linguaggio.Gli piaceva sapere tutto, anche i gossip, era curioso. E amava tanto la politica, il Partito comunista che aveva sostituito la figura paterna, qualcosa contro cui ribellarsi, ma che era una forza. Poi è arrivata la disillusione».

 

villino spierer ne il conformista di bernardo bertolucci

Molto è cambiato con la malattia.

«Sì. Bernardo aveva una grande forza, fino alla megalomania. Non accettava i cambiamenti del suo corpo. Sul set di Il tè nel deserto aveva difficoltà a camminare sulle dune, ma lo nascondeva e di certo non cercava l' inquadratura più facile. Il suo lavoro lo salvava, gli faceva scordare i dolori e la sedia a rotelle».

bernardo bertolucci ph adolfo franzo'

 

Ha scritto l' ultimo film con Ludovica Rampoldi e Ilaria Bernardini.

«Pensava che avrebbe potuto girarlo, gli dava la l' idea della vita che continuava. Lavorare con loro due gli dava forza e gioia. Era così felice di aver finito la sceneggiatura, quell' estate del 2918...».

 

Aveva una grande voglia di vita.

«Fino alla fine. Fu scioccato quando gli dissero all' ospedale che non avrebbero continuato il trattamento ai polmoni. Tirò fuori uno spinello e se lo fumò lì, in ospedale. C' erano stati tanti momenti in cui avrebbe potuto capire che era vicino alla fine, ma non aveva voluto. In quel momento è stato obbligato. Tre settimane dopo se ne è andato».

pier paolo pasolini e bernardo bertolucci 'accattone' (1961) e2

 

"The Echo Chamber" si farà?

«Il Covid ha rallentato tutto, ma spero di sì. C' è un regista internazionale che è interessato, sarebbe bello se lo facesse. È un film sullo stato d' animo di Bernardo nell' ultimo periodo, sulla morte e sul vivere la vita, una struttura molto interessante. Non posso dire di più».

novecento di bernardo bertolucci

 

 

L' urna di Bertolucci è qui.

«Dovremo portarlo a Casarola, anche Giuseppe sarà lì. C' è la casa di Attilio e Ninetta che vogliamo trasformare in un posto per workshop. Nel paese ci vive quasi più nessuno. Ma ricordo che Bernardo andò al cimitero di Tokyo dove era sepolto Ozu e mi piace pensare che Casarola sia il posto dove i giovani possano trovare Bernardo».

BERTOLUCCI ULTIMO TANGO

 

scena da ultimo tango a parigi

clare peploe vedova di bernardo bertolucci (2)bernardo bertolucci e stefania sandrelliBERNARDO BERTOLUCCI E HAIFA AL MANSOUR A VENEZIA bertolucci, piccolo buddha bernardo bertolucci 019 qmkabernardo bertolucci 5oliver stone steven spielberg e bernardo bertoluccibernardo bertolucci la tragedia di un uomo ridicolobernardo bertolucci liv tylerstefania sandrelli e bernardo bertolucci 1

 

KEANU REEVES BERNARDO BERTOLUCCIbernardo bertoluccibernardo bertolucci john malkovich il te nel desertobernardo bertolucci

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?