robot e giornalismo

CHE BEL ROBOT, SEMBRA UN GIORNALISTA -  TSUNEO KITA, A CAPO DEL GRUPPO NIKKEI CHE HA COMPRATO DUE ANNI FA IL “FINANCIAL TIMES”: “GLI ARTICOLI BREVI VENGONO SCRITTI DA INTELLIGENZA ARTIFICIALE" - “IL FUTURO DEI GIORNALISTI? SERVIRANNO QUELLI IN GRADO DI SPIEGARE I FENOMENI” 

Riccardo Staglianò per “la Repubblica”

 

TSUNEO KITATSUNEO KITA

Tsuneo Kita si sveglia alle quattro e per prima cosa legge la versione online del Nikkei, il giornale finanziario più venduto al mondo. «Nel corso della giornata il grosso delle mie letture avviene su internet per passare alla carta verso il fine settimana, quando c' è più tempo», spiega il settantenne presidente della società che edita il giornale nonché amministratore delegato del gigantesco gruppo editoriale che, due anni fa, ha comprato il Financial Times.

 

Le abitudini digitali sue e di molti altri milioni di persone non hanno per il momento scalfito il formidabile numero di copie che il Nikkei continua a vendere: 2,7 milioni quotidiane, contro 500mila abbonati alla versione elettronica.

 

GRUPPO NIKKEIGRUPPO NIKKEI

«Ma il Giappone è un Paese speciale», ammette: «Su 130 milioni di abitanti, 40 milioni leggono un quotidiano. La consegna a domicilio aiuta enormemente». Da editore globale però conosce bene i numeri di questi ultimi anni e, alla domanda su quale sia la ricetta per il successo per il futuro prossimo, non aspetta nemmeno l' aiuto del traduttore: «Go digital!», «Andare verso il digitale!». Senza esitazioni.

 

Quando ha iniziato nel '71, come giornalista, quali erano i problemi dei giornali?

FINANCIAL TIMESFINANCIAL TIMES

«Allora era un bel periodo per l'economia giapponese che cresceva vigorosamente. Ed era quindi anche un bel periodo per i giornalisti economici come me. Rispetto a oggi mi sembra che i giornali non avessero grossi problemi».

 

Invece oggi quali sono?

«Meno lettori su carta e meno pubblicità. Il Financial Times ha cominciato prima la conversione al digitale mentre il Nikkei ha iniziato solo sette anni fa. E temo che la riduzione dei lettori, pur partendo da numeri molto alti, sarà più sentita da quest' ultimo».

 

Una differenza rilevante nel modo di funzionare tra il giornale giapponese e quello britannico?

«Che al Financial Times alle otto di sera non trovi nessuno perché sono già avanti nella transizione digitale mentre al Nikkei c' è gente fino a mezzanotte. Questa cosa cambierà perché vogliamo concentrarci sul mattino, quando la gente ormai legge di più. Non cambierà il nostro giornalismo ma il modo in cui lo porteremo al lettore».

ROBOT E GIORNALISMOROBOT E GIORNALISMO

 

La carta sopravviverà?

«Partendo da 2,7 milioni tenderei a escludere che arriveremo mai a zero e ci vorrà tempo prima che gli abbonati digitali raggiungano il livello attuale del cartaceo. Tuttavia anche da noi, negli ultimi vent' anni, la pubblicità si è ridotta di due terzi, da 120 miliardi di yen a 40 miliardi».

 

Voi come state affrontando il passaggio al digitale?

«Assicurandoci di avere sempre le ultime tecnologie. Ciò in cui stiamo migliorando molto, apprendendo dal Financial Times, è nell' analizzare i nostri lettori. Scoprire chi sono e cosa leggono per coinvolgerli sempre più, in quello che gli esperti chiamano engagement. E anche per conquistarne di nuovi».

 

In questo sono molto bravi i social network. Li vivete come amici o nemici?

TSUNEO KITA TSUNEO KITA

«Né l' uno né l' altro. Bisogna avere un' attitudine laica nei confronti di Facebook e Google perché raggiungono moltissime persone e questo potrebbe beneficiare anche i giornali. È chiaro che a un certo punto i rispettivi interessi potranno entrare in rotta di collisione, ma chiamarli avversari non serve a nulla».

 

Cos'è cambiato di più al Financial Times sotto la vostra guida?

«I giornalisti sono più motivati a lavorare duro. Noi abbiamo garantito loro totale indipendenza editoriale e loro sono concentratissimi sulla crescita. Ma da raggiungere non tagliando i costi, quanto investendo sul prodotto e sulla sua distribuzione. Quella che mi piace chiamare una crescita di qualità. L'obiettivo è arrivare, dagli 869 mila abbonati paganti (di cui 660 mila digitali) a quota un milione».

ROBOT E GIORNALISMOROBOT E GIORNALISMO

 

Crede che si debba scrivere diversamente per l'online?

«Direi piuttosto che ci si deve adattare alle esigenze del lettore. Per storie brevi, tipo le trimestrali delle aziende, abbiamo cominciato ad adoperare sul sito l'intelligenza artificiale che scrive in automatico, senza che nessun cronista umano sia coinvolto. Ciò però lascia più tempo ai giornalisti per i pezzi più impegnativi e le analisi. Ci sarà, anche sul web, sempre più bisogno di giornalisti alla Martin Wolf, capaci di capire e spiegare i fenomeni. Assumeremo più commentatori, non meno».

 

Come si immagina i suoi giornali tra due anni?

ROBOT E GIORNALISMOROBOT E GIORNALISMO

«Dal punto di vista editoriale non cambieranno granché. Aumenterà invece la collaborazione, a più livelli. Nel 2013 abbiamo lanciato la Nikkei Asian Review, pubblicazione in inglese concentrata sul mercato asiatico. Lavoreremo molto sui dati perché vogliamo diventare il luogo in cui chiunque voglia fare affari in Asia viene a informarsi. A questo serve, ad esempio, il nostro indice Asia 300 che segue le più significative aziende asiatiche».

 

Resta ottimista sul futuro del giornalismo?

«Certo. Gli uomini amano leggere. Finché ci sarà desiderio di conoscenza, di sapere ciò che ci succede intorno, ci sarà bisogno di giornalismo. Solo i suoi mezzi di distribuzione cambieranno».

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…