piero ottone

CENT’ANNI DI OTTONE – IL 3 AGOSTO DEL 1924 NASCEVA IL GRANDE PIERO OTTONE, DIRETTORE DEL “SECOLO XIX” E DEL “CORRIERE DELLA SERA” – IL RICORDO DI CARLO ROGNONI: “È STATO UN BRAVO GIORNALISTA, UN GRANDE DIRETTORE, UN APPASSIONATO CONSIGLIERE DI CHI PER MESTIERE FA L'EDITORE” – IL GRAN RIFIUTO AL SUO AMICO GIANNI AGNELLI, LA PASSIONE PER LA VELA, IL LICENZIAMENTO DI MONTANELLI E L’ASSUNZIONE DI PASOLINI, NONOSTANTE GLI AVESSE DATO DELLA “VECCHIA BALDRACCA”: “L’HO FATTO PERSO…”

Estratto dell’articolo di Carlo Rognoni per “il Secolo XIX”

 

PIERO OTTONE

Nasce a Sampierdarena il 3 agosto 1924 nella famiglia Mignanego. E questo è il suo vero cognome fino a verso la fine della guerra. Quando a 18 anni decide che gli piacerebbe fare il giornalista. Va a Torino per incontrare il direttore de "La gazzetta del popolo", Massimo Caputo.

 

 «Se vuoi scrivere sui giornali scegli un nome più corto e più pronunciabile». Lui torna a casa dalla mamma, contento che potrà fare il giornalista. Ma la mamma non apprezza affatto che cambi cognome... a meno che non scelga quello della sua famiglia, Ottone.

 

Piero Ottone farà il redattore, l'inviato, il corrispondente. Prima in Germania, poi a Mosca, dove conosce la futura moglie Hanne Winslow, che lavora nell'Ambasciata danese. Nel '56 va a Londra e nel '58 è lì che nascerà suo figlio Stefano Mignanego. Negli Anni Sessanta farà l'inviato per Il "Corriere della Sera". Poi nel 1976 il primo successo professionale: viene scelto dalla famiglia Perrone per dirigere "Il Secolo XIX", dove resterà per tre anni.

 

stefano mignanego

È un ritorno nella sua Liguria e può affrontare il mare con quella che resterà una passione autentica, la sua barca a vela di dodici metri, battezzata "Ciaika" , gabbiano in russo. L'esperienza genovese è molto positiva e la famiglia Crespi, proprietaria del "Corriere della Sera", lo sceglie. Farà il secondo grande e decisivo salto: diventa direttore del quotidiano della borghesia del Nord Italia.

 

E a Milano vive due esperienze indimenticabili, fa due scelte fondamentali, nel be- ne e nel male. Assume come editorialista Pier Paolo Pasolini. Lo scrittore, autore de "Gli scritti corsari" l'aveva pesantemente criticato. In una lettera di fuoco - scritta in occasione di alcune cronache sulla guerra del Vietnam - dava a Piero Ottone della «vecchia baldracca».

 

PIERO OTTONE IN BARCA CON MARELLA E GIANNI AGNELLI

Ma perché lo assumi dopo quegli insulti? Fu chiesto a Ottone. E lui: «Penso che sia un valore aggiunto per il giornale. E questo conta più di qualsiasi insulto che io possa aver ricevuto».

 

Che Piero Ottone mettesse il giornale al di sopra di ogni altra considerazione lo testimonia «la scelta dolorosa» di licenziare Indro Mon-tanelli. Il grande giornalista […] lo aveva criticato per il modo in cui gestiva i rapporti sindacali e la politica  […] . Ottone da direttore aveva un'idea forte del suo lavoro, della sua respon-sabilità, e non poteva tollerare che un suo importante giornalista lo criticasse per come conduceva il giornale. Ottone prima informò la sua editrice, Giulia Maria Crespi, e poi chiamò Montanelli: «O ammetti di avere sbagliato oppure qui finisce la nostra collaborazione». E così fu.

 

PIERO OTTONE - GIANNA SCHELOTTO - CARLO ROGNONI - PRESENTAZIONE DI NOVANTA

[…] Dopo cinque anni al "Corriere", cogliendo tutti di sorpresa, Piero Ottone si dimette. E non vorrà più accettare incarichi di direttore. Rifiuta, per esempio, una proposta dell'avvocato Agnelli, con il quale aveva un autentico rapporto di amicizia, per la barca ma anche per il giornalismo. Diventerà un ascoltato consigliere di chi fa il mestiere dell'editore.

 

Negli anni in cui l'ho conosciuto aveva un ufficio in Mondadori, era in buoni rapporti con Mario Formenton, il vero capo azienda. […] Nel frattempo, Ottone era entrato […] nel consiglio di amministrazione de "La Repub-blica", e fu nominato da Eugenio Scalfari e da Caracciolo "Garante del lettore" .

 

CARLO PERRONE - PIERO OTTONE

[…] È in questa fase finale della sua vita, quando ormai viveva a Camogli in un villino sul mare, che ha scritto "Novanta" un libro che mi fu chiesto di presentare. Perfino pensando e scrivendo della morte, in Ottone vince il sentimento della pacatezza, della cautela, molto british. “Chi siamo, dove andiamo: ebbene andiamo nel nulla. E lasceremo per qualche tempo una traccia, sempre più debole. Poi si cancellerà anche questa". E scrive: "Giunto al termine del viaggio, non credo che continuerò a sorvegliare dall'aldilà le vicende dei mortali".

 

PRIMA PAGINA DEL CORRIERE DELLA SERA - 3 GIUGNO 19777 - ATTENTATO A MONTANELLI

Sembra che a Camogli il Comune abbia deciso di dedicargli un belvedere vicino alla casa dove ha vissuto fino al 17 aprile del 2017. Il 3 agosto di quest'anno saranno passati 100 anni dalla sua nascita. È stato un bravo giornalista, un grande direttore, un appassionato consigliere di chi per mestiere fa l'editore.

PIERO OTTONE E CARLO CARACCIOLOpiero ottone eugenio montalePIERO OTTONE SCALFARIPIERO OTTONEGIANNI LETTA - MONTANELLI - PIERO OTTONE - GAETANO AFELTRApiero ottonepiero ottone 6PIERO OTTONEPIERO OTTONE Piero Ottone e Carlo De Benedettipiero ottone montanellipiero ottone 1piero ottone 2piero ottone 4piero ottone 3piero ottone 5piero ottone 7

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...